Codice Civile art. 2011 - Effetti della girata.

Caterina Costabile

Effetti della girata.

[I]. La girata trasferisce tutti i diritti inerenti al titolo [1995] (1).

[II]. Se il titolo è girato in bianco, il possessore può riempire la girata col proprio nome o con quello di altra persona, ovvero può girare di nuovo il titolo o trasmetterlo a un terzo senza riempire la girata o senza apporne una nuova (1).

(1) V. art. 18 r.d. 14 dicembre 1933, n. 1669; art. 20 r.d. 21 dicembre 1933, n. 1736.

Inquadramento

La girata è costituita da una dichiarazione, scritta sul titolo, con la quale il girante «ordina» al debitore emittente di effettuare la prestazione a favore del giratario.

Effetto principale della girata è il trasferimento della legittimazione cartolare dal girante al giratario, cui deve ovviamente essere consegnato il titolo (Asquini, 232; Martorano, 1979, 214).

L'art. 2011 stabilisce che la girata trasferisce tutti i diritti inerenti al titolo: quindi non solo il diritto a pretendere la prestazione principale, ma anche i diritti agli interessi ed alle prestazioni accessorie, nonché le garanzie accessorie al titolo stesso.

Il comma 2 della disposizione in esame disciplina la circolazione del titolo girato in bianco chiarendo che questo, dopo la girata in bianco, circola come titolo al portatore, e cioè attraverso la sua tradizione materiale, fino a che la girata non sia riempita o il titolo nuovamente girato.

Garanzia ipotecaria

L'art. 2831 prevede la possibilità che le obbligazioni risultanti dai titoli all'ordine siano garantite con ipoteca, stabilendo che la stessa deve essere iscritta a favore del possessore attuale del titolo nei registri immobiliari e che si trasmette ai successivi possessori quale accessorio del credito ex art. 1995.

La dottrina ritiene che, data l'espressione utilizzata dalla norma, il diritto di iscrivere ipoteca spetti non solo al prenditore cui sia stata originariamente concessa la garanzia, ma anche ad un giratario successivo (Tedeschi, 1998, 459).

Una volta eseguita l'iscrizione nei registri immobiliari, il conservatore procederà alla annotazione della stessa sul titolo (art. 2839).

La giurisprudenza attribuisce alla annotazione valore costitutivo qualificandola quale condizione di efficacia della costituzione di ipoteca anche nei diretti rapporti tra le parti (Cass. III, n. 302/1976).

Il trasferimento dell'ipoteca nella circolazione dei titoli all'ordine

Il legislatore ha dettato, per il trasferimento dell'ipoteca iscritta a garanzia dei titoli all'ordine, una disciplina derogatoria di quella generale, consistente nella scissione tra la «nominatività» dell'iscrizione e la «titolarità» del diritto ipotecario, per cui quest'ultimo, costituito inizialmente a nome di un determinato portatore del titolo, è esercitabile dai successivi portatori in virtù della sola legittimazione cartolare (Martorano, 1979, 203), senza sottostare all'onere della pubblicità dei trasferimenti intermedi (art. 2831 comma 2).

Resta fermo il principio della pubblicità nel momento costitutivo della garanzia (art. 2839).

Poiché l'ipoteca costituisce accessorio dell'obbligazione cartolare, si ritiene che il suo acquisto si verifichi anche a favore del possessore — con girata — di buona fede che acquisti a non domino ex art. 1994 giovandosi l'acquirente dell'accessorietà della garanzia (Partesotti, in Comm. S. 1991, 126).

La cancellazione dell'ipoteca

L'art. 2887 richiede per la cancellazione delle ipoteche che sia presentato al conservatore dei registri immobiliari il consenso del creditore iscritto insieme con il titolo, richiesto per la necessità di annotarvi la cancellazione dell'ipoteca al fine di evitare che restino in circolazione titoli recanti menzione di un'ipoteca che non trova più riscontro nei registri immobiliari.

È discusso in dottrina a chi spetti la legittimazione in merito all'atto di consenso che l'art. 2887 individua nel creditore iscritto, considerando che potrebbe verificarsi una non corrispondenza tra quest'ultimo e il possessore attuale del titolo a cui favore non sia stata effettuata l'annotazione a margine dell'iscrizione ipotecaria.

Alcuni autori ritengono che l'atto di consenso debba provenire dal soggetto a cui favore risulta iscritta l'ipoteca in quanto non sussiste sul punto una espressa deroga al principio di nominatività dell'ipoteca (come invece avviene in tema di circolazione cartolare), mentre altri ritengono che l'atto di consenso debba provenire dall'ultimo possessore qualificato del titolo in quanto soggetto legittimato ad esercitare l'ipoteca (in arg. v. Laurini, 96).

Titolo all'ordine e garanzia fideiussoria

La dottrina tende ad ammettere l'ipotesi di una fideiussione di diritto comune data a garanzia dell'obbligazione cartolare anziché del rapporto causale, evidenziando che l'utilità pratica di detto istituto risiede nell'assenza di una norma che consente l'avallo per i titoli non cambiari (Partesotti, in Comm. S. 1991, 138).

Anche la giurisprudenza sembra orientata per la soluzione positiva (Cass. I, n. 571/1985).

La menzione dell'esistenza della garanzia fideiussoria nel titolo viene ritenuta necessaria ai fini del trasferimento della garanzia stessa in forza della girata (Partesotti, ult. cit.).

La circolazione del titolo girato in bianco

La girata “in bianco”, particolarmente diffusa tra gli operatori, ricorre nell'ipotesi in cui vi sia la firma del girante senza l'indicazione del giratario.

Dal tenore del secondo comma dell'art. 2011 si evince che la girata in bianco influisce sulla legge di circolazione del titolo, perché questo dopo quella girata circola come titolo al portatore, e cioè attraverso la sua tradizione materiale, fino a che la girata non sia riempita o il titolo nuovamente girato (Laurini, 88).

La dottrina unanime evidenzia che il titolo non perde la sua natura di titolo all'ordine per trasformarsi in titolo al portatore e ciò non solo perché il possessore può sempre riempire la girata, ma anche perché il titolo rimane sempre soggetto alle norme proprie dei titoli all'ordine, in particolare per la conversione e l'ammortamento (Asquini, 140; Fiorentino, in Comm. S. 1974, 172; Martorano, 1979, 218; Partesotti, in Comm. S. 1991, 86).

Bibliografia

Asquini, Titoli di credito, Padova, 1966; Ferri, I titoli di credito, Torino, 1958; AA.VV., I titoli di credito, a cura di Laurini, Milano, 2009; Martorano, voce Titoli all'ordine, in Enc. dir., XLIV, Milano, 1992; Martorano, Lineamenti generali dei titoli di credito e titoli cambiari, Napoli, 1979; Sacco, La continuità della girata, Riv. dir. comm., 1951, 1; Tedeschi, Titoli di credito, in Dig. comm., Torino, 1998; Tedeschi, voce Assegno bancario, assegno circolare e assegni speciali, in Dig. comm., Torino, 1987; Tedeschi, voce Cambiale, in Dig. comm., II, Torino, 1987.

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