Codice Civile art. 555 - Riduzione delle donazioni.

Mauro Di Marzio

Riduzione delle donazioni.

[I]. Le donazioni [769 ss., 809], il cui valore eccede la quota della quale il defunto poteva disporre [537 ss.], sono soggette a riduzione [557 ss.] fino alla quota medesima [135 trans.].

[II]. Le donazioni non si riducono se non dopo esaurito il valore dei beni di cui è stato disposto per testamento [554, 1923 2].

Inquadramento

Le donazioni effettuate in vita dal de cuius (ivi comprese le donazioni remuneratorie: Cass. n. 20387/2008) sono suscettibili di riduzione, ma, a differenza delle disposizioni testamentarie, si riducono solo nel caso in cui il valore dei beni relitti risulti insufficiente ad integrare la quota di legittima.

Intanto le donazioni sono riducibili, in quanto non si tratti di donazioni affette da nullità, in particolare perché mancante di dei necessari requisiti formali. Si presenta in particolare sovente il caso della compravendita immobiliare simulata e dissimulante una donazione nulla per mancanza di tali requisiti. Ed infatti il legittimario che per far valere il suo diritto alla quota di riserva chiede l'accertamento della simulazione e la nullità, per difetto dei requisiti di forma, di un atto dissimulato, stipulato dal de cuius (nella specie donazione dissimulata da una vendita per scrittura privata) non ha bisogno di esperire contestualmente la domanda di riduzione, necessaria invece nel caso in cui l'atto dissimulato è valido, per non soggiacere ai limiti di prova previsti dall'art. 1417 (Cass. n. 2836/1997). Vale osservare che in questa ipotesi l'azione di simulazione relativa di una compravendita (nel caso conclusa tra un fratello ed il comune genitore, poi defunto) dissimulante una donazione, ove sia dal legittimario dedotta quale oggetto di specifica ed autonoma domanda, deve essere esercitata anche nei confronti degli altri eredi, quali successori anch'essi del de cuius, parte del dedotto accordo simulatorio e, in quanto tale, litisconsorti necessari (Cass. n. 11406/2003; Cass. n. 868/2007; Cass. n. 22030/2008).

Quando la successione legittima si apre su un relictum insufficiente a soddisfare i diritti dei legittimari alla quota di riserva, avendo il de cuius fatto in vita donazioni che eccedono la disponibile, la riduzione delle donazioni pronunciata su istanza del legittimario ha funzione integrativa del contenuto economico della quota ereditaria di cui il legittimario stesso è già investito ex lege, determinando il concorso della successione legittima con la successione necessaria. Pertanto, la circostanza che il legittimario, nel chiedere l'accertamento della simulazione di atti compiuti dal de cuius, abbia fatto riferimento alla quota di successione ab intestato non implica che egli abbia inteso far valere i suoi diritti di erede piuttosto che quelli di legittimario, qualora dall'esame complessivo della domanda risulti che l'accertamento sia stato comunque richiesto per il recupero o la reintegrazione della quota di legittima lesa (Cass. II, n. 16535/2020).

Al di fuori dell'ipotesi della simulazione, occorre rammentare che, per la validità delle donazioni indirette, cioè di quelle liberalità realizzate ponendo in essere un negozio tipico diverso da quello previsto dall'art. 782, non è richiesta la forma dell'atto pubblico, essendo sufficiente l'osservanza delle forme prescritte per il negozio tipico utilizzato per realizzare lo scopo di liberalità, dato che l'art. 809, nello stabilire le norme sulle donazioni applicabili agli altri atti di liberalità realizzati con negozi diversi da quelli previsti dall'art. 769, non richiama l'art. 782, che prescrive l'atto pubblico per la donazione (Cass. n. 4623/2001; Cass. n. 4231/1997; Cass. n. 13630/1992; nello stesso senso, con riguardo al negotium mixtum cum donation , v. Cass. n. 642/2000).

Sono viceversa soggette a riduzione le donazioni dissimulate, all'esito del vittorioso esperimento dell'azione di simulazione, quando l'atto dissimulato presenta i requisiti richiesti per l'donazione (Cass. n. 4231/1997; Cass. n. 1214/1997).

Ciò detto, le c.d. donazioni indirette sono riducibili, avuto riguardo alla regola stabilita dall'art. 809, che comporta l'applicabilità a tali donazioni delle norme sulla riduzione per integrare la quota dovuta ai legittimari. In giurisprudenza detta regola è frequentemente applicata al caso in cui l'ascendente elargisce il danaro occorrente al pagamento del prezzo di un immobile acquistato dal figlio. In tal caso si è in presenza non di una donazione diretta del danaro, bensì della donazione indiretta dell'immobile, in quanto il disponente intende arricchire il patrimonio del donatario di tale bene (Cass. S.U., n. 9282/1992; Cass. n. 12563/2000; Cass. n. 5122/2001).

Vale in proposito osservare, anticipando osservazioni che trovano la loro sede naturale nel commento all'art. 563, che l'azione di riduzione esercitata nei confronti degli aventi causa dal donatario, massime nel caso di liberalità non donativa, comporta gravi conseguenze sul piano della certezza dei traffici giuridici, conseguenze alle quali la giurisprudenza ha tuttavia in certa misura posto rimedio, affermando che, nell'ipotesi di donazione indiretta di un immobile, realizzata mediante l'acquisto del bene con denaro proprio del disponente ed intestazione ad altro soggetto, che il disponente medesimo intenda in tal modo beneficiare, la compravendita costituisce lo strumento formale per il trasferimento del bene ed il corrispondente arricchimento del patrimonio del destinatario, che ha quindi ad oggetto il bene e non già il denaro: tuttavia, alla riduzione di siffatta liberalità indiretta si provvede non con l'apprensione del bene bensì con l'imputazione del controvalore (Cass. n. 11496/2010).

Bibliografia

Amadio, Azione di riduzione e liberalità non donative (sulla legittima «per equivalente»), in Riv. dir. civ., 2009, I, 683; Andrini, Legittimari, in Enc. giur., XXXI, Roma, 1993; Azzariti-Martinez-Azzariti, Successioni per causa di morte e donazioni, Padova, 1973; Bianca, La famiglia. Le successioni, Milano, 2001; Bianca, Invariabilità delle quote di legittima: il nuovo corso della cassazione e suoi riflessi in tema di donazioni e legati in conto di legittima, in Riv. dir. civ. 2008, 211; Bonilini, Manuale di diritto ereditario e delle donazioni, Torino, 2006; Capozzi, Successioni e donazioni, Milano, 1983; Carnevali, Sull'azione di riduzione delle donazioni indirette che hanno leso la quota di legittima, Studi in onore di L. Mengoni, I, Milano, 1995; Ieva, La novella degli artt. 561 e 563 cod. civ.: brevissime note sugli scenari teorico-applicativi, in Riv. not. 2005, 943;Perego, I presupposti della nascita dei diritti di abitazione e di uso a favore del coniuge superstite, in Riv. dir. civ. 1980, 712; Tamburrino, Successione necessaria (dir. priv.), in Enc. dir., XLIII, Milano, 1990, 1348.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario