Codice Civile art. 735 - Preterizione di eredi e lesione di legittima.

Giusi Ianni

Preterizione di eredi e lesione di legittima.

[I]. La divisione nella quale il testatore non abbia compreso qualcuno dei legittimari [536] o degli eredi istituiti [588] è nulla.

[II]. Il coerede che è stato leso nella quota di riserva può esercitare l'azione di riduzione contro gli altri coeredi [554 ss.].

Inquadramento

La norma si occupa del caso in cui il testatore, nell'effettuare direttamente la divisione del patrimonio ereditario, pretermetta nell'assegnazione delle porzioni taluno dei legittimari o degli eredi istituiti e fa salvo, anche in caso di divisione fatta dal testatore, il diritto del coerede leso nella quota di riserva di esercitare l'azione di riduzione verso gli altri coeredi.

La nullità della divisione fatta dal testatore

La divisione fatta dal testatore è nulla qualora in essa non sia stato ricompreso taluno dei legittimari o degli eredi istituiti. La giurisprudenza di legittimità, inoltre, considera affetta da nullità la divisione anche qualora il testatore abbia stabilito di soddisfare le ragioni ereditarie di un riservatario mediante corresponsione di somme di denaro non comprese nel relictum e poste a carico degli altri coeredi. Ciò in quanto il principio di intangibilità della legittima comporta che i diritti del legittimario debbano essere soddisfatti con beni o denaro provenienti dall'asse ereditario e non estranei ad esso (Cass. n. 16698/2015).

La nullità di cui all'art. 735 può, in ogni caso, essere fatta valere da chiunque vi abbia interesse ed è rilevabile d'ufficio dal giudice (Cass. n. 24755/2015).

 

La lesione della legittima da parte del testatore

Qualora, invece, il testatore, nell'effettuare la divisione, abbia leso la quota di riserva di uno dei legittimari, quest'ultimo potrà agire in riduzione contro gli altri coeredi per la tutela dei propri diritti. L'azione di riduzione può essere proposta congiuntamente all'azione di nullità di cui al primo comma dell'art. 735 (Cass. n. 3599/1992).

Ove l'azione di riduzione venga proposta in via preventiva, il suo accoglimento comporta l'accoglimento dell'azione di nullità  della divisione (Cass. n. 7178/2018).

Bibliografia

Bonilini, Divisione, in Dig. Civ., Torino, 1990, 487 e ss.; Mora, Il contratto di divisione, Milano, 1994, 1 e ss.; Mora, La divisione. Effetti, garanzie e impugnative, Milano, 2014, 1 e ss.; Pischetola, La divisione contrattuale. Profili civilistici e fiscali, Roma, 1 ss.

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