Codice Civile art. 1475 - Spese della vendita.InquadramentoL'art. 1475. è norma che contemporaneamente è suppletiva ed in bianco. Suppletiva poiché la sua operatività è subordinata alla mancanza di esplicita pattuizione diversa. In bianco poiché la dizione specie accessorie può estendersi ad una pluralità di contenuti che debbono essere determinati prima dalle parti contraenti in sede di stipula del contratto e poi dall'interprete, che è necessariamente il giudice di merito, nella fase contenziosa. Ne consegue che trattasi di norma la cui applicabilità può essere estesa nei limiti chiaramente voluti dai contraenti. Nozione di spese accessoriePer «spese accessorie» della compravendita devono intendersi, solo quelle necessarie alla «conclusione del contratto» (Cass. n. 8886/2014; Cass. n. 843/2007) e non anche quelle relative ad attività prodromiche che non hanno alcun rapporto di strumentante e causalità per la conclusione del contratto stesso (come, per l'appunto, quelle inerenti alla predisposizione — da parte di un terzo — del preventivo testo del relativo contratto preliminare, il cui incarico, nel caso di specie, era stato conferito dal promittente venditore, che, perciò, rivestiva la qualità di effettivo committente dell'opera professionale compiuta dal professionista, per l'appunto, incaricato: Cass. n. 7309/2000; Cass. n. 19596/2004). In altri termini, per spese del contratto di compravendita, che l'art. 1475, pone in via generale a carico del compratore, devono intendersi tutte quelle che siano necessarie per la conclusione del contratto e siano, perciò, in stretto rapporto di causalità, efficienza e strumentalità, con la conseguenza che vanno escluse solo quelle spese per cui risulta mancante un rapporto causale — anche sotto il profilo della inutilità evidente e della esorbitanza delle stesse — ovvero l'eventuale contrario accordo delle parti. Costituiscono pertanto spese della compravendita, a carico anche del compratore, ai sensi dell'art. 1475 — in quanto strumentalmente compiute per rendere possibile il negozio — gli onorari spettanti ad un professionista per la redazione di una relazione tecnica per il frazionamento e di una planimetria che, costituenti parte integrante dell'atto pubblico di vendita, siano state effettuate su solo incarico del venditore (Cass. n. 8327/1990). Anche le spese in favore del commercialista per la redazione del preliminare successivamente divenuto definitivo, non rientrano nelle spese accessorie, difatti per spese accessorie della compravendita devono intendersi solo quelle necessarie alla conclusione del contratto e non anche quelle relative ad attività prodromiche che non hanno alcun rapporto di strumentante e causalità per la conclusione del contratto stesso (Cass. n. 8886/2014 che ha evidenziato come esulino dall'art. 1475 le spese inerenti alla predisposizione — da parte di un terzo — del preventivo testo del relativo contratto preliminare, il cui incarico, nel caso di specie, era stato conferito dal promittente venditore, che, perciò, rivestiva la qualità di effettivo committente dell'opera professionale compiuta dal professionista, per l'appunto, incaricato). Analogamente, al venditore che abbia pagato l'imposta di registro spetta, nei confronti dell'acquirente, l'azione di regresso nella misura determinata dai rapporti interni, qualora egli abbia sostenuto il pagamento di somme certe il cui obbligo di pagamento gravava su tutti, ed in relazione alle quali l'amministrazione finanziaria abbia liberamente scelto di rivolgersi all'uno invece che all'altro obbligato solidale. La decorrenza della prescrizione del diritto di rivalsa va individuata non già nel momento in cui era sorto il diritto del Fisco nei confronti dei debitori solidali, bensì nel momento in cui era sorto il diritto di rivalsa per l'intero del venditore sugli acquirenti, in ragione dell'effettuato pagamento di quanto accertato come dovuto alla amministrazione finanziaria, in relazione alla stipulazione del contratto (Cass. n. 26874/2019). BibliografiaAngelici, Consegna e proprietà nella vendita internazionale, Milano, 1979; Auricchio, La individuazione dei beni immobili, Napoli, 1960; Bocchini, La vendita con trasporto, Napoli, 1985; Cataudella, Nullità formali e nullità sostanziali nella normativa sul condono edilizio, in Quadrimestre 1986; De Cristofaro, Vendita (vendita di beni di consumo), in Enc. giur., Roma, 2004; De Nova, Inzitari, Tremonti, Visintini, Dalle res alle new properties, Roma, 1991; Luminoso, La compravendita, Torino, 2011; Mengoni, Profili di una revisione della teoria sulla garanzia per i vizi nella vendita, Studi in onore di De Gregorio, Città di Castello, 1955; Portale, Principio consensualistico e conferimento di beni in società, in Riv. soc. 1970; Rizzieri, La vendita obbligatoria, Milano, 2000; Russo, La responsabilità per inattuazione dell'effetto reale, Milano, 1965; Santini, Il commercio, Bologna, 1979. |