Codice Civile art. 1306 - Sentenza.Sentenza. [I]. La sentenza pronunziata tra il creditore e uno dei debitori in solido, o tra il debitore e uno dei creditori in solido [103, 332 c.p.c.], non ha effetto contro gli altri debitori o contro gli altri creditori [2909]. [II]. Gli altri debitori possono opporla al creditore, salvo che sia fondata sopra ragioni personali al condebitore; gli altri creditori possono farla valere contro il debitore, salve le eccezioni personali che questi può opporre a ciascuno di essi. InquadramentoAtteso che l'obbligazione solidale, sia dal lato passivo sia dal lato attivo, non determina un'ipotesi di litisconsorzio necessario tra i consorti solidali, può succedere che una pronuncia giudiziale decida sull'obbligazione solidale senza che al relativo giudizio abbiano partecipato tutti i condebitori solidali o tutti i concreditori solidali. Al riguardo, l'art. 2909 limita gli effetti soggettivi del giudicato alle parti, agli eredi e ai lori aventi causa. All'esito, la disciplina dettata dalla disposizione, nell'ipotesi in cui la pronuncia giudiziale sia resa in confronto di uno dei condebitori solidali o di uno dei concreditori solidali, prevede che gli effetti sfavorevoli non operino contro gli altri condebitori o contro gli altri concreditori mentre essi possono giovarsi degli effetti favorevoli, salvo che la pronuncia si fondi sulle ragioni personali al condebitore o al concreditore che ha partecipato al giudizio (Breccia, 196; Bianca, 742). Il principio trova applicazione per le sole azioni di condanna mentre con riguardo alle azioni volte ad ottenere pronunce di accertamento o costitutive si ritiene necessaria la partecipazione di tutti i consorti solidali al giudizio (Breccia, 197). Le regole sancite dalla norma trovano applicazione soltanto nel caso in cui la sentenza suddetta sia stata resa in un giudizio cui non abbiano partecipato i condebitori che intendano opporla; se, invece, costoro hanno partecipato al medesimo giudizio, operano le preclusioni proprie del giudicato, con la conseguenza che la mancata impugnazione da parte di uno o di alcuni dei debitori solidali, soccombenti in un rapporto obbligatorio scindibile, qual è quello derivante dalla solidarietà, determina il passaggio in giudicato della sentenza nei loro confronti, ancorché altri condebitori solidali l'abbiano impugnata e ne abbiano ottenuto l'annullamento o la riforma (Cass. n. 20559/2014; Cass. n. 13458/2013; Cass. n. 12515/2012). La sentenza pronunciata tra il creditore e uno dei debitori in solido non ha tuttavia effetto contro gli altri debitori, quand'anche questi abbiano partecipato al giudizio ma senza essere destinatari di domande, essendo quest'ultima evenienza equiparabile a quella in cui il condebitore resti estraneo al giudizio (Cass. n. 12496/2023). Altrettanto accade qualora il decreto ingiuntivo sia opposto solo da alcuni dei condebitori solidali ingiunti (Cass. n. 15417/2016) ovvero dalla società di persone ma non dai soci illimitatamente responsabili, anch’essi destinatari dell’ingiunzione (Cass. n. 15376/2016). Secondo la S.C. in tema di solidarietà tributaria, l'opponibilità, da parte degli altri condebitori, della sentenza pronunziata tra l'Amministrazione finanziaria e uno dei condebitori in solido, presuppone, oltre all'estraneità del debitore nel giudizio intercorso tra il proprio creditore e l'altro condebitore, anche il passaggio in giudicato della decisione (Cass. n. 12766/2015). L'effetto espansivo della sentenza si applica anche al lodo arbitrale non impugnabile (Cass. n. 11634/2014). La sentenza pronunciata tra il creditore ed uno dei coobbligati in solido, se passata in giudicato, può acquistare efficacia nei confronti degli altri condebitori solo se questi sollevino tempestivamente la relativa eccezione (e sempre che la sentenza non sia fondata su ragioni personali), mentre è escluso che tale efficacia extrasoggettiva del giudicato possa essere rilevata d'ufficio (Cass. n. 27906/2011). L'opponibilità delle eccezioni in sede di regressoNei rapporti interni tra condebitori o concreditori solidali trova applicazione il principio di efficacia relativa del giudicato. Ne discende che la pronunzia emessa a carico o a favore del condebitore o del concreditore, con riferimento all'eventuale esercizio del regresso, non ha effetto oltre il giudizio in cui è stata emessa. Sicché al condebitore adempiente che agisca in regresso il condebitore estraneo al giudizio instaurato dal creditore potrà opporre tutte le eccezioni che avrebbe potuto opporre al comune creditore, anche se già definite con la pronuncia conclusiva di tale giudizio (Bianca, 744; contra Busnelli, 13). L'efficacia esecutiva della sentenza è limitata al solo creditore solidale che ha agito in giudizio mentre i concreditori debbono agire in giudizio per far valere la sentenza già emessa e procurarsi il titolo esecutivo (Rubino, in Comm. S. B., 1992, 291). A differenza dell'ipotesi di eccezione di giudicato in senso stretto, che è rilevabile d'ufficio, il giudice non può di sua iniziativa estendere gli effetti di una pronuncia emessa in materia di obbligazione solidale, seppure tale estensione sia favorevole alla parte in ordine alla quale essa opera (Rubino, in Comm. S. B., 1992, 287). Il condebitore il quale, pagato il debito, agisca in regresso nei confronti dell'altro coobbligato, non può invocare nei confronti di questi il giudicato che lo abbia condannato al pagamento; né il coobbligato convenuto può a lui opporre altro e contrastante giudicato, col quale invece sia stata rigettata la pretesa creditoria nei suoi confronti (Cass. n. 16117/2013). Sicché nel giudizio di regresso i due giudicati si annullano, il che non rende necessario il rigetto della domanda di regresso proposta dal condebitore che abbia pagato il debito, ma implica semplicemente che questi avrà l'onere di dedurre e dimostrare con i mezzi ordinari, nel giudizio di regresso, l'effettiva inevitabilità del pagamento. BibliografiaAmorth, L'obbligazione solidale, Milano 1959; Bianca, Diritto civile, IV, L'obbligazione, Milano, 1997; Breccia, Le obbligazioni, Milano, 1991; Busnelli, voce Obbligazione soggettivamente complessa, in Enc. dir., Milano 1979; Di Majo, voce Obbligazioni solidali (e indivisibili), in Enc. dir., Milano, 1979; Giorgianni, voce Obbligazione solidale e parziaria, in Nss. D. I., Torino, 1965; Rescigno, voce Obbligazione, in Enc. dir., Milano, 1979. |