Codice Civile art. 888 - Esonero dal contributo nelle spese.Esonero dal contributo nelle spese. [I]. Il vicino si può esimere dal contribuire nelle spese di costruzione del muro di cinta o divisorio, cedendo, senza diritto a compenso, la metà del terreno su cui il muro di separazione deve essere costruito. In tal caso il muro è di proprietà di colui che l'ha costruito, salva la facoltà del vicino di renderlo comune ai sensi dell'articolo 874, senza obbligo però di pagare la metà del valore del suolo su cui il muro è stato costruito. InquadramentoCon una previsione derogatoria rispetto ai precedenti artt. 882 e 1886, la norma in commento — che, a quanto consta, non ha trovato specifici riscontri giurisprudenziali — contempla la possibilità, in capo al vicino, di esonero dal contribuire nelle spese di costruzione del muro di cinta o divisorio, cedendo, senza diritto a compenso, la metà del terreno su cui il muro di separazione deve essere costruito. In tal caso, viene previsto che il muro è di proprietà di colui che l'ha costruito, salva la facoltà del vicino di renderlo comune ai sensi dell'art. 874, che regolamenta la fattispecie della comunione forzosa del muro sul confine, precisando però che è stabilito l'obbligo di pagare la metà del valore del suolo su cui il muro è stato costruito. In dottrina, si è rilevato che la rinuncia, prevista dalla norma in esame, è diversa da quella di cui all'art. 882, nel senso che, mentre quest'ultima, che è rinuncia traslativa del diritto di comproprietà, ha per effetto l'espansione del diritto degli altri condomini, la rinuncia prevista dalla norma de qua non importa il trasferimento della proprietà del suolo al vicino, ma la costruzione di un diritto di superficie a suo favore, come si desume dalla previsione normativa, secondo la quale nessun corrispettivo verrà pagato dal cedente per il suolo, qualora in seguito egli voglia rendere comune il muro (Albano, Muro, in Nss. D.I., X, Torino 1964, 1028). Qualora, poi, il muro venga abbattuto, il cedente riacquista la piena proprietà del suolo, in quanto il diritto di superficie, spettante al vicino è condizionato all'esistenza del muro, sicché si estingue con la distruzione di esso. BibliografiaAlvino, Costruzione su fondi non contigui ed osservanza delle distanze, in Giust. civ., 1983, I, 156; Benedetti, Distanze legali tra costruzioni: il punto sull'applicazione dell'art. 873 c.c., in Riv. giur. edil. 1999, I, 456; De Cupis, Sulla distanza legale tra costruzioni, in Giust. civ. 1982, II, 431; De Giovanni, Rapporti di vicinato, Milano, 2013; Del Bene, Distanze tra costruzioni, in Enc. giur., XI, Roma, 1996; Fusaro, Le distanze nelle costruzioni, in Nuova giur. civ. 1986, II, 165; Galletto, Distanze fra costruzioni, in Dig. civ., VI, Torino, 1990; Terzago G. - Terzago P., I rapporti di buon vicinato, Milano, 1996. |