Codice Civile art. 638 - Condizione di non fare o di non dare.Condizione di non fare o di non dare. [I]. Se il testatore ha disposto sotto la condizione che l'erede o il legatario non faccia o non dia qualche cosa per un tempo indeterminato, la disposizione si considera fatta sotto condizione risolutiva [633], salvo che dal testamento risulti una contraria volontà del testatore. InquadramentoLa norma in commento ha lo scopo di conferire utilità ad una disposizione condizionale che altrimenti non ne avrebbe. Essa stabilisce che, se il testatore ha disposto sotto la condizione che l'erede o il legatario non faccia o non dia qualcosa per un tempo indeterminato, la disposizione si considera fatta sotto condizione risolutiva, salvo che dal testamento risulti una contraria volontà del testatore. Si immagini l'erede o legatario istituito a condizione che non si dedichi più al gioco (Caramazza, in Comm. De M. 1982, 281): emerge con evidenza, attraverso un simile esempio, che la condizione di non dare o di non fare qualcosa è una condizione sospensiva negativa. Se per l'avveramento dell'evento dedotto in condizione non sia stato previsto alcun termine, esso non può coincidere che con la morte dell'onorato, con conseguente inutilità della disposizione. Perciò il legislatore ha utilizzato lo schema romanistico della cosiddetta cautio muciana, secondo cui, in caso di legato sottoposto a condizione potestativa negativa, il legatario entra immediatamente in possesso della cosa legata, obbligandosi nella forma della stipulazione — cautio — a restituirla se la condizione si verificherà. L'art. 638 determina dunque una conversione ex lege delle condizioni sospensive negative in condizioni risolutive positive (Cass. n. 2670/1953). La conseguenza è che l'attribuzione è operante sin dal giorno dell'apertura della successione, ma è destinata a venir meno se l'onorato farà o darà ciò che il de cuius ha dedotto in condizione. Nell'operatività del meccanismo è fatta salva la contraria volontà del testatore. In tal caso, cioè, la condizione sospensiva negativa rimane tale. Tuttavia, la volontà del defunto, come la norma espressamente prevede, «deve risultare dal testamento, e non aliunde» (Azzariti-Martinez-Azzariti, 1973, 550). 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