Codice Civile art. 517 - Separazione riguardo ai mobili.Separazione riguardo ai mobili. [I]. Il diritto alla separazione riguardo ai mobili si esercita mediante domanda giudiziale. [II]. La domanda si propone con ricorso al tribunale del luogo dell'aperta successione [456], il quale ordina l'inventario [769 ss. c.p.c.], se non è ancora fatto, e dà le disposizioni necessarie per la conservazione dei beni stessi (1). [III]. Riguardo ai mobili già alienati dall'erede, il diritto alla separazione comprende soltanto il prezzo non ancora pagato. (1) Comma così modificato dall'art. 144 d.lg. 19 febbraio 1998, n. 51. InquadramentoLa disposizione in commento disciplina le modalità di esercizio della separazione dei beni del defunto da quelli dell'erede, quando essa abbia ad oggetto beni mobili. In tal caso la separazione richiede la proposizione di domanda giudiziale con ricorso al tribunale del luogo in cui si è aperta la successione, il quale ordina l'inventario e provvede a porre in essere le misure più opportune per la conservazione dei beni separati. Ai sensi del comma 3, qualora l'erede abbia medio tempore alienato taluni beni mobili, il diritto alla separazione, a tutela del terzo acquirente, comprende soltanto il prezzo non ancora pagato. La disposizione in commento trova applicazione nel caso in cui la separazione abbia ad oggetto quote di società a responsabilità limitata (Trib. Modena 15 marzo 1996). Viceversa la separazione dei beni del defunto, in caso di quote di società a responsabilità limitata, si attua e si perfeziona con modalità similari a quelle previste per i beni iscritti in pubblici registri, e quindi con l'iscrizione dell'atto che manifesta la volontà del creditore di esercitare il diritto alla separazione presso l'ufficio del registro delle imprese nella cui circoscrizione è stabilita la sede sociale (Pret. Carpi 6 novembre 1995). Il decreto con cui la Corte di appello rigetta o dichiara inammissibile la domanda di separazione dei beni mobili del defunto da quelli dell'erede, ex art. 517, pur essendo un provvedimento di volontaria giurisdizione, è impugnabile con ricorso straordinario per cassazione ex art. 111, comma 7, Cost., in quanto idoneo, una volta decorso il termine di decadenza di cui all'art. 516, ad incidere definitivamente in maniera negativa sul diritto del creditore del de cuius a costituirsi un titolo di preferenza, sui beni oggetto della garanzia patrimoniale su cui aveva fatto affidamento, rispetto ai creditori particolari dell'erede (Cass. S.U., n. 11849/2018). Bibliografia:Azzariti G., Le successioni e le donazioni, Napoli, 1990; Bianca C.M., Diritto civile, II, Milano, 1998; Capozzi, Successioni e donazioni, Milano, 1984; Ferrari, Separazione beni del defunto, in Enc. dir., XLI, 1989; Funaioli, Sulla separazione dei beni ereditari, Siena, 1948; Messineo, Manuale di diritto civile e commerciale, II, Milano, 1967. |