Codice Civile art. 2015 - Cessione del titolo all'ordine.Cessione del titolo all'ordine. [I]. L'acquisto di un titolo all'ordine con un mezzo diverso dalla girata produce gli effetti della cessione [1263 ss.] (1). (1) V. art. 24 r.d. 14 dicembre 1933, n. 1669; art. 27 r.d. 21 dicembre 1933, n. 1736. InquadramentoLa norma in esame — che trova corrispondenza nell'art. 25 r.d. 14 dicembre 1933, n. 1669 — chiarisce l'ammissibilità della cd. circolazione impropria dei titoli di credito all'ordine, che ricorre qualora le parti trasferiscano il titolo con un mezzo diverso dalla girata (Laurini, 107). L'art. 2015 chiarisce che qualunque modo di acquisto comune del titolo di credito, diverso dalla girata, pur escludendo la legittimazione cartolare, produce gli effetti della cessione del credito: pertanto, l'acquisto a titolo derivativo del credito con atto separato di cessione deve essere regolarmente provato, con l'ulteriore conseguenza che il cessionario resta comunque esposto alle eccezioni opponibili al cedente. La circolazione impropria dei titoli all'ordineNell'ipotesi in cui il titolo di credito all'ordine venga trasferito con un mezzo diverso dalla girata l'oggetto immediato della cessione è costituito dal diritto cartolare come tale e non dalla proprietà del documento, con la conseguenza che il trasferimento del titolo assume carattere accessorio e non dà luogo alla attribuzione del possesso qualificato all'acquirente, il quale oltre a presentare il titolo dovrà fornire prova della vicenda traslativa (Asquini, 143; Di Amato, in Tr. Res. 1985, 468; Fiorentino, in Comm. S.B. 1974, 33; Tedeschi, 1998, 427). Tale cessione può aversi (Fiorentino, in Comm. S.B. 1974, 186; Di Amato, in Tr. Res. 1985, 467; Laurini, 107): per volontà delle parti quando esse scelgono tale modo di trasferimento; quando il trasferimento avviene in blocco avendo ad oggetto più titoli, come nel caso di trasferimento di azienda; quando il titolo non può essere trasferito in altro modo, come nel caso di titolo emesso con la clausola “non all'ordine”; per impossibilità che il titolo si trasferisca secondo le regole cartolari, come nel caso di successione ereditaria. La girata del titolo cedutoIn dottrina si è discusso se il cessionario possa a sua volta girare il titolo ad altri, o se possa soltanto cederlo mediante le forme ordinarie della cessione. Gli autori che propendono per la soluzione positiva, evidenziano che il cessionario subentra nella stessa posizione del cedente, con conseguente assenza di ragioni particolari che possano escludere la possibilità di una girata, fatta salva la necessità di far risultare l'avvenuta cessione sul titolo (Gallo, Diritto privato, Torino, 2006, 613). BibliografiaAsquini, Titoli di credito, Padova, 1966; Ferri, I titoli di credito, Torino, 1958; AA.VV., I titoli di credito, a cura di Laurini, Milano, 2009; Martorano, voce Titoli all'ordine, in Enc. dir., XLIV, Milano, 1992; Martorano, Lineamenti generali dei titoli di credito e titoli cambiari, Napoli, 1979; Sacco, La continuità della girata, Riv. dir. comm., 1951, 1; Tedeschi, Titoli di credito, in Dig. comm., Torino, 1998; Tedeschi, voce Assegno bancario, assegno circolare e assegni speciali, in Dig. comm., Torino, 1987; Tedeschi, voce Cambiale, in Dig. comm., II, Torino, 1987. |