Codice Civile art. 1902 - Fusione, concentrazione e liquidazione coatta amministrativa.

Caterina Costabile

Fusione, concentrazione e liquidazione coatta amministrativa.

[I]. La fusione e la concentrazione di aziende tra più imprese assicuratrici non sono cause di scioglimento del contratto di assicurazione. Il contratto continua con l'impresa assicuratrice che risulta dalla fusione o che incorpora le imprese preesistenti. Per i trasferimenti di portafoglio si osservano le leggi speciali.

[II]. Nel caso di liquidazione coatta amministrativa dell'impresa assicuratrice, il contratto di assicurazione si scioglie nei modi e con gli effetti stabiliti dalle leggi speciali anche per ciò che riguarda il privilegio a favore della massa degli assicurati [187 trans.].

Inquadramento

La legge sottopone le ipotesi di fusione (e scissione), di concentrazione di aziende e di cessione del portafoglio a controlli di carattere pubblicistico svolti dall'Isvap atti a verificare la solvibilità dell'impresa cessionaria a garanzia della massa degli assicurati ceduti, tanto più che in deroga alla disciplina generale della cessione del contratto (art. 1406), l'art. 1902 stabilisce che per l'efficacia della cessione non è richiesto il consenso dei singoli contraenti ceduti.

La fusione

La disposizione in esame esclude che la fusione comporti la liquidazione delle società che si estinguono e dispone che la società incorporante, o quella risultante dalla fusione, assume i diritti e gli obblighi di quelle estinte.

Ai sensi degli art. 2504 e 1902, la società incorporante è considerata una avente causa a titolo universale dell'incorporata: nel caso di fusione mediante costituzione di una nuova società, quest'ultima è avente causa a titolo universale di tutte le altre, mentre nella fusione per incorporazione, la società incorporante è avente causa della o delle incorporate (Cons. Stato IV, n. 5734/2000).

I rapporti assicurativi continuano con le società incorporanti o con quelle risultanti con la fusione (Fanelli, in Tr. C. M. 1973, 361; Salandra, in Comm. S.B. 1966, 289).

In dottrina è discusso se gli assicurati possano esercitare il diritto di fare opposizione alla fusione ex art. 2503, comma 2.

La tesi negativa si fonda sulla considerazione che gli assicurati sono creditori soltanto eventuali, mentre l'esercizio dell'azione di opposizione presuppone che si tratti di creditori attuali i cui crediti sono liquidi (Fanelli, ult. cit.; Salandra, in Comm. S.B. 1966, 291).

Altri autori, invece, la ammettono evidenziando l'assenza di una deroga espressa alla disciplina civilistica dettata a tutela dei creditori (Donati, 328; Santagata, 277).

L'ultimo comma dell'art. 168 del d.lgs. n. 209/2005 prevede l'applicabilità alle ipotesi di fusione e di scissione delle norme stabilite ne precedenti commi per il trasferimento di portafogli.

La concentrazione

La concentrazione consiste nel trasferimento (non solo del portafoglio) di tutto il complesso aziendale ex art. 2556 senza che ciò determini l'estinzione dell'impresa che aliena la propria azienda (Fanelli, in Tr. C.M. 1973, 362).

La concentrazione non comporta lo scioglimento del contratto di assicurazione che continua con la società che deriva dalla fusione o con l'incorporante o con quella in cui si concentra un'azienda di altra società, per cui è escluso il diritto di recesso previsto dall'art. 2558, comma 2, per il caso di trasferimento di azienda (Salandra, in Comm. S.B. 1966, 362).

Il trasferimento di portafoglio

Il trasferimento di portafoglio consiste nel passaggio del solo portafoglio, complessivo o di singoli rami, da un'impresa all'altra, senza trasferimento di azienda (Fanelli, in Tr. C. M. 1973, 365).

L'art. 168 d.lgs. n. 209/2005. prevede per siffatta ipotesi, ad integrazione della disciplina dell'art. 1902, che il trasferimento di portafoglio non è causa di risoluzione dei contratti, ma i contraenti che hanno il domicilio o, se persone giuridiche, la sede legale nel territorio della Repubblica possono recedere entro il termine di sessanta giorni dalla pubblicazione del provvedimento di autorizzazione, se il trasferimento avviene a favore di un'impresa di assicurazione che ha la sede legale all'estero oppure a favore di una sede secondaria all'estero di un'impresa che ha la sede legale nel territorio della Repubblica.

In siffatta ipotesi, se il trasferimento riguarda contratti per l'assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, i soggetti che hanno diritto ad un risarcimento possono agire direttamente, entro i limiti delle somme per le quali è stata stipulata l'assicurazione, nei confronti dell'impresa italiana cedente sino alla pubblicazione del provvedimento di autorizzazione rilasciato dall'Ivass (Istituto per la vigilanza sulle Assicurazioni).

Anche l'ipotesi di trasferimento del portafoglio di imprese di assicurazione di altri Stati membri, che sia stato autorizzato dall'autorità di vigilanza dello Stato membro di origine dell'impresa cedente ed effettuato con l'assenso dell'Ivass, non è causa di risoluzione dei contratti trasferiti, ma i contraenti che hanno il domicilio o, se persone giuridiche, la sede legale nel territorio della Repubblica possono recedere dai rispettivi contratti entro il termine di sessanta giorni dalla pubblicazione dell'avviso ex art. 199, comma 6, cod. ass.

La liquidazione coatta amministrativa

La liquidazione coatta amministrativa costituisce l'unica ed esclusiva procedura concorsuale collettiva prevista per l'impresa di assicurazione che si trovi in stato di insolvenza (La Torre, 145).

L'art. 169 d.lgs. n. 209/2005 prevede per siffatta ipotesi, ad integrazione della disciplina dell'art. 1902, che i contratti di assicurazione in corso di esecuzione alla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del provvedimento di liquidazione continuano a coprire i rischi fino al sessantesimo giorno successivo.

Gli assicurati hanno facoltà di recesso, dopo la pubblicazione del provvedimento di liquidazione, mediante raccomandata con avviso di ricevimento. Il recesso ha effetto dal giorno successivo a quello di ricevimento della comunicazione da parte della liquidazione.

In deroga a tale disciplina, i contratti di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile per i danni causati dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, in corso di esecuzione alla data di pubblicazione del provvedimento di liquidazione, continuano, nei limiti delle somme minime per cui è obbligatoria l'assicurazione, a coprire i rischi fino alla scadenza del contratto o del periodo di tempo per il quale è stato pagato il premio.

L'attività di liquidazione dell'attivo da parte dei commissari è disciplinata dall'art. 257 d.lgs. n. 209/2005.

La giurisprudenza ha chiarito che lo scioglimento del contratto di assicurazione per la responsabilità civile in conseguenza della liquidazione coatta amministrativa dell'impresa assicuratrice non incide sui diritti e sugli obblighi che in precedenza siano sorti in capo alle parti contraenti, i quali non si convertono in diritti di natura diversa e pertanto restano assoggettati al regime della prescrizione di cui all'art. 2952 (Cass. I, n. 325/1981).

Bibliografia

Buttaro, voce Assicurazione (contratto di), in Enc. dir., III, Milano, 1958; Id., voce Assicurazione contro i danni, in Enc. dir., III, Milano, 1958; Donati, Trattato del diritto delle assicurazioni private, Milano, III, 1956; Donati e Volpe Putzolu, Manuale di Diritto delle Assicurazioni, Milano, 2002; La Torre, Le Assicurazioni, Milano, 2007; Martello, voce Mutue (società assicuratrici), in Enc. dir., XXVII, Milano, 1977; Rossetti, Il Diritto delle Assicurazioni, I, Padova, 2013; ID., Il Diritto delle Assicurazioni, II, Le assicurazioni contro i danni, Padova, 2012; Santagata C., La fusione delle società assicuratrici, in Ass. 1989, I, 261; Scalfi, Assicurazione (contratto di), in Dig. comm., Torino, 1987.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario