Codice Civile art. 2010 - Girata condizionale o parziale.

Caterina Costabile

Girata condizionale o parziale.

[I]. Qualsiasi condizione apposta alla girata si ha come non scritta (1).

[II]. È nulla la girata parziale (2).

(1) V. art. 16 1 r.d. 14 dicembre 1933, n. 1669; art. 18 1 r.d. 21 dicembre 1933, n. 1736.

(2) V. art. 16, comma 2, r.d. n. 1669, cit.; art. 18, comma 2, r.d. n. 1736, cit.

Inquadramento

L'art. 2010 stabilisce che qualsiasi condizione apposta alla girata si ha per non apposta: ne consegue che la presenza di una condizione non interrompe la serie continua delle girate e non esclude la legittimazione.

Sebbene la norma non lo preveda espressamente, si ritiene che la disposizione in questione si applichi anche in presenza di termine e di modus (Fiorentino, in Comm. S.B. 1974, 171).

La girata parziale è viceversa nulla, con la conseguenza di interrompere la serie continua delle girate e di non legittimare il possessore.

Girata condizionale

La norma, disponendo che qualsiasi condizione apposta alla girata si ha per non apposta, sancisce implicitamente il divieto di apposizione di condizioni alla girata (Laurini, 89). Con tale sistema si assicura il permanere della legittimazione cartolare non determinandosi una interruzione della serie continua delle girate (Partesotti, in Comm. S. 1991, 93).

La ratio della previsione è quella di facilitare la circolazione del titolo che, invece, sarebbe elusa qualora la presenza di una condizione risultasse opponibile al terzo possessore del titolo.

Ovviamente la condizione rileva nei rapporti diretti tra girante e giratario in quanto, essendo stata apposta in relazione al rapporto sottostante, la stessa conserva la sua piena validità (Asquini, 141; Fiorentino, in Comm. S.B. 1974, 171; Martorano, 1979, 332).

Fa eccezione alla regola di cui all'art. 2010 la fede di credito per la quale si ammette la girata condizionata (art. 110 r.d. 21 dicembre 1933, n. 1736).

La dottrina ritiene che la disposizione in questione trovi applicazione anche in presenza di termine e di modus (Fiorentino, in Comm. S.B. 1974, 171).

Girata parziale

L'art. 2010, riprendendo la previsione dell'art. 16 r.d. 14 dicembre 1933, n. 1669, afferma la nullità della girata parziale senza fornirne la definizione.

Si ha girata parziale quando essa si riferisce ad una parte sola del credito, con la conseguenza che la legittimazione cartolare spetterebbe a due soggetti diversi.

La girata parziale, in quanto nulla, determina l'interruzione della serie continua di girate determinando la mancanza di legittimazione del possessore.

La girata di ritorno

In dottrina è discussa l'ammissibilità in linea generale della girata di ritorno espressamente prevista per i titoli cambiari dall'art. 15, comma 3, r.d. 14 dicembre 1933, n. 1669 (Laurini, 90).

La particolarità di tale previsione sta nella circostanza che la girata di ritorno nei titoli cambiari, nonostante determini la coincidenza nella stessa persona del debitore e del creditore, non comporta l'estinzione per confusione dell'obbligazione ex art. 1253, potendo il titolo essere nuovamente girato a terzi.

Detta deroga viene giustificata in relazione alla determinabilità della qualità del creditore cartolare in base alla posizione reale rispetto al documento, suscettibile di ulteriore mutamento con la circolazione del titolo, risultando così estensibile a tutti i titoli all'ordine (Martorano, 1979, 333; Partesotti, in Comm. S. 1991, 100).

Bibliografia

Asquini, Titoli di credito, Padova, 1966; Ferri, I titoli di credito, Torino, 1958; AA.VV., I titoli di credito, a cura di Laurini, Milano, 2009; Martorano, voce Titoli all'ordine, in Enc. dir., XLIV, Milano, 1992; Martorano, Lineamenti generali dei titoli di credito e titoli cambiari, Napoli, 1979; Sacco, La continuità della girata, Riv. dir. comm., 1951, 1; Tedeschi, Titoli di credito, in Dig. comm., Torino, 1998; Tedeschi, voce Assegno bancario, assegno circolare e assegni speciali, in Dig. comm., Torino, 1987; Tedeschi, voce Cambiale, in Dig. comm., II, Torino, 1987.

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