Codice Civile art. 535 - Possessore di beni ereditari.

Mauro Di Marzio

Possessore di beni ereditari.

[I]. Le disposizioni in materia di possesso si applicano anche al possessore di beni ereditari, per quanto riguarda la restituzione dei frutti, le spese, i miglioramenti e le addizioni [1148 ss.].

[II]. Il possessore in buona fede, che ha alienato pure in buona fede una cosa dell'eredità, è solo obbligato a restituire all'erede il prezzo o il corrispettivo ricevuto. Se il prezzo o il corrispettivo è ancora dovuto, l'erede subentra nel diritto di conseguirlo [2038].

[III]. È possessore in buona fede colui che ha acquistato il possesso dei beni ereditari, ritenendo per errore di essere erede. La buona fede non giova se l'errore dipende da colpa grave [1147].

Inquadramento

Attraverso il rinvio alle disposizioni in tema di possesso, ossia agli artt. 1148-1152, relativi ai diritti ed obblighi del possessore nella restituzione della cosa, la disposizione in commento disciplina i rapporti tra l'erede, il quale abbia esperito l'azione di petizione ereditaria, ed il possessore, con riguardo alla restituzione dei frutti, alle spese, ai miglioramenti e alle addizioni.

Rinviando al commento alle menzionate norme, occorre qui aggiungere, in generale, che la disposizione si riferisce al possessore di beni ereditari convenuto in petizione di eredità ex art. 533, mentre è estraneo allo scioglimento della comunione ereditaria; esso non si applica, quindi, al condividente che, avendo goduto il bene comune in via esclusiva senza titolo giustificativo, è tenuto alla corresponsione dei frutti civili agli altri condividenti, quale ristoro della privazione del godimento pro quota (Cass. n. 640/2014). L'art. 535 neppure si applica al coerede che abbia goduto in via esclusiva dei beni ereditari, il quale è obbligato, agli effetti dell'art. 723, per il fatto oggettivo della gestione, sia al rendiconto che a corrispondere i frutti agli altri eredi a decorrere dalla data di apertura della successione, senza che abbia rilievo la sua buona o mala fede (Cass. n. 2148/2014).

D'altro canto, il principio della presunzione di buona fede di cui all'art. 1147 ha portata generale e non limitata all'istituto del possesso in relazione al quale è enunciato; pertanto, poiché l'art. 535 stabilisce che le disposizioni in materia di possesso si applichino anche al possessore dei beni ereditari, chi agisce, con l'azione di petizione, per la rivendicazione dei beni ereditari non può pretendere da quest'ultimo il risarcimento dei danni, ma soltanto i frutti indebitamente percepiti, nei limiti fissati dall'art. 1148 (Cass. n. 5091/2010).

Ergo , chi agisce per rivendicare i beni ereditari può pretendere soltanto i frutti indebitamente percepiti nei limiti fissati dall'art. 1148 (Cass. n. 21505/2019).

Alienazione in buona fede di beni ereditari

In caso di alienazione in buona fede di beni ereditari ad opera del possessore di buona fede, la disposizione in esame stabilisce che egli è obbligato a restituire il corrispettivo ricevuto. Se il corrispettivo non è stato ancora corrisposto, l'erede subentra nel diritto al relativo pagamento.

Si pone, in proposito, il problema del coordinamento tra tale norma e quella prevista dall'art. 534, comma 2, che fa salvi i diritti acquisiti dai terzi di buona fede per effetto di convenzioni a titolo oneroso con l'erede apparente.

Secondo alcuni, la norma contempla un'ipotesi speciale di petizione ereditaria, in quanto esercitata sul corrispettivo che sostituisce la res ereditaria alienata (Cicu, in Tr. C. M. 1961, 253). Altri sostengono trattarsi di azione personale distinta dalla petizione ereditaria (Grosso-Burdese., in Tr. Vas. 1977, 400).

Il comma 3 definisce la nozione di possessore di buona fede, che è colui che ha acquistato il possesso dei beni ereditari ritenendo per errore di essere erede, con la precisazione che la buona fede non giova se l'errore dipende da colpa grave.

La buona fede del possessore, secondo la giurisprudenza, va esclusa anche nel ragionevole dubbio o sospetto circa la esistenza del diritto altrui (Cass. n. 3520/1969).

Bibliografia

Messineo, Manuale di diritto civile e commerciale, II, Milano, 1967; Natoli, L'amministrazione dei beni ereditari, II, Milano, 1968.

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