Codice Civile art. 1159 bis - Usucapione speciale per la piccola proprietà rurale (1).

Alberto Celeste

Usucapione speciale per la piccola proprietà rurale (1).

[I]. La proprietà dei fondi rustici con annessi fabbricati situati in comuni classificati montani dalla legge si acquista in virtù del possesso continuato per quindici anni.

[II]. Colui che acquista in buona fede da chi non è proprietario, in forza di un titolo che sia idoneo al trasferimento della proprietà e che sia debitamente trascritto, un fondo rustico con annessi fabbricati, situati in comuni classificati montani dalla legge, ne compie l'usucapione in suo favore col decorso di cinque anni dalla data di trascrizione.

[III]. La legge speciale stabilisce la procedura, le modalità e le agevolazioni per la regolarizzazione del titolo di proprietà.

[IV]. Le disposizioni di cui ai commi precedenti si applicano anche ai fondi rustici con annessi fabbricati, situati in comuni non classificati montani dalla legge, aventi un reddito non superiore ai limiti fissati dalla legge speciale.

(1) Articolo inserito dall'art. 1 l. 10 maggio 1976, n. 346.

Inquadramento

Con la l. n. 346/1976, è stata inserita la norma in commento che disciplina l'usucapione speciale per la piccola proprietà rurale. Nello specifico, si dispone che la proprietà dei fondi rustici con annessi fabbricati situati in comuni classificati “montani” dalla legge si acquista in virtù del possesso continuato per quindici anni — termine ridotto rispetto agli ordinari venti previsti per gli immobili — nonché in relazione ai fondi rustici con annessi fabbricati, situati in comuni non classificati montani dalla legge, aventi un reddito non superiore ai limiti fissati dalla legge speciale. Si prevede, altresì, che colui che acquista in buona fede da chi non è proprietario, in forza di un titolo che sia idoneo al trasferimento della proprietà e che sia debitamente trascritto, un fondo rustico con annessi fabbricati, situati in comuni classificati montani dalla legge, ne compie l'usucapione in suo favore col decorso di cinque anni dalla data di trascrizione (in luogo dei dieci anni richiesti dal precedente art. 1159), aggiungendo che la legge speciale stabilisce la procedura, le modalità e le agevolazioni per la regolarizzazione del titolo di proprietà. Dunque, la semplificazione, introdotta dalla legge, dell'istituto dell'usucapione, nonché le particolari agevolazioni fiscali previste lasciano intendere che la ratio legis fosse quella di agevolare (quindi, promuovere) la regolarizzazione del titolo di proprietà e delle intestazioni catastali relativi a beni situati in particolari località, vale a dire nelle zone montane e nelle aree considerate depresse.

Efficacia retroattiva

Sul versante temporale, i giudici di legittimità hanno precisato che l'abbreviazione da venti a quindici anni del termine ordinario per usucapione senza titolo alcuno, prevista per la piccola proprietà rurale dall'art. 1159-bis, aggiunto dall'art. 1 l. n. 346/1976, trova applicazione, senza porsi in contrasto con gli artt. 24 e 42 Cost., con riguardo al possesso iniziato e compiuto anteriormente all'entrata in vigore della legge citata, atteso il carattere retroattivo della norma stessa alla stregua della identica ratio con la disposizione contenuta nel suo comma 2 (che ha introdotto l'usucapione quinquennale a favore di chi abbia acquistato a non domino in base a titolo idoneo al trasferimento debitamente trascritto), con la quale, facendo decorrere il termine iniziale per l'usucapione dalla trascrizione, senza prevedere la necessità, per le trascrizioni precedenti all'entrata in vigore della legge, di effettuarne una seconda successivamente a quest'ultima data, il legislatore ha voluto anticipare l'applicazione della norma ai fatti pregressi. Il suddetto principio non è in contrasto con l'art. 252 disp. att., il quale regola il regime transitorio fra le leggi anteriori al codice ed il codice medesimo, e non fra questo e le leggi posteriori (Cass. II, n. 6347/1991).

Nel computo del periodo di quindici anni richiesto per l'usucapione speciale di cui all'art. 1159-bis, introdotto con l. n. 346/1976, non può legittimamente calcolarsi la durata del possesso del fondo rustico interrottosi prima della entrata in vigore della detta legge, legittimo risultando, invece, il computo del periodo di possesso anteriore quando non sia intervenuta interruzione, senza che, in contrario rilevi il disposto dell'art. 252 disp. att., alla cui applicabilità ostano la ratio ed il contesto normativo della citata legge, indicativi dell'intento del legislatore di sottrarne gli effetti ai temperamenti derivanti dalla norma procedurale indicata (Cass. II, n. 5711/1997).

Ai fini del compimento del periodo di quindici anni, necessario per l'usucapione speciale di cui all'art. 1159-bis, introdotto dalla l. n. 346/1976, mentre non può tenersi conto del possesso del fondo rustico di durata pari al periodo suddetto, ma interrottosi prima dell'entrata in vigore di tale legge, è invece invocabile sia tale possesso, quando non sia seguita interruzione, sia quello quindicennale iniziatosi prima di detto momento e conclusosi dopo, senza che in contrario rilevi il disposto dell'art. 252 disp. att., alla cui applicabilità ostano la ratio ed il contesto normativo della citata legge, indicativi dell'intento del legislatore di sottrarla ai temperamenti derivanti dalla norma codificata (Cass. S.U. , n. 10690/1993).

Ambito di applicazione

Per l'applicazione dell'usucapione speciale di cui all'art. 1159-bis — introdotta dalla l. n. 346/1976 con la finalità di incoraggiare lo sviluppo e salvaguardare il lavoro agricolo — non è sufficiente che il fondo sia iscritto nel catasto rustico, ma è necessario che esso, quanto meno all'atto dell'inizio della possessio ad usucapionem, sia destinato in concreto all'attività agraria, atteso che tale usucapione può avere ad oggetto soltanto un fondo rustico inteso come entità agricola ben individuata ed organizzata, che sia destinata ed ordinata a una propria vicenda produttiva; ne consegue che l'art. 1159-bis non é applicabile, né in via analogica, trattandosi di norma eccezionale rispetto a quella di cui all'art. 1158, né in base ad un'interpretazione estensiva, tenuto conto delle finalità perseguite dal legislatore, qualora il possesso protratto venga dedotto ai fini dell'acquisizione di limitate superfici, ancorché facenti parti di maggiori fondi coltivati o coltivabili siti in zone montane, che non siano di per sé idonee a costituire un'autonoma unità produttiva (Cass. II, n. 8778/2010; Cass. II, n. 1045/1995).

In tema di usucapione speciale per la piccola proprietà rurale, l'art. 1159-bis richiede che il fondo rustico ricada in un comune classificato montano, non che esso ricada nella zona montana del Comune classificato montano; ne consegue che, qualora il Comune presenti le caratteristiche altimetriche previste dalla legge per essere classificato montano (almeno l'80% della superficie al di sopra dei 600 metri di altitudine sul livello del mare o dislivello tra la quota altimetrica inferiore e quella superiore del territorio comunale non minore di 600 metri), il fondo incluso nel territorio comunale può essere usucapito ai sensi dell'art. 1159-bis, ancorché si trovi nel livello inferiore del territorio medesimo (Cass. II, n. 11312/2012).

In base alle modifiche apportate alla l. n. 346/1976 dalla l. n. 97/1994 la disposizione di cui all'art. 1159-bis si applica anche ai fondi rustici con annessi fabbricati situati in territori non classificati montani, quando il loro reddito dominicale iscritto in catasto non supera complessivamente le lire trecentocinquantamila (Cass. II, n. 14414/2006).

La disciplina dettata dell'art. 1159-bis relativa all'usucapione speciale per la piccola proprietà rurale è applicabile soltanto per l'acquisto a titolo originario del diritto di proprietà, non contemplando la norma in questione la servitù o altri diritti reali (Cass. II, n. 867/2000).

L'usucapione speciale disciplinata dall'art. 1159-bis ha ad oggetto tutti i fondi rustici, ancorché privi di annessi fabbricati — e non già soltanto quelli sui quali insistano manufatti del genere — ed insensibile, una volta decorso il lasso di tempo per essa necessario, a mutamenti di destinazione (da agricola ad edilizia) del terreno, successivi a tale decorso, anche se anteriori alla dichiarazione giudiziale dell'intervenuta usucapione (Cass. S.U., n. 10301/1993). 

In proposito, una parte della dottrina aggiunge che la normativa in esame intende tutelare, in modo più immediato, colui che, attraverso il possesso, fosse riuscito a valorizzare un fondo rustico nell'àmbito di aree disagiate, contro l'incuria del proprietario e con conseguente vantaggio per la collettività (Germanò, Usucapione «speciale» per la piccola proprietà rurale e procedimento per la regolarizzazione del titolo di proprietà, in Riv. dir. agr. 1976, I, 677). Altri sono, invece, dell'opinione che la legge non ha inteso tutelare una particolare attività che si compia sul fondo, o una determinata categoria di soggetti — piccolo coltivatore o imprenditore agricolo — bensì il possesso in quanto tale (Graziani, Il riconoscimento dei diritti reali. Contributo alla teoria dell'atto ricognitivo, Padova, 1979, 290).

Onere della prova

Anche con riguardo all'usucapione speciale di cui alla l. n. 346/1976, la prova del possesso, per tutto il quindicennio richiesto dalla legge, deve essere fornita dalla parte che chiede il riconoscimento, in suo favore, della fattispecie acquisitiva, anche se in via di eccezione riconvenzionale; a tal fine non può ritenersi sufficiente la prova del possesso intermedio, in mancanza di riscontri idonei a dimostrare la retroazione della signoria di fatto sul fondo fin dal momento inizialmente necessario per l'acquisto della proprietà ad usucapionem (Cass. II, n. 18136/2007).

In tema di usucapione speciale per la piccola proprietà rurale, la destinazione urbanistica del bene costituisce elemento rilevante per la qualificazione del fondo come rustico, poiché, ove il fondo sia destinato ad insediamenti e attività diversi da quelli agricoli, viene meno lo scopo stesso della disposizione di cui all'art. 1159-bis, volto ad incoraggiare e salvaguardare il lavoro rurale (Cass. II, n. 22476/2014).

Bibliografia

Botta, Acquisto per usucapione e validità dell'atto di trasferimento dell'immobile, in Not. 2007, 6; Guerinoni, L'usucapione, in Trattato dei diritti reali, diretto da Gambaro e Morello, I, Milano, 2008; Montel-Sertorio, Usucapione, in Nss. D.I., XX, Torino, 1975; Natali, L'acquisto di servitù per usucapione, in Immob. & proprietà 2006, 212; Peratoner, Usucapione e trascrizione, in Giur. it. 2005, I; Ruperto, Usucapione (diritto vigente), in Enc. dir., XLV, Milano, 1992; Vitucci, Acquisto per usucapione e legittimazione a disporre, in Giust. civ. 2004, II.

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