Codice Civile art. 360 - Funzioni del protutore.Funzioni del protutore. [I]. Il protutore [346, 355] rappresenta il minore nei casi in cui l'interesse di questo è in opposizione con l'interesse del tutore [380]. [II]. Se anche il protutore si trova in opposizione d'interessi col minore, il giudice tutelare nomina un curatore speciale [78 2 c.p.c.]. [III]. Il protutore è tenuto a promuovere la nomina di un nuovo tutore nel caso in cui il tutore è venuto a mancare o ha abbandonato l'ufficio. Frattanto egli ha cura della persona del minore, lo rappresenta e può fare tutti gli atti conservativi e gli atti urgenti di amministrazione [382 2]. InquadramentoLa norma disciplina le funzioni del protutore il quale, salvo il caso di cui al primo comma dell'art. 354, deve essere sempre nominato insieme al tutore in ipotesi di apertura della tutela. L'articolo in commento va, tuttavia, integrato con altre norme che assegnano specifici compiti al protutore, ad esempio quelle di cui agli artt. 380 e 386. Le funzioni del protutoreLe funzioni del protutore disciplinate dall'art. 360 sono solo eventuali, in quanto destinate a trovare applicazione concreta solo in presenza del verificarsi di uno dei fatti individuati dalla norma in commento. Il primo di tali fatti è il conflitto di interessi tra minore e tutore: in tal caso, infatti, la rappresentanza del minore si trasferirà proprio in capo al protutore, salvo che anch'egli si trovi in situazione di conflitto di interessi con il minore, dovendo il giudice tutelare, in simile eventualità, procedere alla nomina di un curatore speciale. Il conflitto di interessi rilevante, comunque, è solo quello di natura patrimoniale, mentre il conflitto personale può rilevare, al più, ai fini della rimozione del tutore dell'ufficio da parte del giudice tutelare. Il secondo compito assegnato al protutore è quello di attivarsi al fine di richiedere la nomina di un nuovo tutore, qualora quello designato venga a mancare ovvero abbandoni l'ufficio. In tali casi il protutore subentrerà nelle funzioni del tutore fino a che il giudice tutelare non avrà individuato un sostituto e sarà tenuto, sempre nel medesimo arco temporale, alla cura e alla rappresentanza del minore, oltre che al compimento di atti conservativi e urgenti di amministrazione nel periodo di vacanza. Per abbandono, tuttavia, deve intendersi una situazione di disinteresse totale e continuativa del tutore nei confronti del minore, non potendo, invece, il protutore sostituire il tutore nel caso in cui quest'ultimo si trovi impedito al compimento della sua attività per cause meramente temporanee (Cass. n. 3264/1956). BibliografiaCividali, La tutela. un istituto da rinnovare e adeguare a nuove realtà, in Dir. famiglia, fasc.2, 2003, 453; Jannuzzi, Manuale della volontaria giurisdizione, Milano, 2004, 259 e ss.; Veronesi, Titolo del Libro: L'intervento del giudice nell'esercizio della potestà dei genitori, Milano, 2008, 178 e ss. |