Codice Civile art. 1850 - Diminuzione della garanzia.Diminuzione della garanzia. [I]. Se il valore della garanzia diminuisce almeno di un decimo rispetto a quello che era al tempo del contratto, la banca può chiedere al debitore un supplemento di garanzia nei termini d'uso, con la diffida che, in mancanza, si procederà alla vendita dei titoli o delle merci dati in pegno [1461, 1844 2, 1867, 1877, 2743]. Se il debitore non ottempera alla richiesta, la banca può procedere alla vendita a norma del secondo e quarto comma dell'articolo 2797. [II]. La banca ha diritto al rimborso immediato del residuo non soddisfatto col ricavato della vendita. InquadramentoLa disposizione in esame prevede che quando il valore della garanzia sia diminuito di almeno un decimo rispetto a quello che era al tempo del contratto — il che significa che il cosiddetto scarto si è ridotto di almeno un decimo — la banca possa chiedere un supplemento di garanzia nei termini d'uso, con diffida che, in mancanza si procederà alla vendita dei titoli o delle merci date in pegno. Ciò in ragione del meccanismo della proporzionalità costante tra debito e garanzia durante il rapporto. Supplemento di garanziaLa richiesta di un supplemento di garanzia può avere luogo sia nel caso di diminuito valore della garanzia per eventi materiali, sia nel caso in cui il valore del bene oggetto della garanzia diminuisca per fattori economici (Pavone La Rosa, 115). Il supplemento fornito deve essere ovviamente tale da permettere la ricostituzione dell'originario rapporto tra credito e garanzia. La disciplina legale ha carattere meramente dispositivo: le parti possono pertanto stabilire una percentuale di variazione diversa, maggiore o minore di quella prevista dalla legge, per l'esercizio dei diritti attribuiti alla banca a norma dell'art. 1850 (Ferri, 528). VenditaQualora il sovvenuto non ottemperi alla richiesta di fornire un supplemento di garanzia, la banca può procedere alla vendita delle merci e dei titoli ai sensi dell'art. 2797, commi 2 e 4, ed ha altresì diritto al rimborso immediato dell'eventuale credito residuo non soddisfatto col ricavato della vendita. In considerazione del mancato richiamo del primo comma dell'art. 2797 è ritenuta sufficiente la semplice comunicazione scritta dell'avvio della procedura di vendita senza necessità di notifica a mezzo ufficiale giudiziario. È stato osservato che la facoltà di vendita dei titoli o delle merci dati in pegno non può essere esercitata in caso di impossibilità temporanea, non imputabile, di corrispondere il supplemento di garanzia (Molle, in Tr. C. M.,1981, 287). BibliografiaCiccarello, voce Pegno (dir. priv.), in Enc. dir., XXXII, Milano, 1982; Dalmartello, Pegno irregolare, in Nss. D.I., XIl, 1965, 799; Ferri, voce Anticipazione bancaria, in Enc. dir., II, Milano, 1958; Pavone La Rosa, Apertura di credito garantita da pegno e anticipazione bancaria, in Le operazioni bancarie, Milano, II, 1978; Serra, Anticipazione bancaria, in Dig. comm., I, Torino, 1987; Tondo, Dei contratti bancari, in Trattato Di Martino, Novara-Roma, 1971; Vaccaro e Attilio, Disciplina fallimentare e modus operandi del pegno irregolare, in Banca borsa e tit. credit. 2005, 2, 174. |