Codice Civile art. 437 - Obbligo del donatario.InquadramentoLa norma in commento regolamenta l'obbligazione alimentare del donatario, tenuto alla prestazione degli alimenti in favore del donante con priorità rispetto a tutti gli altri soggetti menzionati dall'art. 433, salvi i casi espressamente indicati. L'obbligazione alimentare insorgente del donatarioLa ratio della disciplina dettata dall'art. 437 viene comunemente individuata nel vincolo di gratitudine che lega il donatario al donante e che, quindi, lo impegna a venire in soccorso del donante in presenza di uno stato di bisogno di quest'ultimo. L'obbligo alimentare, tuttavia, per espressa previsione non opera in presenza di donazione remunatoria e di donazione obnuziale. È, invece, controverso, in dottrina, se l'obbligo sussista in presenza di donazione indiretta. Come ricavabile, poi, dal successivo art. 438 il donatario è tenuto agli alimenti nei limiti del valore della donazione tuttora esistente nel suo patrimonio: si è, quindi, ipotizzato in dottrina che l'obbligo alimentare venga meno qualora il bene donato sia stato consumato, sia perito o sia uscito dal patrimonio del donatario ma senza corrispettivo, dovendo altrimenti egli adempiere nei limiti della controprestazione ottenuta (Auletta, 4). Ove sussista l'obbligo alimentare del donatario, l'inadempimento, ai sensi dell'art. 801 c.c., è causa di revocazione della donazione per ingratitudine. BibliografiaAuletta, Alimenti, in Enc. dir., Roma, 1988, 2; Rolando, Alimenti e mantenimento nel diritto di famiglia. Tutela civile, penale, internazionale, Milano, 2006, 1 e ss.; Trabucchi, Gli affini del divorziato, un rapporto che non ha senso, in Giur. it. 1978, I, 1, 518; Trabucchi, Alimenti, in Nss. D.I., Torino, 1979. |