Codice Civile art. 758 - Garanzia tra coeredi.Garanzia tra coeredi. [I]. I coeredi si devono vicendevole garanzia per le sole molestie ed evizioni derivanti da causa anteriore alla divisione [759, 1483 ss.]. [II]. La garanzia non ha luogo, se è stata esclusa con clausola espressa nell'atto di divisione, o se il coerede soffre l'evizione per propria colpa [1487 2]. InquadramentoI coeredi sono tenuti a prestarsi vicendevolmente garanzia rispetto ai beni ottenuti all'esito della divisione solo per le molestie e le evizioni derivanti da cause anteriori alla divisione stessa, salvo che tale obbligo sia stato pattiziamente escluso o che l'evizione sia stata determinata da colpa del condividente assegnatario. La norma ha la funzione di evitare che un'evizione o una molestia che riguardino beni già oggetto di divisione (e che trovino, appunto, il loro fondamento in situazioni preesistenti alla divisione) possano determinare danni solo in capo a quegli eredi che per effetto della divisione ne siano diventati titolari, distribuendo tra tutti i coeredi il sacrificio derivante dall’evizione o dalla molestia, in rapporto alle quote precedentemente vantate sull’intero compendio ereditario. L'obbligo di garanzia tra i coerediIl riferimento alle molestie contenuto nella norma in commento riguarda, secondo la dottrina, le sole molestie di diritto e non di fatto e, quindi, le sole pretese giuridiche sollevate da terzi e tendenti ad impedire il pacifico godimento del bene da parte dell'assegnatario (Mora, 371). La garanzia in questo caso copre, fondamentalmente, le spese di carattere giudiziale o stragiudiziale sostenute dal condividente per resistere alle altrui pretese. L'evizione, invece, fa seguito alla totale o parziale perdita della proprietà del bene da parte del coerede che ne è risultato assegnatario, in dipendenza dell'iniziativa giudiziaria di un terzo. Il contenuto della garanzia per evizione è disciplinato dal successivo art. 759. Sia le molestie che l'evizione fanno insorgere l'obbligo della garanzia solo se derivanti da causa anteriore alla divisione (la ratio, secondo la giurisprudenza, è quella di mantenere la proporzionalità tra le porzioni assegnate ai coeredi all'esito della divisione: Cass. n. 1042/1962). La garanzia per evizione, inoltre, è dovuta dagli altri coeredi solo se l'evizione non si verifica per colpa propria del coerede che la subisce (potrebbe integrare gli estremi della colpa, ad esempio, l'inerzia a fronte del possesso altrui che faccia maturare l'usucapione su quel bene). Si ritiene, per lo stesso motivo, che il coerede assegnatario abbia l'obbligo, ai fini dell'operatività della garanzia, di resistere alla pretesa giudiziaria altrui qualora la stessa appaia palesemente infondata. L'obbligo di garanzia può essere, inoltre, escluso nel contratto di divisione, purché ciò avvenga in forma espressa. BibliografiaMora, Il contratto di divisione, Milano, 1995. |