Codice Civile art. 361 - Provvedimenti urgenti.

Giusi Ianni

Provvedimenti urgenti.

[I]. Prima che il tutore o il protutore abbia assunto le proprie funzioni, spetta al giudice tutelare di dare, sia d'ufficio sia su richiesta del pubblico ministero, di un parente o di un affine del minore, i provvedimenti urgenti che possono occorrere per la cura del minore o per conservare e amministrare il patrimonio [43 att.]. Il giudice può procedere, occorrendo, all'apposizione dei sigilli [752 c.p.c.], nonostante qualsiasi dispensa.

Inquadramento

La nomina del tutore si inserisce nell'ambito di un procedimento giurisdizionale, che prevede la scelta da parte del giudice tutelare e la prestazione del giuramento da parte del soggetto designato. Nelle more del completamento della procedura l'adozione degli atti urgenti che si rendano necessari nell'interesse del minore spetta al giudice tutelare, il quale potrà anche disporre l'apposizione di sigilli malgrado qualsiasi dispensa del testatore o del donante.

Atti e provvedimenti urgenti del giudice tutelare

Con riferimento alla norma in esame, la dottrina ha osservato che la competenza che essa attribuisce al giudice tutelare è quella di disporre il compimento di atti urgenti che si rendano necessari nell'interesse del minore, ma ciò non vale a trasformare il giudice tutelare da organo attivo in organo direttivo, sicché dovrà anche essere contestualmente individuato un soggetto destinato a dare esecuzione al provvedimento deliberato, che opererà come curatore speciale (Jannuzzi, 259). Più controversa la possibilità di affidare l'esecuzione dei provvedimenti di cui all'art. 361 al nominando tutore o protutore: contro tale possibilità, si è osservato che la disciplina sulla tutela dei minori, a differenza di quella sull'interdizione (art. 419), non configura la possibilità di nomina di un tutore provvisorio. Secondo quanto disposto dall'art. 361, gli atti e i provvedimenti urgenti potranno essere deliberati dal giudice tutelare sia d'ufficio che su istanza del P.M., di un parente o di un affine del minore interessato. Benché, poi, la norma faccia testuale riferimento al solo periodo compreso tra l'apertura della tutela e l'assunzione delle funzioni da parte del tutore e del protutore, si ritiene che essa possa trovare applicazione anche nei casi in cui tutore e protutore siano contestualmente impediti all'esercizio dei compiti loro propri (Santarcangelo, La volontaria giurisdizione, Milano, 2003, 609).

Bibliografia

Cividali, La tutela. un istituto da rinnovare e adeguare a nuove realtà, in Dir. famiglia, fasc.2, 2003, 453; Jannuzzi, Manuale della volontaria giurisdizione, Milano, 2004, 259 e ss.; Veronesi, Titolo del Libro: L'intervento del giudice nell'esercizio della potestà dei genitori, Milano, 2008, 178 e ss.

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