Codice Civile art. 656 - Legato di cosa del legatario.

Mauro Di Marzio

Legato di cosa del legatario.

[I]. Il legato di cosa che al tempo in cui fu fatto il testamento era già di proprietà del legatario è nullo, se la cosa si trova in proprietà di lui anche al tempo dell'apertura della successione [456].

[II]. Se al tempo dell'apertura della successione la cosa si trova in proprietà del testatore, il legato è valido, ed è altresì valido se in questo tempo la cosa si trova in proprietà dell'onerato o di un terzo, e dal testamento risulta che essa fu legata in previsione di tale avvenimento [651].

Inquadramento

La disposizione in commento sanziona di nullità la nullità il legato di una cosa di proprietà del legatario, sia al tempo della redazione del testamento che a quello dell'apertura della successione. Viene in tal modo sancita la nullità del legato per difetto di oggetto, a prescindere dal fatto che il testatore abbia avuto consapevolezza di tale appartenenza, non essendo attribuibile ad un soggetto ciò che egli già abbia. Il comma 2 regola sia l'ipotesi in cui la cosa, già di proprietà del legatario al momento della redazione del testamento, si trovi, al momento dell'apertura della successione, in proprietà del testatore, sia l'ipotesi in cui la cosa si trovi, in tale momento, in proprietà dell'onerato o di un terzo.

Nel caso in cui la titolarità della cosa sia venuta a spettare al testatore, non vengono riconosciute cause ostative all'efficacia del legato. Nel caso in cui, invece, la titolarità della cosa sia venuta a spettare all'onerato o ad un terzo, alla disposizione viene riconosciuta efficacia a condizione che dal testamento emerga che la cosa venne legata in vista di tale avvenimento. La disposizione di legato è in entrambi i casi valida. Tuttavia, mentre nella prima ipotesi (se la cosa si trova in proprietà del testatore) la disposizione produce effetto reale, nella seconda (se la cosa di trova in proprietà dell'onerato o di un terzo) produce soltanto effetti obbligatori ed è, inoltre, necessario che risulti dal testamento che la cosa fu legata «in previsione di tale avvenimento» (Giordano Mondello, 719; Masi, in Comm. S. B., 1979, 71).

Bibliografia

Azzariti, Le successioni e le donazioni, Napoli, 1990; Bonilini, Il legato, in Trattato delle successioni e delle donazioni, II, Milano, 2010; Capozzi, Successioni e donazioni, II, Milano, 1982; Caramazza, Delle successioni testamentarie, in Comm. cod. civ., diretto da De Martino, Roma, 1982;Cicu, Il testamento, Milano 1969; Gangi, La successione testamentaria, II, Milano, 1964; Genghini e Carbone, Le successioni per causa di morte, II, Padova, 2012; Giordano Mondello, Legato (dir. civ.), in Enc. dir., XXIII, Milano 1973, 719; Lops, Il legato, Trattato breve delle successioni e donazioni, diretto da Rescigno e coordinato da Ieva, I, Padova, 2010; Pugliatti, Delle successioni, Comm. D'Amelio-Finzi, Firenze, 1941.

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