Codice Civile art. 1010 - Passività gravanti su eredità in usufrutto.Passività gravanti su eredità in usufrutto. [I]. L'usufruttuario di un'eredità o di una quota di eredità [588] è obbligato a pagare per intero, o in proporzione della quota, le annualità e gli interessi dei debiti o dei legati da cui l'eredità stessa sia gravata. [II]. Per il pagamento del capitale dei debiti o dei legati, che si renda necessario durante l'usufrutto, è in facoltà dell'usufruttuario di fornire la somma occorrente, che gli deve essere rimborsata senza interesse alla fine dell'usufrutto [1011]. [III]. Se l'usufruttuario non può o non vuole fare questa anticipazione, il proprietario può pagare tale somma, sulla quale l'usufruttuario deve corrispondergli l'interesse [1284] durante l'usufrutto, o può vendere una porzione dei beni soggetti all'usufrutto fino alla concorrenza della somma dovuta. [IV]. Se per il pagamento dei debiti si rende necessaria la vendita dei beni, questa è fatta d'accordo tra proprietario e usufruttuario, salvo ricorso all'autorità giudiziaria in caso di dissenso. L'espropriazione forzata deve seguire contro ambedue. InquadramentoLa norma in commento disciplina, in modo particolareggiato, l'ipotesi in cui l'usufrutto abbia ad oggetto un'eredità o una quota di eredità (da ricordare che al coniuge superstite spettava l'usufrutto di una quota dell'eredità nel regime dell'art. 581, ma anteriore alle modifiche introdotte dall'art. 189 l. n. 151/1975, c.d. riforma del diritto di famiglia), In tali casi, si prevede che sia obbligato a pagare per intero, o in proporzione della quota, le annualità e gli interessi dei debiti o dei legati da cui l'eredità stessa sia gravata. Al riguardo, si è precisato che la prestazione periodica di rendita vitalizia deve ritenersi compresa nelle annualità dei debiti gravanti sull'eredità, alle quali è applicabile la disciplina dettata dall'art. 1010, comma 1, nel senso che — come prescrive tale norma — l'usufruttuario di un'eredità o di una quota di eredità è obbligato a pagare per intero o in proporzione della propria quota la detta prestazione. Si stabilisce, poi, che, per il pagamento del capitale dei debiti o dei legati, che si renda necessario durante l'usufrutto, è in facoltà del medesimo usufruttuario di fornire la somma occorrente, che gli deve essere rimborsata senza interesse alla fine dell'usufrutto. Qualora, però, l'usufruttuario non possa o non voglia fare questa anticipazione, il proprietario può pagare tale somma, sulla quale l'usufruttuario deve corrispondergli l'interesse durante l'usufrutto, o può vendere una porzione dei beni soggetti all'usufrutto fino alla concorrenza della somma dovuta. Qualora, infine, per il pagamento dei debiti si rende necessaria la vendita dei beni, questa è fatta d'accordo tra proprietario e usufruttuario, salvo ricorso all'autorità giudiziaria in caso di dissenso, aggiungendo che l'espropriazione forzata deve seguire contro ambedue. Considerata la qualità di legatario dell'usufruttuario, atteso che il legato di usufrutto dell'eredità è in realtà, legato di usufrutto sui singoli beni che costituiscono l'asse ereditario, ne consegue il carattere derogatorio della norma in esame rispetto al principio generale che esonera il successore a titolo particolare dal pagamento dei debiti, prevedendo la responsabilità esclusiva dell'erede, per quanto concerne i debiti (De Cupis, 1123). Graveranno sull'usufruttuario, al pari dei pesi e dei carichi di cui agli artt. 1008 e 1009, i debiti che incidono sul reddito o che si considerano un prelevamento del reddito, quali i debiti di prestazioni periodiche, come le rendite, non solo fondiarie ma anche semplici, i canoni di qualsiasi specie, le pensioni alimentari e, infine, gli interessi che siano dovuti ai creditori di un capitale, salvo che il titolo non preveda una diversa ripartizione delle spese tra usufruttuario e nudo proprietario, dato il carattere dispositivo della norma. BibliografiaCaterina, Usufrutto e proprietà temporanea, in Riv. dir. civ. 1999, II, 715; De Cupis, Usufrutto, in Enc. dir., XLV, Milano, 1992; Di Bitonto, Usufrutto, in Enc. dir., XVI, Milano, 2008; Mazzon, Usufrutto, uso e abitazione, Padova, 2010; Musolino, L'usufrutto, Bologna, 2011; Plaia, Usufrutto, uso, abitazione, in Dig. civ., XIX, Torino, 1999; Ruscello, Origini ed evoluzione storica dell'usufrutto legale dei genitori, in Dir. fam. 2009, 1329. |