Codice Civile art. 705 - Apposizione di sigilli e inventario.Apposizione di sigilli e inventario. [I]. L'esecutore testamentario fa apporre i sigilli [752 ss. c.p.c.] quando tra i chiamati all'eredità vi sono minori, assenti, interdetti o persone giuridiche. [II]. Egli in tal caso fa redigere l'inventario dei beni dell'eredità [769 c.p.c.] in presenza dei chiamati all'eredità o dei loro rappresentanti, o dopo averli invitati. [III]. Quando sono chiamati all'eredità unicamente persone giuridiche private senza scopo di lucro ed enti del Terzo settore, prima dell'accettazione della stessa eredità questi hanno facoltà di dispensare l'esecutore testamentario dagli obblighi di cui ai commi precedenti, mediante dichiarazione ricevuta dal cancelliere del tribunale del circondario in cui si è aperta la successione o da un notaio, fermo restando quanto previsto dall'articolo 473 e previa prestazione di idonea garanzia per i debiti ereditari. La dispensa non ha effetto se la dichiarazione non è effettuata da tutti i chiamati1. [1] Comma aggiunto dall'art. 8, comma 1, l. 4 luglio 2024, n. 104. Vedi inoltre il comma 2 del medesimo art.8. InquadramentoL'obbligo di chiedere l'apposizione dei sigilli e l'inventario — indipendente dalla circostanza che l'esecutore sia dotato dell'amministrazione della massa, ex art. 703 — nel riferirsi agli assenti non intende indicare coloro nei cui confronti sia stata dichiarata l'assenza, ex 49, ma alle persone che siano momentaneamente lontane dal luogo ove si apre la successione ed ove ha sede la pretura e che, per tale loro lontananza, si presume che abbiano minore possibilità di tutelare i propri interessi (Giannattasio, 1961, 421). Conferma in tal senso può trarsi dall'art. 754, comma 1, n. 1, c.p.c., secondo cui i sigilli vanno apposti d'ufficio se il coniuge o alcuno degli eredi è assente, dal quale risulta evidente che l'istituto dell'assenza è estraneo alla materia. L'esecutore testamentario, al di fuori delle ipotesi previste dall'art. 705, può poi chiedere l'apposizione dei sigilli ogni qual volta lo ritenga opportuno, ai sensi dell'espressa previsione dell'art. 753. D'altro canto, è anche evidente che egli «non sia tenuto all'obbligo, quando il provvedimento correlativo sia stato già chiesto ed attuato da altri interessati» (Manca, 1941, 647), ovvero da coloro i quali sono legittimati a chiedere l'apposizione dei sigilli ai sensi dell'art. 752 c.p.c. Analoga osservazione può essere compiuta con riguardo all'inventario, con la precisazione, però, che l'esecutore deve sincerarsi che esso sia completo ed esatto, dovendo, altrimenti, provvedere ad integrarlo. Si discute se il testamento possa contemplare l'esonero dell'esecutore dall'obbligo di chiedere l'apposizione dei sigilli nei casi previsti dall'art. 705. In giurisprudenza si è affermato che la disposizione non è suscettibile di deroga neppure per volontà espressa del testatore, dato che — a differenza di quella dettata dall'art. 1002 a proposito degli obblighi dell'usufruttuario — non contiene alcuna riserva in tal senso (Cass. n. 1854/1959). Nello stesso senso della dottrina (Manca, 1941, 648; Giannattasio, 1961, 422; Trimarchi, 1966, 399; Azzariti, Martinez e Azzariti, 1973, 626; Cuffaro, in Tr. Res. 1997, 380). La procedura che l'esecutore testamentario deve seguire, in adempimento dell'obbligo previsto dall'art. 705, è quella prevista dagli artt. 752 ss. c.p.c. 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Compl. Cass. Civ. 1946; Contursi Lisi, L'esecutore testamentario, Padova, 1950; Criscuoli, ll testamento. Norme e casi, Padova, 1995; De Simone, Esecuzione testamentaria e litisconsorzio necessario, in Dir. e giust. 1954, 325; Fusi, Rilevanza strutturale-operativa della funzione processuale dell'esecutore testamentario, in Giust. civ. 1994, I, 2526; Giardino, Un istituto che va scomparendo (brevi riflessioni in tema di esecutore testamentario), in Riv. not. 1971, 313-318 Giannattasio, Delle successioni. Successioni testamentarie, in Comm. cod. civ. 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