Codice Civile art. 1378 - Trasferimento di cosa determinata solo nel genere.Trasferimento di cosa determinata solo nel genere. [I]. Nei contratti che hanno per oggetto il trasferimento di cose determinate solo nel genere [1178], la proprietà si trasmette con l'individuazione fatta d'accordo tra le parti o nei modi da esse stabiliti [1465 3]. Trattandosi di cose che devono essere trasportate da un luogo a un altro, l'individuazione avviene anche mediante la consegna al vettore [1678 ss.] o allo spedizioniere [1737 ss.]. InquadramentoIl contratto avente ad oggetto il trasferimento di cose determinate solo nel genere costituisce contratto ad efficacia obbligatoria, poiché l'alienazione ha ad oggetto cose che non sono designate nella loro concreta identità ma con esclusivo riferimento alla loro appartenenza ad un genere, ad una categoria merceologica. Il diritto si trasmette solo a seguito dell'individuazione. Solitamente l'alienazione di cose generiche ha per oggetto beni fungibili; non è escluso però che la fattispecie possa ricorrere anche con riferimento a beni immobili (Bianca, 503). La configurazione della vendita di genere postula che la cosa venga dedotta nel negozio per la sua appartenenza ad una determinata categoria merceologica, così da comportare il differimento della trasmissione della proprietà al compratore al momento dell'individuazione dell'oggetto (Cass. n. 5537/1981). Anche rispetto ai beni immobili, per loro natura infungibili e quindi insuscettibili di essere considerati senza specificazione, è configurabile la vendita di genus con riferimento al genus limitatum, come nel caso di vendita di una porzione solo quantitativamente indicata compresa nella maggiore estensione di un fondo. In tale caso il venditore altro non deve fare che prestare il genus limitatum attenendosi al disposto dell'art. 1178, secondo cui, quando l'obbligazione ha per oggetto cose determinate solo nel genus, il debitore deve prestare cose di qualità non inferiore alla media (Cass. n. 1194/1992; Cass. n. 5427/1977; Cass. n. 2708/1955). Costituiscono ipotesi di vendita di cosa determinata solo nel genere la vendita di un'autovettura designata solo per marca, tipo e accessori (Cass. n. 14025/2014; Cass. n. 31/1985), il trasferimento di un certo numero di rami d'azienda, non espressamente individuati tra i tanti di cui sia titolare l'obbligato, con le relative concessioni per la gestione di stazioni di servizio per la distribuzione di carburanti (Cass. n. 17200/2013), il trasferimento virtuale di titoli di credito (Cass. n. 23268/2006), il trasferimento della proprietà di un certo numero di azioni di una società (Cass. n. 9166/2002; Cass. n. 108/1997; Cass. n. 11834/1995). L'individuazioneL'individuazione consiste nell'atto di assegnazione di cose concrete, in esecuzione di un'obbligazione traslativa generica. L'individuazione, oltre a realizzare il trasferimento della proprietà, determina il passaggio del relativo rischio all'acquirente, prima ancora e indipendentemente dalla consegna (Bianca, 508). L'alienante non può revocare l'individuazione che abbia accettato (Bianca, 508). L'individuazione deve essere realizzata d'accordo tra le parti o nei modi da esse stabiliti. Essa costituisce atto dovuto di adempimento dell'alienante, rispetto al quale è richiesta l'accettazione dell'altra parte (Bianca, 555). All'individuazione si applicano le norme in tema di adempimento, ivi compresi gli artt. 1190 e 1191. Ove vi sia il rifiuto dell'alienatario di accettare l'individuazione fatta dall'alienante, si applica la disciplina sulla mora del creditore (Bianca, 555). In base ad altra ricostruzione l'individuazione costituisce negozio giuridico bilaterale, non essendo escluso che le parti possano prevedere che l'individuazione sia compiuta in via unilaterale da una di esse, costituendo in tal caso negozio unilaterale (Mirabelli, in Comm. Utet 1984, 315). Individuazione e verifica eventualmente pattuita della merce sono atti distinti e indipendenti, che non debbono necessariamente avvenire contemporaneamente (Mirabelli, in Comm. Utet 1984, 315). Secondo la S.C. la specificazione non si verifica se non con un mezzo idoneo a realizzare la separazione della cosa dal genere e ad assicurarne la non sostituibilità da parte del debitore (Cass. n. 2351/1976; Cass. n. 3891/1969). Nella vendita di cose determinate solo nel genere l'individuazione di esse, necessaria perché all'effetto obbligatorio segua quello reale del trasferimento della proprietà dal venditore al compratore, deve essere fatta in presenza e con il concorso di entrambe le parti, salvo che i contraenti abbiano stabilito di comune accordo altre misure idonee a realizzare la separazione delle cose dal genus e ad assicurarne la non sostituibilità da parte del venditore, mentre ai fini predetti non è sufficiente un'iniziativa unilaterale del venditore (Cass. n. 9466/2011; Cass. n. 5768/1981). Anche per il trasferimento virtuale di titoli di credito, sebbene dematerializzati, occorre l'individuazione attraverso meccanismi sia pure alternativi di scritturazione del titolo stesso come bene immateriale, configurandosi altrimenti in relazione a questo un credito e non più un titolo di credito (Cass. n. 8107/2000). Requisiti dell'individuazione sono la certezza e la definitività (Cass. n. 2351/1976). L'individuazione si perfeziona quando è impossibile la sostituzione del bene e la sua confusione con altri esemplari del medesimo genere (Cass. n. 988/1951). L'individuazione mediante consegna al vettore o allo spedizioniere Nella vendita con spedizione da piazza a piazza l'individuazione si perfeziona mediante consegna della merce dall'alienante al vettore o allo spedizioniere (Rubino, La compravendita, in Tr. C. M. 1952, 294). In tema di vendita di cose mobili determinate solo nel genere, il trasferimento della proprietà, nel caso in cui si tratti di cose da trasportare, avviene con la consegna al vettore o allo spedizioniere (Cass. n. 4344/2001; Cass. n. 3064/1984). Sul punto la giurisprudenza opera una distinzione: il compratore acquista la proprietà della cosa alienatagli e ne assume i rischi relativi attraverso la specificazione fatta dal venditore con la consegna della merce al vettore, quando si tratta di spedizione destinata unicamente al compratore medesimo o quando si tratti di più spedizioni di lotti separati materialmente l'uno dall'altro, distinti per ciascun destinatario compratore; quando, invece, la partita venduta sia stata spedita dal venditore alla rinfusa ai vari compratori, senza distinzione di lotti, il venditore non si libera con la consegna al vettore, ma con la specificazione da eseguirsi all'arrivo con la separazione delle singole partite, per la consegna al compratore (Cass. n. 8345/1990; Cass. n. 74/1985; Cass. n. 1387/1958). Infatti, la proposta di un accordo per l'individuazione della merce venduta, caricata alla rinfusa, insieme ad un maggior quantitativo destinato ad altri acquirenti, può ritenersi tacitamente accettata solo in presenza di un comportamento inequivoco del suo destinatario, che appaia incompatibile con una volontà contraria ed esprima con assoluta chiarezza la volontà dell'acquirente di aderire al criterio di individuazione proposto dalla venditrice, e non invece in presenza di un comportamento inerte del medesimo destinatario (Cass. n. 8861/1996). Ai fini dell'adempimento dell'obbligo della consegna della cosa da parte del venditore, è sufficiente la consegna al vettore, senza che sia di ostacolo a tale conclusione la eventuale stipulazione della clausola fob (free on board), che non integra una fattispecie incidente sul momento determinativo del trasferimento della proprietà, trattandosi di una clausola riferibile, come tutte quelle franco, unicamente alle spese di trasporto e di carico e scarico, che con essa vengono poste a carico del venditore, il quale, in mancanza di tale pattuizione, ne sarebbe esente (Cass. n. 15389/2002). Ove i contraenti pattuiscano che, per esigenze di uno di loro, il termine di consegna possa essere differito a richiesta, anche l'individuazione del bene viene differita, se detta richiesta sia formulata, a meno che nel contratto non sia diversamente disposto (Cass. n. 3559/1995). Ove la consegna sia effettuata dal venditore a vettore diverso da quello indicato nel contratto, l'individuazione non si realizza (Cass. n. 1261/1952). Nelle vendite a catena la consegna che il venditore abbia fatto di tutta la merce al suo acquirente non vale anche come individuazione verso i sub-acquirenti, se non risulti diversamente pattuito o voluto dalle parti (Cass. n. 1387/1958). Ove la merce sia restituita dal vettore al venditore mittente, gli effetti dell'individuazione cessano solo quando la restituzione sia riconducibile ad un contrordine del venditore, non già quando sia impossibile proseguire il trasporto (Cass. n. 2422/1953). BibliografiaAlcaro, Promessa del fatto del terzo, in Enc. dir., Milano, 1988; Bavetta, La caparra, Milano, 1963; Bianca, Diritto civile, III, Il contratto, Milano, 1997; Bigliazzi Geri-Breccia-Busnelli-Natoli, Diritto civile, 1.2, Fatti e atti giuridici, Torino 1990; Cariota Ferrara, Il negozio giuridico nel diritto privato italiano, Napoli, 1949; Cataudella, I contratti. Parte generale, Torino, 2014; Cherubini, La promessa del patto del terzo, Milano, 1992; D'Avanzo, voce Caparra, in Nss. D.I., Torino, 1958; De Nova, Clausola penale e caparra, in Dig. civ., Torino, 1988; Di Majo, Recesso unilaterale e principio di esecuzione, in Riv. dir. comm., II, Padova, 1963; Franzoni, Il contratto e i terzi, I contratti in generale, a cura di Gabrielli, 1, II, Torino, 2006; Funaioli, voce Divieto di alienazione (diritto privato), in Enc. dir., Milano, 1964; Gabrielli, Vincolo contrattuale e recesso unilaterale, Milano, 1985; Gazzoni, Equità e autonomia privata, Milano, 1970; Luminoso, Il mutuo dissenso, Milano, 1980; Magazzù, Clausola penale, Enc. dir., Milano, 1960; Marini, La clausola penale, Napoli, 1984; Mazzarese, Le obbligazioni penali, Padova, 1990; Messineo, voce Contratto, in Enc. dir., Milano, 1961; Messineo, voce Contratti nei rapporti con il terzo, in Enc. dir., Milano, 1962; Natoli, Il conflitto di diritti e l'art. 1380, Milano, 1950; Rescigno, voce Contratto, in Enc. giur., Roma, 1988; Rodotà, Le fonti di integrazione del contratto, Milano, 1969; Roppo, Il contratto, Milano, 2001; Sangiorgi, voce Recesso, in Enc. giur., Roma, 1991; Santoro Passarelli, Dottrine generali del diritto civile, Napoli, rist. 1985; Scalfi, La promessa del fatto altrui, Milano-Varese, 1955; Trimarchi, La clausola penale, Milano, 1954; Trimarchi, voce Caparra, in Enc. dir., Milano, 1960; Zoppini, La pena contrattuale, Milano, 1991. |