Codice Civile art. 1249 - Compensazione di più debiti.Compensazione di più debiti. [I]. Quando una persona ha verso un'altra più debiti compensabili, si osservano per la compensazione le disposizioni del secondo comma dell'articolo 1193. InquadramentoLa pluralità di debiti compensabili ai quali si possono imputare gli effetti estintivi della compensazione si riferisce a tutti i debiti esistenti al momento in cui è avanzata la dichiarazione di voler opporre la compensazione e non solo a quelli esistenti al momento in cui è insorto il credito opposto (Schlesinger, 725). Infatti i criteri che la norma detta riguardano il momento in cui l'estinzione si verifica, seppure con efficacia retroattiva sino al momento della coesistenza, ossia attengono al momento della dichiarazione giudiziale o stragiudiziale di volersi avvalere della compensazione (Perlingieri, in Comm. S. B., 1988, 369; Ragusa-Maggiore, 21). Il rinvio all'art. 1193, comma 2, è stato ritenuto indicativo della natura negoziale della dichiarazione del compensante di volersi valere della compensazione (Di Prisco, in Tr. Res., 326; Ragusa-Maggiore, 21). La disposizione in ordine ai criteri legali di imputazione dei crediti in compensazione è previamente derogabile su consenso delle parti (Perlingieri, in Comm. S. B., 1988, 370; contra Schlesinger, 725). In senso contrario la giurisprudenza osserva che la pluralità dei debiti si riferisce ai debiti sorti anteriormente al credito opposto (Cass. n. 1556/1953). I profili applicativiLa dottrina dominante ritiene che l'art. 1193, comma 2, non possa trovare applicazione in via analogica (Perlingieri, in Comm. S. B., 1988, 370; Schlesinger, 725). Qualora il convenuto che eccepisce la compensazione effettui un'indicazione del credito compensabile in deroga ai criteri legali, in quanto l'osservanza di tali criteri sia da considerare condizione indispensabile per il perfezionamento della compensazione, questa non produrrebbe effetti e tale fatto potrebbe essere rilevato d'ufficio dal giudice (Schlesinger, 725). Secondo una tesi opposta anche in simile evenienza il meccanismo della compensazione opererebbe, ma in forza dei criteri di legge (Perlingieri, in Comm. S. B., 1988, 372). La dottrina ritiene altresì che la norma troverebbe applicazione non solo quando sia l'attore ad avere più debiti verso il convenuto, ma anche nell'ipotesi in cui sia il convenuto a vantare più crediti e l'attore abbia agito in base all'unico credito esistente in suo favore (Perlingieri, in Comm. S. B., 1988, 372; Schlesinger, 725). BibliografiaBarassi, La teoria generale delle obbligazioni, III, Milano 1964; Buccisano, La novazione oggettiva e i contratti estintivi onerosi, Milano 1968; De Lorenzi, voce Compensazione, in Dig. civ., 1988; Favero, voce Confusione, in Enc. dir., Milano 1961; Giacobbe-Guida, Remissione del debito (diritto vigente), in Enc. dir., Milano, 1988; Magazzù, voce Novazione (diritto civile), in Enc. dir., Milano 1978; Ragusa-Maggiore, voce Compensazione (diritto civile), in Enc. dir., Milano, 1961; Rescigno, voce Novazione (diritto civile), in Enc. dir., Milano 1965; Schlesinger, voce Compensazione, in Nss. D. I., Torino, 1959; Tilocca, voce Remissione del debito, in Nss. D. I., Torino, 1968. |