Codice Civile art. 571 - Concorso di genitori o ascendenti con fratelli e sorelle (1).

Mauro Di Marzio

Concorso di genitori o ascendenti con fratelli e sorelle (1).

[I]. Se coi genitori o con uno soltanto di essi concorrono fratelli e sorelle germani del defunto, tutti sono ammessi alla successione del medesimo per capi, purché in nessun caso la quota, in cui succedono i genitori o uno di essi, sia minore della metà.

[II]. Se vi sono fratelli e sorelle unilaterali, ciascuno di essi consegue la metà della quota che consegue ciascuno dei germani o dei genitori, salva in ogni caso la quota della metà in favore di questi ultimi.

[III]. Se entrambi i genitori non possono [463] o non vogliono venire alla successione e vi sono ulteriori ascendenti, a questi ultimi si devolve, nel modo determinato dall'articolo 569, la quota che sarebbe spettata a uno dei genitori in mancanza dell'altro.

(1) Articolo così sostituito dall'art. 186 l. 19 maggio 1975, n. 151.

Inquadramento

La disposizione in commento si applica nel caso di concorso di genitori o ascendenti con fratelli e sorelle germani o unilaterali del defunto.

Nel caso di concorso tra fratelli e sorelle germani ed i genitori del defunto la norma stabilisce che essi succedano in parti uguali, ponendo come limite che la quota dei genitori non sia inferiore alla metà del patrimonio relitto.

La quota minima della metà spettante ai genitori si determina sul relictum, salvo che il valore di essa non risulti in concreto inferiore a quella loro riservata dall'art. 538 (un terzo del patrimonio del defunto, comprensivo del relictum e del donatum). In tal caso, le quote dei fratelli e delle sorelle, che non sono legittimari, vengono di diritto ridotte nella misura occorrente per integrare le quote riservate ai genitori (Cattaneo, in Tr. Res., 1982, 457).

Nel caso di concorso dei genitori con fratelli e sorelle sia germani sia unilaterali si applica parimenti la regola secondo cui quota spettante ai fratelli unilaterali si determina con il criterio della «quota di fatto», sia che essi concorrano con i genitori e con fratelli germani, sia che concorrano solo con i genitori. Nel primo caso, agli unilaterali è attribuita la metà della quota che consegue ciascuno dei germani; nel secondo la metà della quota che consegue ciascuno dei genitori, salva sempre, per questi ultimi, la quota della metà del patrimonio complessivo (Mengoni, in Comm. S. B., 1985, 104).

Nel caso di concorso tra fratelli e sorelle del defunto ed ascendenti di grado ulteriore (la qual cosa può verificarsi in ipotesi di premorienza dei genitori o di loro indegnità o rinuncia (Mengoni, in Comm. S. B., 1985, 106), si applica un congegno di vocazione indiretta, paragonabile a quello della rappresentazione. La quota di eredità spettante agli ascendenti si determina in relazione alla quota che sarebbe spettata a uno dei genitori in mancanza dell'altro. La quota che sarebbe spettata al genitore superstite si devolve agli ascendenti nel modo determinato dall'art. 569, e cioè all'ascendente più vicino, oppure, se vi sono più ascendenti di uguale grado, secondo il criterio della divisione per linee.

Bibliografia

Bianca, Diritto Civile, 2, in La famiglia Le successioni, Milano, 2005; Capozzi, Successioni e donazioni, I, Milano, 2009.

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