Codice Civile art. 1196 - Spese del pagamento.InquadramentoIl principio secondo cui le spese del pagamento sono a carico del debitore si giustifica in ragione dell'esigenza che la prestazione dovuta sia integralmente goduta dal creditore e non subisca invece la falcidia delle spese (Di Majo, in Comm. S.B., 1988, 336). Esso si riferisce sia alle obbligazioni extracontrattuali sia alle obbligazioni contrattuali, sia ai rapporti negoziali a titolo oneroso sia ai rapporti negoziali a titolo gratuito. Tra l'altro le prestazioni eseguite a titolo oneroso normalmente includono le spese (Bianca, 270). Il debitore, per un verso, non può invocare il rimborso delle spese immediatamente sostenute per il pagamento e, per altro verso, deve rimborsare al creditore le spese da questo affrontate per ottenere l'adempimento, quali spese giudiziali o stragiudiziali, o che comunque sono conseguenza di tale adempimento (Natoli, in Tr. C.M., 1974, 202). La previsione dell'imputazione al debitore delle spese ha natura dispositiva, sicché le parti possono concordare altre regole di ripartizione. Inoltre, tale previsione vale solo nei rapporti interni tra le parti, non già ai fini di invocare la responsabilità verso i terzi (Di Majo, in Comm. S.B., 1988, 336). Il concetto di spesaRientrano fra le spese del pagamento sia i costi materiali sia i costi giuridici, cioè le tasse e gli oneri fiscali relativi alle attività finalizzate all'esecuzione della prestazione. Spettano al debitore anche le spese accessorie, come quelle relative alla cancellazione dei vincoli di garanzia o altri vincoli che limitano la disponibilità del bene (Bianca, 270). Discipline speciali sulla tenutezza alle spese sono previste da alcuni contratti tipici, come il mandato, il deposito e la vendita: l'art. 1720 stabilisce che le spese per l'esecuzione del contratto gravano sul mandante, quale soggetto nel cui interesse si costituisce il rapporto; per il deposito, che ha natura essenzialmente gratuita, gli artt. 1781 e 1774 pongono a carico del depositante (creditore della prestazione) le spese per la conservazione e la restituzione della cosa; infine, in tema di vendita, gli artt. 1475 e 1510 prevedono che le spese connesse al contratto competono al compratore (Di Majo, in Comm. S. B., 1988, 336; Giorgianni, 329). Tra le spese a carico del debitore si collocano quelle di registrazione della quietanza (Cass. n. 974/1948) e di registrazione della sentenza (Cass. n. 2123/1998), quelle di pagamento dell'imposta di registro, anche in sede fallimentare (Cass. n. 4646/1979). Per la tesi secondo cui fra le spese del pagamento che ricadono sul debitore rientrano anche le spese accessorie, come quelle di cancellazione dell'ipoteca giudiziale, si esprime la giurisprudenza (Cass. n. 3938/1975; Cass. n. 3073/1960). BibliografiaBianca, Diritto civile, IV, L'obbligazione, Milano 1997; Bigliazzi Geri, voce Buona fede nel diritto civile, in Dig. civ., 1988; Di Majo, Le modalità delle obbligazioni, Bologna-Roma, 1986; Di Majo, L'adempimento dell'obbligazione, Bologna 1993; Giorgianni, voce Obbligazione (diritto privato), in Nss. D.I., Torino, 1965; Nicolò, voce Adempimento (diritto civile), in Enc. dir., Milano, 1958; Rescigno, voce Obbligazioni (nozioni), in Enc. dir., Milano 1979; Rodotà, voce Diligenza (diritto civile), in Enc. dir., Milano, 1964; Romano, voce Buona fede (diritto privato), in Enc. dir., Milano, 1959; Rovelli, voce Correttezza, in Dig. civ., 1989; Schlesinger, Il pagamento al terzo, Milano, 1961. |