Codice Civile art. 791 - Condizione di riversibilità.

Giusi Ianni

Condizione di riversibilità.

[I]. Il donante può stipulare la riversibilità delle cose donate, sia per il caso di premorienza del solo donatario, sia per il caso di premorienza del donatario e dei suoi discendenti [792].

[II]. Nel caso in cui la donazione è fatta con generica indicazione della riversibilità, questa riguarda la premorienza, non solo del donatario, ma anche dei suoi discendenti.

[III]. Non si fa luogo a riversibilità che a beneficio del solo donante. Il patto a favore di altri si considera non apposto.

Inquadramento

La norma in commento configura la possibilità di inserire nel contratto di donazione una clausola che preveda il ritorno al donante dei beni donati in caso di premorienza del donatario o del donatario e dei suoi discendenti.

Trattasi di una speciale figura di condizione risolutiva, che comporta la cessazione degli effetti della donazione al suo verificarsi (Azzariti, 920).

La condizione di riversibilità

Secondo la dottrina, la disciplina in commento trova la sua giustificazione nella considerazione che il donante può voler beneficiare il donatario ed eventualmente i suoi discendenti, ma non anche i soggetti che gli stessi potrebbero indicare nel loro testamento, o che fossero chiamati a succedere in base alle norme della successione legittima (Capozzi, Successioni e donazioni, Milano, 2009, 804), sicché si consente al donante di prevedere il rientro nel suo patrimonio del bene donato qualora il donatario o il donatario e i suoi discendenti muoiano prima del donante medesimo. La riversibilità, come detto, può essere prevista tanto per il caso di premorienza del solo donatario, quanto per il caso di premorienza del donatario e dei suoi discendenti. Qualora la donazione sia fatta con generica indicazione della riversibilità, essa riguarda la premorienza sia del donatario che dei discendenti (legittimi e naturali, in forza dell'unificazione degli status sancita dalla l. n. 219/2012). Beneficiario della riversibilità, in ogni caso, può essere solo il donante, mentre il patto a favore di altri si considera non apposto. Tale ultima previsione normativa impedisce che la nullità possa estendersi all'intera donazione, anche nei casi di cui all'art. 1419.

Bibliografia

Azzariti, Le successioni e le donazioni, Napoli, 1990, 853 ss.; Capozzi, Successioni e donazioni, Milano, 2015, 1505 ss.

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