Codice Civile art. 2067 - Soggetti.Soggetti. [I]. I contratti collettivi di lavoro sono stipulati dalle associazioni professionali [39 Cost.; 509 c.p.]. (1). (1) Il riferimento alle associazioni professionali è da ritenersi inoperante a seguito della soppressione dell'ordinamento corporativo ai sensi del d.lg.lt. 23 novembre 1944, n. 369. InquadramentoLa norma è collegata con il procedimento di formazione dei contratti collettivi nell'ordinamento corporativo ed è ormai superata alla luce dell'art. 39 Cost., il quale, enunciando il principio di libertà sindacale, impone di riconoscere la legittimazione a stipulare i contratti collettivi a qualsiasi soggetto collettivo. Pur in mancanza di vincoli legali circa il tipo di organizzazione prescelto dagli interessati, resta comunque fermo che, per potersi parlare di contratto collettivo è necessario, sul piano soggettivo, che il contratto sia stipulato da una organizzazione rappresentativa di una collettività di lavoratori, non necessariamente, invece, da una collettività di datori di lavoro, riconducendosi alla categoria dei contratti collettivi anche quello aziendale, concluso da un singolo datore di lavoro. Il contratto individuale plurisoggettivoDalla menzionata necessità che il contratto collettivo, anche aziendale, sia stipulato per il tramite delle organizzazioni sindacali dei lavoratori (Cass. n. 11677/1995), la giurisprudenza desume che ha natura, non di contratto collettivo, ma di contratto individuale di lavoro, ancorché plurisoggettivo o plurilaterale, l'accordo stipulato dal datore di lavoro con la totalità dei propri dipendenti, impegnatisi singolarmente — e senza la partecipazione di alcun rappresentante sindacale — in conformità della volontà emersa in una loro precedente assemblea (Cass. n. 2022/1999; Cass. n. 4458/1988). Seppur non mancano casi in cui la Suprema Corte è sembrata riconoscere natura collettiva ad un accordo stipulato dal datore di lavoro direttamente con i propri dipendenti e ciò «in dipendenza degli interessi generali (o, comunque, superindividuali), che ne risulta[va]no coinvolti» (così Cass. n. 8565/2004, rispetto ad un accordo diretto a stabilire il contratto collettivo di categoria applicabile al personale dell'azienda; sembra dare per scontata una simile conclusione Cass. n. 4563/2005). La negazione della natura di contratti collettivi di simili accordi ha il suo riflesso più significativo con riferimento ai rapporti con la disciplina del contratto collettivo nazionale, nel senso che, essendo ricondotti alla categoria degli accordi individuali (seppur plurisoggettivi), essi non possono derogare in peius le condizioni stabilite dalla contrattazione collettiva (Cass. n. 4870/1996; v. anche Cass. n. 9044/2004). Nello stesso senso, in dottrina, Rusciano, 110. L'accordo stipulato dal datore di lavoro direttamente con i propri dipendenti, poi, non ha efficacia vincolante nei confronti dei lavoratori i quali non abbiano aderito all'accordo stesso, pur avendo partecipato all'assemblea del personale con cui è stata deliberata a maggioranza la relativa proposta poi accettata dal datore di lavoro (Cass. n. 289/1992). 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