Codice Civile art. 489 - Incapaci.

Mauro Di Marzio

Incapaci.

[I]. I minori, gli interdetti e gli inabilitati non s'intendono decaduti dal beneficio d'inventario [471, 472], se non al compimento di un anno dalla maggiore età [2] o dal cessare dello stato d'interdizione o d'inabilitazione [431], qualora entro tale termine non si siano conformati alle norme della presente sezione [484-494].

Inquadramento

La disposizione in esame costituisce corollario del principio fissato dagli artt. 471 e 472 (al cui commento si rinvia), secondo cui non si possono accettare se non col beneficio d'inventario le eredità devolute agli incapaci: per l'effetto non può ammettersi che i loro rappresentanti legali possano determinare l'accettazione pura e semplice per essere incorsi in una di quelle inadempienze che, altrimenti, la determinano (Cicu, in Tr. C. M., 197).

La norma si applica quando l'incapace si trovi ancora nella posizione di chiamato al momento in cui consegue la piena capacità: e cioè, non deve essere maturata la prescrizione ex art. 480, né verificata decadenza ex art. 481, né il rappresentante legale deve aver rinunziato all'eredità debitamente autorizzato (Grosso e Burdese, in Tr. Vas., 246). D'altronde, quanto agli artt. 480 e 481, occorre considerare che la disposizione prevede l'esclusione dalla decadenza dal beneficio solo per l'inosservanza delle norme della sezione in cui è inserita, con l'ulteriore conseguenza che non riguarda le norme menzionate.

L'art. 489, stando al dato letterale, impedisce la decadenza dal beneficio d'inventario. Si ha decadenza nelle ipotesi regolate dagli artt. 493, 494 e 505, ma non in quelle previste dagli artt. 485 e 487, le quali contemplano l'acquisto della qualità di erede puro e semplice, ovvero la perdita del diritto di accettare l'eredità, a titolo di sanzione a carico del chiamato in conseguenza delle condotte ivi previste (omessa redazione dell'inventario da parte del chiamato possessore; omessa effettuazione della dichiarazione da parte del chiamato possessore che abbia redatto l'inventario; omessa redazione dell'inventario da parte del chiamato non possessore che abbia effettuato la dichiarazione; omessa effettuazione della dichiarazione da parte del chiamato non possessore dopo la redazione dell'inventario). Nondimeno, si afferma che la proroga dei termini a favore degli incapaci si estende non solo all'accettazione dell'eredità, ma, una volta effettuata l'accettazione, anche agli incombenti previsti dagli artt. 485-487 (Prestipino, 284). In altre parole, la norma tutela l'incapace sia in caso di decadenza da un beneficio d'inventario già acquisito, sia quando viene meno la possibilità di giovarsi di un beneficio d'inventario non ancora definitivamente acquisito (Grosso e Burdese, in Tr. Vas., 247).

Si è dunque osservato in giurisprudenza che, secondo la disposizione, l'incapace il quale si sia reso inadempiente a determinate formalità, e poi non si sia conformato ad esse nel termine annuale, debba essere considerato erede puro e semplice (Cass. n. 8832/1999; Cass. n. 2276/1995). Dunque, in caso di accettazione tacita fatta dal rappresentante dell'incapace, essa non produce alcun effetto nei suoi confronti: ma se il minore non provvede a conformarsi alle disposizioni sul beneficio di inventario entro l'anno dal raggiungimento della maggiore età, egli diviene erede puro e semplice (Cass. n. 21456/2017). Nel caso di successione di un minore, pertanto, la decadenza dal beneficio di inventario potrà verificarsi nell'ipotesi del mancato compimento dell'inventario entro il termine di un anno dal compimento della maggiore età (Cass. n. 9648/2000). L'omissione della redazione dell'inventario nei termini di legge, da parte del legale rappresentante del chiamato minore, non pregiudica quest'ultimo, quindi, fino al primo anno successivo al compimento della maggiore età, né il diritto di accettare con beneficio d'inventario, né il diritto di evitare la decadenza dal beneficio, né la facoltà di rinunziare all'eredità (Cass. n. 25666/2008). Qualora l'adesione alle prescrizioni sia avvenuta in costanza dello stato di incapacità, sia pure in ritardo rispetto al termine ordinario, non sussiste, ai fini della conservazione del beneficio, l'obbligo di reiterare l'adempimento nel termine annuale dall'acquisto della capacità (Cass. n. 9142/1993).

Muovendo dall'assunto che l'esclusione degli incapaci dalla decadenza dal beneficio prevista dall'art. 489 non vale ad escludere anche la decadenza dal diritto di accettare l'eredità (v. sub art. 481), parte della dottrina ha escluso dall'ambito di applicazione della disposizione in esame la previsione dell'art. 487, comma 3, sicché, nel caso di inventario non seguito da accettazione nei quaranta giorni, l'incapace perderebbe il diritto di accettare (Ferri, in Comm. S. B., 352; contra, Grosso e Burdese, in Tr. Vas., 247, sul rilievo che la medesima ragione che, come è indubbio, esclude per l'incapace possessore l'acquisto puro e semplice ex art. 485, debba valere per evitare all'incapace la perdita del diritto di accettare di cui all'art. 487, comma 3).

Difficoltà applicative sorgono con riguardo agli artt. 493 e 505, attesa la difficoltà di configurare una conformazione ex post da parte del chiamato alle previsioni ivi menzionate.

Bibliografia

Azzariti, Martinez e Azzariti, Successioni per causa di morte e donazioni, Padova, 1973; Bianca, Cariota-Ferrara, Le successioni per causa di morte, Napoli, 1991; Di Marzio, L'accettazione dell'eredità con beneficio di inventario, Milano, 2013; Ferrario Hercolani, L'accettazione dell'eredità con beneficio d'inventario, in Tratt. dir. successioni e donazioni diretto da Bonilini, I, Milano, 2009; Giannattasio, Delle successioni. Successioni testamentarie, Torino, 1961; Lorefice, L'accettazione con beneficio d'inventario, in Rescigno (a cura di), Successioni e donazioni, I, Padova, 1994; Natoli, L'amministrazione dei beni ereditari, II, L'amministrazione nel periodo successivo all'accettazione dell'eredità, Milano, 1969; Prestipino, Delle successioni in generale, in Comm. c.c. diretto da De Martino, Roma 1981; Ravazzoni, Beneficio di inventario, in Enc. giur., I, Roma, 1988; Zaccaria, Rapporti obbligatori e beneficio di inventario, Torino, 1994.

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