Codice Civile art. 1762 - Contraente non nominato.

Caterina Costabile

Contraente non nominato.

[I]. Il mediatore che non manifesta a un contraente il nome dell'altro risponde dell'esecuzione del contratto [1405] e, quando lo ha eseguito, subentra nei diritti verso il contraente non nominato [1203 ss.].

[II]. Se dopo la conclusione del contratto il contraente non nominato si manifesta all'altra parte o è nominato dal mediatore, ciascuno dei contraenti può agire direttamente contro l'altro, ferma restando la responsabilità del mediatore.

Inquadramento

La disposizione in esame ammette che il mediatore possa non manifestare a un contraente il nome dell'altro.

In tal caso egli risponde eccezionalmente dell'esecuzione del contratto e, quando lo ha eseguito, subentra nei diritti verso il contraente non nominato.

Qualora dopo la conclusione del contratto il contraente non nominato si manifesta all'altra parte o è nominato dal mediatore, ciascuno dei contraenti può agire direttamente contro l'altro, ferma restando la responsabilità del mediatore.

Ampiamente controverso sia in dottrina che in giurisprudenza è la configurabilità in tal caso di un contratto per sé o per persona da nominare o, invece, di una ipotesi di garanzia ex lege del mediatore.

Natura giuridica

Due sono le interpretazioni che la dottrina fornisce di tale norma.

Secondo un primo orientamento l'ipotesi in parola sarebbe riconducibile al contratto per sé o per persona da nominare investendo il mediatore del complesso dei diritti e degli obblighi che derivano dalla qualità di parte del contratto, anche se la norma (a differenza dell'ipotesi di cui all'art. 1401) non esprime alcuna riserva del mediatore circa una eventuale e futura nomina del terzo (Carraro, 203; Cataudella, 9; Minasi, 42).

Contro detta impostazione si è osservato che nel contratto per persona da nominare la mancata dichiarazione di nomina comporta la produttività degli effetti in capo agli originari contraenti, laddove nell'ipotesi prevista dall'art. 1762 la mancata manifestazione del nome del contraente occulto non incide mai sull'individuazione del soggetto destinatario degli effetti contrattuali, che resta sempre e comunque il contraente ignoto (Marini, in Comm. S., 1992, 159).

Secondo una diversa impostazione la norma introdurrebbe un obbligo di garanzia ex lege in capo al mediatore che troverebbe fondamento nell'affidamento generato dalla sua presenza che renderebbe superflua la conoscenza dell'identità personali e delle qualità dell'altro contraente (Azzolina, in Tr. Vas., 1955, 118).

La giurisprudenza, nelle poche e risalenti pronunce in argomento, non ha adottato un orientamento univoco.

In alcune pronunce la fattispecie è stata espressamente assimilata a quella del contratto per sé o per persona da nominare di cui l'art. 1762 costituirebbe un'applicazione particolare (Cass. II, n. 1762/1966; Cass. III, n. 2946/1963), in altre si fa riferimento alla responsabilità ex lege del mediatore (Cass. III, n. 236/1973), altre ancora tralasciano i problemi di inquadramento ma lasciano supporre di optare per la seconda impostazione in quanto sottolineano che il mediatore non diventa in ogni caso mai parte del rapporto (Cass. III, n. 2370/1969).

Inadempimento del contraente palese

La dottrina prevalente (Luminoso, in Tr. C. M., 2006, 151) ammette che il mediatore possa, in caso di inadempimento del contraente palese, agire direttamente verso questi anche mediante l'esperimento delle azioni contrattuali sulla base della considerazione che quando vi è un rapporto negoziale in atto devono essere necessariamente individuati tutti i soggetti e devono operare in regime di regime di reciprocità i vari rimedi a tutela dei singoli diritti e del rapporto nel suo insieme.

In senso contrario (Marini, in Comm. S., 1992, 161; Stolfi, in Comm. S. B., 1970, 49) si è sostenuto che l'estraneità del mediatore dall'accordo sembrerebbe ostare alla proponibilità di un'azione nei confronti del contraente inadempiente, sottolineando anche che l'interesse principale del mediatore è rappresentato dalla riscossione della provvigione per la sola conclusione dell'affare, indipendentemente dall'esecuzione dello stesso.

Bibliografia

Carraro, La mediazione, Padova, 1960; Cataudella, Mediazione, in Enc. giur., XIX, Roma, 1990; Giordano, Struttura essenziale della mediazione, in Riv. dir. comm. 1957, I, 214; Guidotti, Ancora in tema di mediazione, in Giur. comm. 2005, 2, 176; Guidotti, La mediazione, in Contr. impr. 2004, 927; Minasi, Mediazione, in Enc. dir., XXVI, Milano, 1976; Rolfi, Il mediatore ed il diritto alla provvigione, in Giur. mer. 2011, 1, 85; Sesti, Responsabilità aquiliana del mediatore-mandatario nei confronti del soggetto promissario acquirente del bene, in Resp. civ. e prev. 2009, 11, 2286.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario