Codice Civile art. 1017 - Perimento della cosa per colpa o dolo di terzi.Perimento della cosa per colpa o dolo di terzi. [I]. Se il perimento della cosa non è conseguenza di caso fortuito, l'usufrutto si trasferisce sull'indennità dovuta dal responsabile del danno [1000]. InquadramentoRestando fermo che l'usufrutto si estingue per perimento “totale” della cosa su cui è costituito, laddove qualora il perimento sia solo “parziale” l'usufrutto si conserva sulla parte rimanente, la norma in commento precisa che, se tale perimento della cosa non è conseguenza di caso fortuito, ma correlato alla colpa o al dolo di terzi, allora l'usufrutto si trasferisce sull'indennità dovuta dal responsabile del danno. Comunque, la norma de qua sembra derogare alla disciplina generale della responsabilità civile, ma non opera nel caso di reintegrazione in forma specifica. Dunque, a seguito del perimento del bene (totale o parziale) per dolo o colpa di terzi, l'usufrutto si converte in usufrutto di credito (art. 1000) avente ad oggetto l'indennità (rectius, il risarcimento del danno) dovuta dal responsabile: la vicenda, più che l'oggetto del diritto, investe il diritto stesso (Bigliazzi Geri, in Tr. C. M. 1979, 262), mentre altri preferiscono parlare di surrogazione reale (Barbero, L'usufrutto e i diritti affini, Milano, 1952, 482). BibliografiaCaterina, Usufrutto e proprietà temporanea, in Riv. dir. civ. 1999, II, 715; De Cupis, Usufrutto, in Enc. dir., XLV, Milano, 1992; Di Bitonto, Usufrutto, in Enc. dir., XVI, Milano, 2008; Mazzon, Usufrutto, uso e abitazione, Padova, 2010; Musolino, L'usufrutto, Bologna, 2011; Plaia, Usufrutto, uso, abitazione, in Dig. civ., XIX, Torino, 1999; Ruscello, Origini ed evoluzione storica dell'usufrutto legale dei genitori, in Dir. fam. 2009, 1329. |