Codice Civile art. 1863 - Rendita fondiaria e rendita semplice.InquadramentoIl legislatore distingue due tipologie di rendita: la rendita fondiaria e la rendita semplice a seconda che il rapporto contrattuale abbia come corrispettivo l'alienazione di un immobile, la costituzione di altro diritto reale purché capace di ipoteca (Lerner, 78; Torrente, in Comm. S. B., 1955, 22; contra Valsecchi, in Tr. C. M., 1961, 137) ovvero la cessione di un capitale. Per capitale tradizionalmente si intende non solo la prestazione di una somma di denaro ma anche la cessione pro solvendo di un credito di denaro, ovvero la dazione di beni non immobili che abbiano comunque valore patrimoniale (Dattilo, 1988, 856). In una delle rare pronunce della giurisprudenza in materia è stata ammessa la costituzione della rendita anche quale corrispettivo della cessione dell'usufrutto e della nuda proprietà a soggetti distinti (Cass. II, n. 1034/1967). Diversità di disciplinaLa più significativa diversità di disciplina tra le due forme di rendita si trova negli artt. 668 e 1008. Invero, nella rendita fondiaria l'obbligazione di corrispondere la rendita incombe al legatario (art. 668) e, nel caso di costituzione di usufrutto sul fondo ipotecato, all'usufruttuario (art. 1008). Di contro, nella rendita semplice obbligato alla corresponsione della rendita sarà l'erede (art. 668) o il nudo proprietario (art. 1008). Nell'ambito delle differenze tra i due tipi, si pone l'art. 1865 che stabilisce il termine convenzionale massimo prima del quale non è possibile esercitare il riscatto in dieci anni per la rendita semplice e trenta anni per la rendita fondiaria. L'art. 1864 opera, invece, solo apparentemente una distinzione tra le due tipologie di rendita perpetua, in quanto si limita ad estendere alla rendita semplice un requisito derivante per la rendita fondiaria dalla previsione generale dell'art. 2817, n. 1 (Marini, in Tr. Res., 1985, 11). BibliografiaAllara, La prestazione in luogo di adempimento, in Ann. Palermo, 1927; Brancasi, voce Rendita dello Stato, in Enc. dir., XXXIX, Milano, 1988; Dattilo, voce Rendita (dir. priv)., in Enc. dir., XXXIX, Milano, 1988; Gardella Tedeschi, Rendita perpetua, in Dig. civ., Torino, 1997; Lerner, Il rapporto di rendita perpetua, Milano, 1967. |