Codice Civile art. 1968 - Transazione sulla falsità di documenti.Transazione sulla falsità di documenti. [I]. La transazione nei giudizi civili di falso [221 ss. c.p.c.] non produce alcun effetto, se non è stata omologata dal tribunale, sentito il pubblico ministero. InquadramentoLa ratio dell'art. 1968 va ravvisata nell'intento di tutelare l'interesse pubblico a che per mezzo della transazione su documenti falsi non siano occultate le prove della falsità dei documenti stessi. Oggetto della transazione nell'ipotesi di cui al presente articolo non è la verità o la falsità del documento bensì l'effetto patrimoniale che esso è destinato a produrre tra le parti (Santoro Passarelli, 253). L'omologazioneL'omologazione è un provvedimento di volontaria giurisdizione, mediante il quale viene esercitato un controllo sulla legittimità dell'atto, disposto a tutela dell'interesse pubblico all'autenticità dei documenti, da cui scaturiscono riflessi di carattere penale. Premessa della transazione «sulla falsità di documenti» può essere solo una lite già tradotta in sede giudiziale, e precisamente la lite instaurata in seguito alla proposizione della querela di falso (Del Prato, 836). L'omologazione non incide sulla validità del contratto, ma ne costituisce una condizione legale di efficacia (Valsecchi, in Tr. C. M., 1986, 347), inidonea ad integrarne la struttura. BibliografiaCarresi, Transazione (dir. vig.), in Nss. D.I., XIX, Torino, 1973; Colangeli, La Transazione, Milano, 2012; Del Prato, voce Transazione (dir. priv.), in Enc. dir., XLIV, Milano, 1992; Carresi, La transazione, Milano, 1992; Falzea, Accertamento (Teoria generale), in Enc. dir., I, Milano, 1958; Galletto, La transazione: complessità dell'istituto ed attualità della funzione; in Riv. trim. dir. proc. 2013, 4, 1379; Moscarini - Corbo, voce Transazione, in Enc. giur., Roma, 1994; Santoro Passarelli, La Transazione, Napoli, 1986. |
