Codice Civile art. 1972 - Transazione su un titolo nullo.Transazione su un titolo nullo. [I]. È nulla [1418] la transazione relativa a un contratto illecito [1343 ss.], ancorché le parti abbiano trattato della nullità di questo. [II]. Negli altri casi in cui la transazione è stata fatta relativamente a un titolo nullo, l'annullamento di essa può chiedersi solo dalla parte che ignorava la causa di nullità del titolo. InquadramentoL'art. 1972 stabilisce al comma 1 che la transazione relativa ad un contratto illecito è sempre nulla. Il comma 2, invece, prevede che nelle altre ipotesi la transazione fatta su un titolo nullo risulta annullabile unicamente su istanza della parte che ignorava la causa di nullità del titolo: detta previsione ad avviso della giurisprudenza risulta riferibile alla sola transazione novativa, mentre nel caso della transazione non novativa la nullità del titolo comporta automaticamente la non operatività della transazione (Cass. III, n. 7963/2020). In dottrina esistono, invece, opinioni divergenti sull'argomento. La ratio della previsione risiede nelle volontà del legislatore di evitare la produzione di effetti ogniqualvolta sia riscontrabile una composizione dei concreti interessi incompatibile con valori superiori tutelati dall'ordinamento. Il contratto illecitoSecondo l'opinione maggioritaria in dottrina, l'illiceità cui si fa riferimento nella disposizione in esame coincide con la nozione ampia fornita dall'art. 1343 (Del Prato, 845; Valsecchi, in Tr. C. M., XXXVIII, 1986, 392). Si è inoltre osservato che per la transazione non novativa la norma costituisce mera applicazione del principio per cui se la fonte della situazione controversa è nulla, tale deve ritenersi anche la transazione che in essa trovi supporto (Del Prato, ult. cit.). La dottrina dominante ritiene che l'espressione “contratto” utilizzata dal comma 1 vada intesa in senso ampio includendovi ogni ipotesi di negozio giuridico o atto giuridico in senso stretto illeciti (Del Prato, 82) La giurisprudenza ha chiarito che la nullità comminata dal comma 1 dell'art. 1972 riguarda esclusivamente il contratto nullo per illiceità della causa o del motivo comune alle parti, e non il contratto nullo per mancanza della causa o di un altro requisito elencato dall'art. 1325 (Cass. II, n. 7553/1994). La S.C. ha evidenziato che la rinuncia in sede transattiva avente a oggetto non il contratto illecito, quanto l'azione di nullità volta all'accertamento di tale illiceità, costituisce una rinuncia ai diritti conseguenti alla declaratoria giudiziale della nullità, in contrasto con l'art. 1972, comma 1 (Cass. III, n. 26168/2018. La dichiarazione di nullità della transazione presuppone un'indagine volta a stabilire se l'assetto d'interessi complessivamente programmato dalle parti si ponga in contrasto con norme imperative, soltanto in tal caso operando il divieto di transigere anche se la nullità abbia rappresentato la questione controversa; l'invalidità di singole clausole contrattuali (a meno che esse non siano idonee ad evidenziare l'illiceità della causa o del motivo comune) è, invece, destinata a tradursi nella nullità dell'intero contratto solo ove se ne accerti l'essenzialità rispetto all'assetto d'interessi programmato dalle parti e comporta unicamente l'annullabilità della transazione (Cass. I, n. 23064/2016 ). Riconosciuta la nullità della transazione i contraenti sono rimessi nello stato anteriore alla stipula del contratto e ciascuno può conseguire nuovamente quanto ebbe a concedere e deve restituire quanto gli fu concesso per effetto dell'accordo (Cass. S.U., n. 4414/1981). L'annullabilità della transazione fatta su titolo nulloIl secondo comma dell'art. 1972 esprime la regola della generale validità della transazione su titolo nullo — qualora tale nullità non dipenda da illiceità — con l'eccezione delle sole ipotesi nelle quali una delle parti abbia concluso la transazione nell'ignoranza del vizio, vale a dire in caso di errore sulla validità del titolo (Cass. I, n. 3772/2005). Detta previsione ad avviso della giurisprudenza risulta riferibile alla sola transazione novativa, mentre nel caso della transazione non novativa la nullità del titolo comporta automaticamente la non operatività della transazione (Cass. III, n. 7963/2020). Una parte della dottrina aderisce alla impostazione giurisprudenziale (Santoro Passarelli, 161). Secondo una diversa opinione, tuttavia, occorre far riferimento, non al contenuto della controversia, distinguendo tra transazione novativa e non, ma all'esistenza dell'errore sui presupposti che hanno condotto al negozio transattivo: l'errore sulla nullità del titolo in base al quale è avvenuta la novazione non potrebbe, dunque, distinguersi dall'errore sullo stesso che ha condotto a una transazione non novativa. In altri termini, a determinare l'invalidità della transazione sarebbe la considerazione che la sua non controvertibilità e non contrapposizione sia stata determinata da circostanze ignorate al momento della stipulazione, e non l'avvenuta o meno novazione del titolo (Palazzo, in Tr. Res., 2007, 417). L'azione di annullamento è rimessa esclusivamente alla parte che ignorava la causa di nullità del titolo (Cass. II, n. 15841/2014) e la relativa eccezione deve essere tempestivamente formulata dalla parte non essendo rilevabile di ufficio dal giudice (Cass. I, n. 2082/1984). La conoscenza della nullità del titolo Il difetto di conoscenza per essere rilevante ai fini dell'art. 1972, comma 2, deve essere obiettivo, non essendo sufficiente la mera conoscibilità della nullità (Colangeli, 2012, 410). La giurisprudenza costante ritiene che lo stato soggettivo di ignoranza rilevante ai fini dell'annullamento della transazione su titolo nullo sia escluso quando la controversia riguardi appunto la nullità del titolo: si afferma, didatti, che la norma dell'art. 1972 comma 2, che considera la nullità del titolo come causa di nullità della transazione solo se essa non era conosciuta da chi ha transatto, non può essere invocata da chi con la transazione stessa abbia posto fine ad una controversia vertente proprio sull'eccepita nullità del titolo (Cass. lav., n. 11871/1992). BibliografiaCarresi, Transazione (dir. vig.), in Nss. D.I., XIX, Torino, 1973; Colangeli, La Transazione, Milano, 2012; Del Prato, voce Transazione (dir. priv.), in Enc. dir., XLIV, Milano, 1992; Carresi, La transazione, Milano, 1992; Falzea, Accertamento (Teoria generale), in Enc. dir., I, Milano, 1958; Galletto, La transazione: complessità dell'istituto ed attualità della funzione; in Riv. trim. dir. proc. 2013, 4, 1379; Moscarini - Corbo, voce Transazione, in Enc. giur., Roma, 1994; Santoro Passarelli, La Transazione, Napoli, 1986. |