Codice Civile art. 348 - Scelta del tutore.

Giusi Ianni

Scelta del tutore.

[I]. Il giudice tutelare nomina tutore la persona designata dal genitore che ha esercitato per ultimo la responsabilità genitoriale [316]. La designazione può essere fatta per testamento [587 2], per atto pubblico o per scrittura privata autenticata (1).

[II]. Se manca la designazione ovvero se gravi motivi si oppongono alla nomina della persona designata, la scelta del tutore avviene preferibilmente tra gli ascendenti o tra gli altri prossimi parenti o affini del minore, i quali, in quanto sia opportuno, devono essere sentiti.

[III]. Il giudice, prima di procedere alla nomina del tutore, dispone l'ascolto del minore che abbia compiuto gli anni dodici e anche di età inferiore ove capace di discernimento (2).

[IV]. In ogni caso la scelta deve cadere su persona idonea all'ufficio, di ineccepibile condotta, la quale dia affidamento di educare e istruire il minore conformemente a quanto è prescritto nell'articolo 147 [393] (3).

(1) Comma così modificato dall'art. 146 l. 24 novembre 1981, n. 689. L'art. 57, d.lg. 28 dicembre 2013, n. 154, ha sostituito alle parole «potestà dei genitori», le parole: «responsabilità genitoriale». Ai sensi dell’art. 108, d.lg. n. 154 del 2013, la modifica è entrata in vigore a partire dal 7 febbraio 2014.

(2) Comma sostituito dall'art. 57, d.lg. 28 dicembre 2013, n. 154. Il testo recitava: «Il giudice, prima di procedere alla nomina del tutore, deve anche sentire il minore che abbia raggiunto l'età di anni sedici». Ai sensi dell’art. 108, d.lg. n. 154 del 2013, la modifica è entrata in vigore a partire dal 7 febbraio 2014.

(3) Seguiva un quinto comma, in tema di scelta del tutore di cittadino di razza ariana, abrogato dagli artt. 1 r.d.l. 20 gennaio 1944, n. 25 e 3 3 d.lg.lt. 14 settembre 1944, n. 287.

Inquadramento

La norma indica i criteri a cui il giudice tutelare deve attenersi nella scelta del tutore.

Criteri di scelta del tutore

La designazione del tutore spetta, in prima battuta, al genitore che per ultimo ha esercitato la responsabilità genitoriale, che può indicare la sua volontà in testamento, atto pubblico o scrittura privata autenticata. In mancanza di simile designazione, ovvero qualora “gravi motivi” ostino alla nomina del soggetto designato dal genitore (che, ad esempio, rientri tra i soggetti indicati dall'art. 350, ovvero sia dispensato dall'ufficio ex art. 351), il giudice tutelare sceglie il tutore, preferibilmente, tra gli ascendenti o i parenti prossimi del minore, che a tal fine possono anche essere sentiti dall'autorità giudiziaria. La disposizione va letta in combinato disposto con l'ultimo comma della norma, che impone la sussistenza di determinati requisiti in capo alla persona scelta come tutore, che deve essere idonea all'ufficio, di ineccepibile condotta e capace di educare e istruire il minore conformemente a quanto prescritto nell'art. 147. Anche, quindi, di presenza di parenti prossimi del minore, il giudice tutelare può ugualmente nominare un terzo come tutore, ove i parenti non abbiano gli indicati requisiti soggettivi.

Modalità di nomina

È sempre necessaria nel procedimento di nomina del tutore, l'audizione del minore interessato, qualora abbia compiuto i dodici anni di età o anche di età inferiore qualora il minore medesimo abbia adeguata capacità di discernimento. Trattasi di disciplina introdotta dal d.lgs. n. 154/2013, mentre nella sua formulazione originaria l'art. 348 configurava l'obbligo di sentire il minore interessato solo qualora avesse compiuto i sedici anni di età. La nomina del tutore avviene, in ogni caso, con decreto motivato, reclamabile dinanzi al Tribunale per i minorenni secondo le regole generali di cui all'art. 739 c.p.c., in combinato disposto con l'art. 45 disp. att. c.c..

Bibliografia

Cividali, La tutela. un istituto da rinnovare e adeguare a nuove realtà, in Dir. famiglia, fasc.2, 2003, 453; Jannuzzi, Manuale della volontaria giurisdizione, Milano, 2004, 259 e ss.; Veronesi, Titolo del Libro: L'intervento del giudice nell'esercizio della potestà dei genitori, Milano, 2008, 178 e ss.

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