Codice Civile art. 445 - Decorrenza degli alimenti.Decorrenza degli alimenti. [I]. Gli alimenti sono dovuti dal giorno della domanda giudiziale o dal giorno della costituzione in mora dell'obbligato [1219], quando questa costituzione sia entro sei mesi seguita dalla domanda giudiziale. InquadramentoLa norma in commento disciplina la decorrenza degli alimenti in favore dell'avente diritto, individuando il dies a quo nel giorno della domanda giudiziale ovvero dalla costituzione in mora, ove ad essa abbia fatto seguito, nel termine di sei mesi, la domanda giudiziale. La decorrenza degli alimentiCon riferimento alla disciplina in commento, la giurisprudenza di legittimità ha chiarito che non contrasta con l'ordine pubblico italiano, e può quindi essere resa efficace in Italia (art. 797 n. 7 c.p.c.), una sentenza straniera che, contrariamente alla regola contenuta nell'art. 445, stabilisca la decorrenza dell'obbligo alimentare a favore di un minore da data antecedente a quella della domanda giudiziale (nella specie, dalla data di nascita del minore, del quale era stata dichiarata giudizialmente la paternità), atteso che l'obbligazione alimentare ha un contenuto prettamente patrimoniale, il quale non coinvolge valori di ordine primario né contrasta con i principi supremi ed inderogabili di una convivenza civile, cosicché l'ampiezza di contenuto di detta obbligazione può essere variamente fissata (Cass. n. 4103/1991). Si è affermato, inoltre, che le disposizioni dell'art. 445, in tema di decorrenza degli alimenti solo dalla domanda giudiziale (o dalla costituzione in mora, se seguita entro sei mesi dalla domanda giudiziale), riguardano esclusivamente il rapporto diretto tra alimentando e soggetto obbligato e non sono estensibili all'azione di regresso tra obbligati, la quale è riconducibile alle regole della gestione di affari altrui, considerando che l'intento di gestire l'affari altrui (artt. 2028 e ss.), in difetto di un'opposizione dell'interessato, è insito nella consapevolezza del carattere cogente del relativo obbligo (Cass. n. 4883/1988). BibliografiaAuletta, Alimenti, in Enc. dir., Roma, 1988, 2; Rolando, Alimenti e mantenimento nel diritto di famiglia. Tutela civile, penale, internazionale, Milano, 2006, 1 e ss.; Trabucchi, Gli affini del divorziato, un rapporto che non ha senso, in Giur. it. 1978, I, 1, 518; Trabucchi, Alimenti, in Nss. D.I., Torino, 1979. |