Codice Civile art. 2153 - Riparazioni di piccola manutenzione.

Roberto Amatore
aggiornato da Francesco Agnino

Riparazioni di piccola manutenzione.

[I]. Salvo diverse disposizioni [delle norme corporative] (1), della convenzione o degli usi, sono a carico del mezzadro le riparazioni di piccola manutenzione della casa colonica e degli strumenti di lavoro, di cui egli e la famiglia colonica si servono [1576, 1577, 1621].

(1) Le disposizioni richiamanti le norme corporative devono ritenersi abrogate in seguito alla soppressione dell'ordinamento corporativo.

Inquadramento

Il mezzadro non ha il potere direzionale dell'impresa mezzadrile, e pertanto non può adottare, da solo, le decisioni di «rilevante interesse», di cui all'art. 6 l. n. 756/1964. Egli è però contitolare dell'impresa, avendo cosi interesse alla sua gestione e sopportandone il rischio economico, onde può decidere atti di manutenzione ordinaria, richiedendo al concedente la quota per le relative spese, salvo che si tratti di spese per mano d'opera o per riparazioni di piccola manutenzione, che restano a suo esclusivo carico a norma degli artt. 2147 e 2153 (Cass. n. 2031/1978).

Se è vero che il contratto di mezzadria crea tra concedente e mezzadro un rapporto di natura associativa, che ha per oggetto la coltivazione di un fondo al fine di dividerne i prodotti e gli utili (art. 2141), tuttavia da ciò non consegue che l'Obbligo di custodia e manutenzione del fondo e delle sue pertinenze, comprendenti la casa colonica (art. 2145), si estenda, in relazione appunto alla casa colonica, alla esecuzione delle riparazioni straordinarie anche se urgenti. L'art. 2153, infatti, limita gli obblighi del mezzadro alla sola esecuzione delle riparazioni di piccola manutenzione, mentre se occorrono lavori di straordinaria manutenzione, essendo questi a carico del concedente (come si desume per argomento a contrariis dallo stesso articolo e per analogia con quanto e stabilito nell'art. 1621 per l'affitto). L'obbligo, che incombe al mezzadro e che deriva da quello di custodia del fondo, a lui affidata a norma dell'art. 2148, si esaurisce nel farne tempestiva segnalazione al concedente, che dovrà provvedere all'esecuzione degli stessi. Nelle more, qualora vi sia pericolo per l'incolumità delle persone e delle cose, in virtù dello stesso Obbligo di custodia, il mezzadro e, altresì, tenuto ad esercitare la opportuna vigilanza perché non si verifichino tali conseguenze dannose. Infatti, l'art. 1577, dettato in materia di locazione, ma indubbiamente applicabile, per analogia, anche in materia di mezzadria si limita ad attribuire al conduttore una semplice facoltà di eseguire le riparazioni urgenti che non siano a suo carico, ma non gli impone un obbligo giuridico avente tale contenuto (Cass. n. 1858/1964). Salvo le riparazioni di piccola manutenzione, a carico del mezzadro, sono a carico del concedente tutte le altre riparazioni della casa colonica nonché la esecuzione delle opere per rendere questa adeguata alle mutate esigenze e alla mutata valutazione del requisito di abitazione dignitosa (nella specie, il concedente è stato, tra l'altro, condannato a dotare la casa colonica di «specifici servizi igienici», anche se questa non ne era fornita al momento della instaurazione del rapporto) (Pret. Pisa 5 aprile 1979).

Bibliografia

Carrara, I contratti agrari, Torino, 1954, 825; Cattaneo, in Contratti agrari associativi, Manuale di diritto agrario italiano (a cura di Irti), Torino, 1978, 331; Giuffrida, Imprenditore agricolo, in Enc. dir., XX, Milano, 1970, 557.

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