Codice Civile art. 2228 - Impossibilità sopravvenuta dell'esecuzione dell'opera.InquadramentoIl legislatore con l'articolo in esame detta una disciplina speciale della impossibilità sopravvenuta speciale per lo specifico tipo contrattuale de quo, sancendo che — ove una parte dell'opera sia stata eseguita, ma ne divenga impossibile il completamento — il prestatore d'opera conserva il diritto al compenso, seppure questo debba essere determinato “in relazione all'utilità della parte dell'opera compiuta”. Diritto al compensoNel definire la misura del diritto al compenso spettante al professionista, l'articolo in commento fa riferimento all'utilità, così introducendo un criterio misto, soggettivo-oggettivo, che si distacca dalla definizione rigidamente oggettiva imposta in generale dall'art. 1464, imponendo di contemperare il valore in sé dell'attività compiuta con le circostanze del caso concreto (Giacobbe, in Comm. S., 271). L'utilità in esame deve essere intesa in senso relativo rispetto all'opera complessiva la cui esecuzione è prevista dal contratto, sicché può predicarsene la presenza solo qualora l'opus parziale possa essere impiegato con le modalità e secondo le aspettative definite dal titolo, ancorché in grado minore e con minore rendimento (Perulli, 343). Ebbene, va aggiunto che, una volta risolto in senso positivo il giudizio sulla sussistenza dell'utilità, il compenso del prestatore d'opera deve essere parametrato secondo i canoni imposti dall'art. 2225, e cioè con riferimento, da un lato, al valore oggettivo del risultato parziale e, dall'altro, all'attività lavorativa normalmente necessaria per raggiungerlo. Impossibilità sopravvenuta nell'attività ediliziaL'art. 2228, che attribuisce al prestatore d'opera il diritto ad un compenso per il lavoro prestato in relazione alla utilità della parte dell'opera compiuta, si applica solo quando la prosecuzione dell'opera divenga impossibile per causa non imputabile ad alcuna delle parti e, quindi, non può trovare applicazione nel caso in cui i lavori (edilizi), oggetto di un contratto di opera, siano stati sospesi dall'autorità comunale per essere il progetto fornito dal committente contrario al regolamento edilizio, essendo al committente stesso imputabile l'interruzione dell'opera (Cass. n. 548/1979). BibliografiaAnastasi, Professioni intellettuali e subordinazione, in Enc. giur., Roma, 2000, 4; Cian Trabucchi, Commentario Breve al Codice civile, Padova, 2014; G. Gabrielli, Vincolo contrattuale e recesso unilaterale, in Enc. dir., voce Recesso, XXXIX, Milano, 1988, 37 e ss; Levi, La funzione disciplinare degli ordini professionali, Milano, 1967, 44; Perulli, Il lavoro autonomo, in Trattato di diritto civile e commerciale, diretto da Cicu e Messineo, Milano, 1996, 60; Pezzato, voce: Onorario, in Enc. dir., XXX, Milano, 185; Santoro Passarelli, Opera (contratto), in Nss. D.I., 982; Torrente Schlesinger, Manuale di diritto Privato, Milano, 2015. |