Codice Civile art. 765 - Vendita del diritto ereditario fatta al coerede.

Giusi Ianni

Vendita del diritto ereditario fatta al coerede.

[I]. L'azione di rescissione non è ammessa contro la vendita del diritto ereditario [477, 1542 ss.] fatta senza frode a uno dei coeredi, a suo rischio e pericolo, da parte degli altri coeredi o di uno di essi [1448 4].

Inquadramento

La norma in commento esclude la rescindibilità della divisione in caso di vendita del diritto ereditario a uno dei coeredi da parte di tutti gli altri coeredi od anche di uno solo di essi, purché la vendita sia avvenuta a rischio e pericolo dell'acquirente e senza frode. La norma intende riferirsi alla vendita della quota ereditaria nel suo complesso, non di singoli beni ereditari.

La non rescindibilità della divisione in caso di vendita del diritto ereditario fatta dal coerede verso altro coerede

La vendita della quota ereditaria, per rendere immune da rescissione la divisione, deve essere fatta senza frode e a rischio e pericolo dell'acquirente. La frode, in particolare, è considerata dalla dottrina un quid minus rispetto al dolo di cui all'art. 761, ricorrendo qualora il venditore conosca il vero valore della quota, ignorato, invece, dalla controparte (Morelli, 228). Il rischio e pericolo, invece, è l'alea della vendita in caso di incertezza del diritto ereditario, che ai fini dell'applicabilità dell'art. 765 deve ricadere sul soggetto venditore.

Bibliografia

Burdese, La divisione ereditaria, in Trattato di diritto civile italiano, Torino, 1980, 244; Morelli, La comunione e la divisione ereditaria, in Giurisprudenza sistematica di diritto civile e commerciale, Torino, 1998, 228.

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