Codice Civile art. 742 - Spese non soggette a collazione.

Giusi Ianni

Spese non soggette a collazione.

[I]. Non sono soggette a collazione le spese di mantenimento e di educazione [147] e quelle sostenute per malattia, né quelle ordinarie fatte per abbigliamento o per nozze [809].

[II]. Le spese per il corredo nuziale e quelle per l'istruzione artistica o professionale sono soggette a collazione solo per quanto eccedono notevolmente la misura ordinaria, tenuto conto delle condizioni economiche del defunto [809].

[III]. Non sono soggette a collazione le liberalità previste dal secondo comma dell'articolo 770.

Inquadramento

La norma elenca alcune tipologie di spese sostenute dal de cuius non soggette a collazione, in quanto in linea di principio inquadrabili nel generale obbligo di mantenimento che fa capo al genitore nei confronti del figlio o costituenti adempimento di obbligazioni naturali.

Le spese non soggette a collazione

Non sono, quindi, soggette a collazione le spese di mantenimento e di educazione; quelle sostenute per malattia; quelle ordinarie fatte per abbigliamento o per nozze.

Si è esclusa l'inquadrabilità tra le spese di mantenimento ed educazione degli esborsi sostenuti dal de cuius in favore di uno dei discendenti imputato in un processo penale, dovendosi considerare simili esborsi come spese sostenute per un debito proprio del discendente (Cass. n. 609/1977). Le spese per il corredo nuziale e quelle per l'istruzione artistica o professionale sono, invece, soggette a collazione solo per quanto eccedono notevolmente la misura ordinaria, tenuto conto delle condizioni economiche del defunto. Non sono, infine, soggette a collazione le c.d. liberalità di uso, previste dal secondo comma dell'art. 770 (che, peraltro, per espressa previsione della stessa norma non costituiscono donazione e sarebbero, quindi, già di per sé non inquadrabili nella generale disciplina di cui all'art. 737). Con riferimento alla norma in esame, la giurisprudenza di legittimità ha osservato che essa non pone un principio inderogabile che non possa essere superato dalla volontà contraria del testatore, dovendosi riconoscere a questi la facoltà di imporre la collazione anche nei casi previsti dalla norma in commento, quale strumento per incidere sulla misura dell'attribuzione patrimoniale a favore dell'erede; facoltà che incontra quale unico limite la tutela dei legittimari ex artt. 536 e ss. (Cass. n. 1/1997).

Bibliografia

Albanese, Della collazione. Del pagamento dei debiti, Milano, 2009, 1 ss.; Andreoli, Contributo alla teoria della collazione delle donazioni, Milano, 1942, 152; Carnevali, Collazione, in Dig. Civ., Torino, 1988, 472 ss.

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