Codice Civile art. 512 - Oggetto della separazione.Oggetto della separazione. [I]. La separazione dei beni del defunto da quelli dell'erede assicura il soddisfacimento, con i beni del defunto, dei creditori di lui e dei legatari che l'hanno esercitata [514], a preferenza dei creditori dell'erede [490, 2758 3, 2772 6]. [II]. Il diritto alla separazione spetta anche ai creditori o legatari che hanno altre garanzie sui beni del defunto. [III]. La separazione non impedisce ai creditori e ai legatari che l'hanno esercitata, di soddisfarsi anche sui beni propri dell'erede. InquadramentoLa disposizione in commento apre il capo dedicato alla separazione dei beni del defunto da quelli dell'erede, separazione diretta ad assicurare il soddisfacimento dei creditori e legatari del defunto con preferenza rispetto ai creditori dell'erede. Dal momento che l'accettazione dell'eredità determina di regola la confusione del patrimonio del defunto con quello dell'erede, i creditori del defunto e i legatari vengono a concorrere con i creditori dell'erede, con il conseguente rischio di veder pregiudicate le loro ragioni per effetto della diminuzione della garanzia patrimoniale. Attraverso la separazione dei beni, i creditori del de cuius ed i legatari impediscono dunque il verificarsi di detta confusione (Prestipino, in Comm. De M. 1981, 365; Ferri, in Comm. S.B. 1968, 10). A differenza dell'accettazione con beneficio di inventario, che dà luogo alla formazione di un patrimonio separato, la separazione dei beni, non va a vantaggio dell'erede, i cui beni, secondo la norma in commento, possono essere aggrediti dai creditori del defunto anche nel caso in cui questi si siano avvalsi della separazione. La separazione può essere chiesta da ciascun creditore, anche se il credito non è scaduto ovvero è condizionato o, ancora, contestato (Ferri, in Comm. S.B. 1968, 52). Si ritiene che la separazione possa essere esercitata dallo stesso erede creditore del de cuius, ove si sia avvalso dell'accettazione con beneficio d'inventario, in caso contrario estinguendosi il credito per confusione (Prestipino, in Comm. De M. 1981, 383). Anche in giurisprudenza si osserva che la separazione dei beni del defunto da quelli dell'erede assicura il soddisfacimento, con i beni del defunto, dei creditori di lui e dei legatari che l'hanno esercitata, a preferenza dei creditori dell'erede. Gli effetti sostanziali della separazione si producono anche quando l'eredità sia stata accettata con beneficio d'inventario, poiché tale accettazione, sebbene operata essenzialmente in favore dell'erede, comporta la separazione dei patrimoni del defunto e dell'erede (Cass. n. 2007/1971). Oltre ai creditori possono chiedere la separazione i titolari di un legato obbligatorio, il quale dà luogo ad un diritto di credito. La separazione non si esercita sull'intero patrimonio ereditario, ma su singoli beni, mobile e immobile, già del defunto (Prestipino, in Comm. De M. 1981, 385). Per le relative modalità v. sub artt. 517 e 518. Bibliografia:Azzariti G., Le successioni e le donazioni, Napoli, 1990; Bianca C.M., Diritto civile, II, Milano, 1998; Capozzi, Successioni e donazioni, Milano, 1984; Ferrari, Separazione beni del defunto, in Enc. dir., XLI, 1989; Funaioli, Sulla separazione dei beni ereditari, Siena, 1948; Messineo, Manuale di diritto civile e commerciale, II, Milano, 1967. |