Codice Civile art. 2166 - Obblighi del concedente.

Roberto Amatore
aggiornato da Francesco Agnino

Obblighi del concedente.

[I]. Il concedente deve consegnare il fondo in istato di servire alla produzione alla quale è destinato [2145 1].

Inquadramento

Nel rapporto di colonia parziaria, dall'obbligo del colono di provvedere all'esecuzione delle attività necessarie a mantenere il fondo in normale stato di produttività di cui all'art. 2167 comma 2, si desume, a contrario, che fanno carico al concedente solo i lavori di straordinaria manutenzione (ai fabbricati, alle piantagioni, alle opere fondiarie ecc), richiesti da circostanze eccezionali (nella specie si trattava di lavori di riserbo di piante infestanti, al fine di evitare danni alle culture, eseguiti per mezzo di macchine e con l'impiego di prodotti chimici. La S.C. enunciando il principio di cui sopra, ha cassato la decisione dei giudici di merito, nel punto in cui avevano ritenuto detti lavori di straordinaria manutenzione, e quindi a carico del concedente, rilevando che l'eccezionalità di essi rispetto alla normale conduzione del fondo, non era stata correttamente affermata, alla stregua delle nozioni di comune esperienza) (Cass. n. 2529/1975).

Il fondo conferito dal concedente può costituire un podere oppure, semplicemente, un fondo senza casa colonica e di qualsiasi estensione, non necessariamente tale da dare al colono un reddito sufficiente per vivere e da dover costituire l'oggetto di tutta la sua attività lavorativa. La consegna del fondo fa sorgere in capo al colono un diritto personale di godimento e, in base alle norme dettate per la locazione, il concedente è tenuto a garantire il colono per i vizi della cosa e per le molestie provenienti dai terzi (Cattaneo, 331).

L'oggetto del contratto di colonia parziaria va considerato con riferimento alle condizioni del fondo al momento della stipulazione, essendo quello il momento in cui avviene il conferimento del capitale fondiario da parte del concedente e della prestazione di lavoro da parte del colono ed anche agli effetti della ripartizione dei prodotti e degli utili tra concedente e colono il tempo cui si deve far riferimento e quello della stipulazione se a quell'epoca il terreno e nudo, alla stregua della definizione datale dall'art. 9 l. n. 756/1964, la ripartizione dovrà avvenire nella proporzione dal medesimo articolo prescritta, nella misura, cioè di un quinto al concedente e di quattro quinti al colono, senza che a nulla rilevi la successiva trasformazione del fondo, che la legge non prende in considerazione, avendo essa inteso dettare una norma a favore del colono, il quale sarebbe irrimediabilmente danneggiato se per effetto delle migliorie arrecate al fondo si vedesse attribuire una minor quota del prodotto stesso (Cass. n. 2592/1971).

Bibliografia

: Cattaneo, I contratti agrari associativi, in Diritto agrario italiano, Torino, 1978.

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