Codice Civile art. 1248 - Inopponibilità della compensazione.

Cesare Trapuzzano

Inopponibilità della compensazione.

[I]. Il debitore, se ha accettato puramente e semplicemente la cessione che il creditore ha fatta delle sue ragioni a un terzo [1264], non può opporre al cessionario la compensazione che avrebbe potuto opporre al cedente [1272 3, 2805].

[II]. La cessione non accettata dal debitore, ma a questo notificata [1264], impedisce la compensazione dei crediti sorti posteriormente alla notificazione.

Inquadramento

Il debitore ceduto non può opporre in compensazione al cessionario il credito verso il cedente ove abbia accettato puramente e semplicemente la cessione, indipendentemente dal momento in cui il credito è sorto. Per converso, qualora la cessione non sia stata accettata, solo ove si tratti di credito sorto successivamente alla notificazione o all'effettiva conoscenza della cessione, la compensazione non è opponibile al cessionario; invece il debitore ceduto potrà eccepire in compensazione il credito anteriore, rispetto al quale i requisiti di compensabilità si siano realizzati precedentemente alla notificazione (non già alla cessione). La ratio della norma è quella di tutelare il debitore contro eventuali accordi fraudolenti tra cedente e cessionario (Di Prisco, in Tr. Res., 1999, 329; Schlesinger, 725). Qualora la compensazione sia eccepita dal cedente del credito verso il debitore ceduto che non sia a conoscenza dell'avvenuta cessione, nasce il diritto del cessionario a ottenere la restituzione di quanto sia stato oggetto di compensazione dal cedente (De Lorenzi, 71; Di Prisco, in Tr. Res., 1999, 329; Schlesinger, 725).

In tema di inopponibilità della compensazione al cessionario deve escludersi che la norma richieda un'accettazione espressa sicché essa, quale atto a forma libera, può risolversi anche in un comportamento concludente ed univoco (Cass. n. 10335/2014). Ai fini di verificare se il credito sia anteriore o successivo alla notifica della cessione, sia che dipenda dal medesimo contratto cui si riferisce la cessione, sia che dipenda da rapporti diversi (Cass. n. 1484/1980), affinché sia opponibile in compensazione al cessionario, occorre avere riguardo al momento dell'insorgenza e non dell'accertamento (Cass. n. 2096/2007, in Giust. civ. 2007, 4, I, 841, con nota di Nappi; Cass. n. 3377/1980). Ancora alla notificazione deve essere equiparata la conoscenza; infatti la preclusione di cui all'art. 1248, comma 2, secondo cui la cessione non accettata dal debitore, ma a questo notificata, impedisce la compensazione dei crediti sorti posteriormente alla notificazione, opera anche quando il debitore abbia avuto conoscenza della cessione del proprio debito; in tal caso il debitore non può opporre in compensazione il credito sorto posteriormente o la posizione creditoria di cui egli (debitore a sua volta cedente) sia tornato titolare per effetto della retrocessione del credito (Cass. n. 20548/2004). Nel factoring il debitore ceduto può opporre in compensazione al cessionario un proprio credito nei confronti del cedente sorto in epoca successiva alla notifica dell'atto di cessione, atteso che nella cessione di crediti futuri l'effetto traslativo si verifica nel momento in cui questi vengono ad esistenza e non invece all'epoca della stipulazione del contratto (Cass. n. 19341/2017).

I presupposti

La norma si considera applicabile per la sola ipotesi della compensazione legale, in quanto solo in questa evenienza potrebbe ricorrere, in favore del ceduto, un potere di compensazione non ancora esercitato. La previsione piuttosto che derogare al presupposto della reciprocità dei crediti e della dualità dei soggetti costituisce un'opportuna specificazione di tali nozioni (Perlingieri, in Comm. S. B., 1988, 362). La dottrina tradizionale, in ordine alla fattispecie delineata dal comma 1, si esprimeva in termini di rinunzia tacita a far valere la compensazione, presunta in modo assoluto, mentre più recentemente si parla di valutazione legale tipica del comportamento (Perlingieri, in Comm. S. B., 1988, 361). Qualora il debitore ceduto abbia accettato la cessione con espressa riserva dell'eccezione di compensazione, la compensazione sarà comunque opponibile al cessionario. La conoscenza della cessione, che deve essere equiparata alla notifica (Perlingieri, in Comm. S. B., 1988, 363; De Lorenzi, 71; contra Ragusa-Maggiore, 24), dovrà essere dimostrata dal cedente o dal cessionario che vi abbiano interesse (Perlingieri, in Comm. S. B., 1988, 361). Secondo parte della dottrina per credito anteriore deve intendersi non solo il credito sorto ma anche scaduto prima della notificazione o della conoscenza (De Lorenzi, 71). Nel caso in cui il cedente si avvalga della compensazione prima dell'accettazione o della notificazione o della conoscenza della cessione da parte del debitore, quest'ultimo deve ritenersi liberato e i relativi crediti si considerano estinti (Schlesinger, 725; Di Prisco, in Tr. Res., 1999, 329). In tal caso al cessionario spetterà l'azione di rivalsa (Perlingieri, in Comm. S. B., 1988, 366; Di Prisco, in Tr. Res., 1999, 329).

Secondo la S.C. la compensazione impropria osta all'applicazione dell'art. 1248 (Cass. n. 4825/2019; contra Cass. n. 8971/2011). In ogni caso è da escludere che il meccanismo dell'opponibilità della compensazione possa similmente operare rispetto alla peculiare ipotesi di cessio legis di un credito, rappresentata dalla sua confisca disposta ed operata sulla base della normativa antimafia (Cass. n. 5988/1997).

Bibliografia

Barassi, La teoria generale delle obbligazioni, III, Milano 1964; Buccisano, La novazione oggettiva e i contratti estintivi onerosi, Milano 1968; De Lorenzi, voce Compensazione, in Dig. civ., 1988; Favero, voce Confusione, in Enc. dir., Milano 1961; Giacobbe-Guida, Remissione del debito (diritto vigente), in Enc. dir., Milano, 1988; Magazzù, voce Novazione (diritto civile), in Enc. dir., Milano 1978; Ragusa-Maggiore, voce Compensazione (diritto civile), in Enc. dir., Milano, 1961; Rescigno, voce Novazione (diritto civile), in Enc. dir., Milano 1965; Schlesinger, voce Compensazione, in Nss. D. I., Torino, 1959; Tilocca, voce Remissione del debito, in Nss. D. I., Torino, 1968.

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