Codice Civile art. 1710 - Diligenza del mandatario.

Francesco Agnino

Diligenza del mandatario.

[I]. Il mandatario è tenuto a eseguire il mandato [1856 1, 2030, 2392 1, 2407 1] con la diligenza del buon padre di famiglia [1176 1]; ma se il mandato è gratuito, la responsabilità per colpa è valutata con minor rigore [1768 2].

[II]. Il mandatario è tenuto a rendere note al mandante le circostanze sopravvenute che possono determinare la revoca [1723 ss.] o la modificazione del mandato.

Inquadramento

Il comma 1 è applicazione del principio che stabilisce che il debitore deve adempiere con la diligenza ordinaria. Tuttavia, se il mandatario non riceve un compenso per la propria opera, è opportuno far gravare su di lui una minor responsabilità. Il secondo comma è espressione di un dovere di collaborazione che incombe sul mandatario e che gli impone di comunicare al mandante le circostanze che possono incidere sullo svolgimento dell'incarico, in modo che questi possa assumere le determinazioni che ritiene necessarie.

Diligenza del mandatario

In tema di mandato, grava sul mandatario l'obbligo di compiere gli atti giuridici previsti dal contratto con la diligenza del buon padre di famiglia (art.1710), che si identifica con quella diligenza che è lecito attendersi da qualunque soggetto di media avvedutezza e accortezza, consapevole dei propri impegni e delle relative responsabilità. Pertanto, è sulla scorta di tale criterio, di generale applicazione in tema di adempimento delle obbligazioni (art.1176), che deve valutarsi la condotta del mandatario, onde stabilire se egli sia venuto meno alle sue obbligazioni nei confronti del mandante, sicché, se a giustificazione dell'eventuale inadempimento venga addotto il fatto del terzo, per liberarlo da responsabilità è necessario che tale fatto sia del tutto estraneo ad ogni suo obbligo di ordinaria diligenza, nel senso che egli non abbia omesso di sperimentare quei rimedi che, nel caso concreto, e nei limiti segnati dal criterio della diligenza del buon padre di famiglia, avrebbero dovuto apparirgli necessari o utili per rimuovere l'ostacolo all'esecuzione dell'obbligo assunto ex contractu (Cass. n. 11419/2009, nella specie, relativa ad un mandato inerente un contratto di fornitura di informazioni e prestazioni a pagamento per il servizio Videotel, la S.C. ha cassato la sentenza impugnata per insufficiente motivazione con particolare riferimento alla parte in cui aveva escluso la sussistenza di un obbligo a carico della S.I.P. di comunicare alla ricorrente i nominativi dei titolari delle utenze telefoniche da cui era avvenuto il collegamento al servizio Videotel per il quale la stessa S.I.P. aveva ritenuto sussistenti ragioni tali da giustificare il mancato pagamento del servizio, senza che, peraltro, a giustificazione dell'omissione di tale obbligo, potesse farsi riferimento al necessario rispetto di un assunto dovere di riservatezza, che, in tale ambito, non trovava, invero, fondamento in alcuna fonte normativa o regolamentare).

Pertanto, in tema di contratto di mandato, nel caso di obbligazioni inerenti l'esercizio di un'attività professionale, la diligenza del mandatario deve essere valutata ai sensi dell'art. 1176, comma 2, e non alla stregua di un generico riferimento ad una «diligenza qualificata» che non trovi fondamento nella natura dell'attività esercitata (Cass. n. 14664/2015, nella specie la S.C., in ordine ad un mandato avente ad oggetto l'acquisto di una vettura usata, ha cassato la sentenza impugnata che aveva ritenuto l'inadempimento del mandatario, non concessionario di automobili, per l'asserito difetto di una generica «diligenza qualificata», senza neppure considerare che l'acquisto era avvenuto presso una concessionaria di veicoli).

È onere del nuovo amministratore del condominio indicare in modo specifico i documenti che chiede in consegna e specificare l'inerenza dei medesimi all'esercizio della gestione del bene comune, mentre spetta al precedente amministratore eccepire l'estraneità della documentazione agli adempimenti ed agli obblighi posti a carico dell'amministratore ovvero provare il verificarsi di fatti impeditivi o estintivi (Cass. n. 40134/2021).

Bibliografia

Baldi-Venezia, Il contratto di agenzia. La concessione di vendita. Il franchising, Milano, 2015; Bavetta, Mandato (negozio giuridico) (dir. priv.), in Enc. dir., XXV, Milano, 1975; Bile, Il mandato, la commissione, la spedizione, Roma, 1961; Campagna, La posizione del mandatario nel mandato ad acquistare beni mobili, in Riv. dir. civ. 1974, I, 7 ss; Ferri, Manuale di diritto commerciale, Torino, 1976; Formiggini, Commissione, in Enc. dir., VII, Milano, 1960; Minervini, Commissione, in N.ss. Dig. it., III, Torino, 1967; Natoli, La rappresentanza, Milano, 1977; Pugliatti, Studi sulla rappresentanza, Milano, 1965; Romano, Vendita. Contratto estimatorio, Milano, 1961; Rotondi-Rotondi, L'agenzia nella giurisprudenza, Milano, 2004; Santoro-Passerelli, Dottrine generali del diritto civile, Napoli, 1997; Saracini-Toffoletto, Il contratto di agenzia, artt. 1742-1753, Milano, 2014.

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