Codice Civile art. 2291 - Nozione.InquadramentoLa società in nome collettivo, pur potendo avere ad oggetto anche l'esercizio di una attività non commerciale, è il tipo di società funzionale all'esercizio di una attività commerciale. Essa si caratterizza, per un verso, per la responsabilità illimitata e solidale dei soci per le obbligazioni sociali, responsabilità secondo la quale ciascun socio risponde, nei confronti dei terzi, per l'intera obbligazione della società, con il proprio patrimonio e, per altro, per l'assenza di separazione tra potere deliberativo ed amministrativo che attribuisce ai soci il potere di amministrazione e, ove il contratto sociale non disponga altrimenti, di rappresentanza sociale. In altre parole, come è stato osservato, la responsabilità illimitata e solidale del socio trova una ragionevole giustificazione o nel potere amministrativo o in quello di immediato controllo sulla gestione sociale (Guerrera, 951). La soggettività giuridica della società in nome collettivoLe società in nome collettivo, così come tutte le società di persone, pur difettando della personalità giuridica e quindi di autonomia patrimoniale perfetta, costituiscono soggetti giuridici distinti dai soci e, come tali, centri di imputazione di diritti e doveri. Ad esse, quindi, deve riconoscersi una forma di soggettività giuridica (sia pure attenuata) distinta da quella dei singoli soci, per effetto dalla loro autonomia patrimoniale (anche se imperfetta), che consente la configurazione di un'alterità tra società, da una parte, e soci, dall'altra (Cass. n. 26012/2007). La natura della responsabilità dei sociSecondo un primo orientamento, la responsabilità dei soci sarebbe sussidiaria rispetto a quella della società con la conseguenza che essi assumerebbero la posizione di cofideiussori della obbligazioni sociali ((Ferrara Corsi, 315). Secondo altro orientamento, tuttavia, la responsabilità dei soci sarebbe diretta con conseguente qualificazione dei soci quali coobbligati (Buonocore, in Comm. S., 1995, 7; Tassinari, 428). La diversità delle due impostazioni discenderebbe da ciò che nel primo caso il socio che ha pagato un debito sociale potrebbe esercitare l'eventuale successiva azione di regresso soltanto nei confronti della società e non nei confronti degli altri soci (sul punto, Tassinari, 429). A favore di questa seconda ricostruzione, è stato osservato che la posizione del socio non è assimilabile a quella di un fideiussore, sia pure ex lege, perché, mentre questi garantisce un debito altrui ed ha regresso per l'intero nei confronti del debitore principale, il socio illimitatamente responsabile risponde con il proprio patrimonio di debiti che non possono dirsi a lui estranei in quanto derivanti dall'esercizio dell'attività comune e, anzi, è tenuto, ove i fondi sociali risultino insufficienti, a provvedere mediante contribuzioni aggiuntive rispetto a quelle effettuate all'atto dei conferimenti (Tassinari ibidem). In questa prospettiva, si è osservato che il socio, in quanto solidalmente ed illimitatamente responsabile per le obbligazioni sociali (salvo il beneficio della previa escussione del patrimonio sociale ex art. 2304), ha un interesse diretto ad adempiere le obbligazioni gravanti sulla società, e, pertanto, il suo pagamento non può essere considerato come proveniente da un terzo (Cass. n. 8305/2003). Conseguentemente, il socio che, per effetto della responsabilità solidale e illimitata stabilita dall'art. 2291, abbia pagato un debito sociale, può direttamente rivalersi nei confronti del consocio, tenuto in via di regresso a rifondere la parte di debito sociale su di lui gravante (così, Cass. n. 18185/2006; Cass. n. 5947/1978), senza che tale rivalsa resti condizionata all'insufficienza del patrimonio sociale al soddisfacimento dei creditori, dato che il beneficio di previa escussione di detto patrimonio, previsto dall'art. 2304, opera solo nei confronti dei creditori e non dei soci che abbiano pagato i debiti sociali (Cass. n. 15700/2002; Cass. n. 15713/2004; Cass. n. 15036/2005). È stato precisato che il rapporto di sussidiarietà che collega la responsabilità dei soci della società di persone rispetto alla responsabilità della società non esclude la natura solidale della relativa obbligazione, seppure in grado diverso, e la conseguente applicabilità dell'art. 1310 c.c., per cui l'atto interruttivo della prescrizione nei confronti di un socio ha effetto anche nei confronti della società (Cass. n. 18653/2004: Cass. n. 22093/2013; Cass. n. 20891/2008). Il patto di limitazione della responsabilitàA differenza dell'art. 2267, comma 2 che, per la società semplice, stabilisce che le limitazioni di responsabilità sono opponibili ai terzi purché portate a loro conoscenza, l'articolo in commento dispone che un eventuale patto limitativo della responsabilità non ha effetto nei confronti dei terzi. La norma, occupandosi soltanto della rilevanza esterna del patto, implicitamente ammette la validità, nei rapporti interni tra i soci, dei patti volti a limitare la responsabilità di uno o più soci per le obbligazioni sociali. Il socio, beneficiario del patto, quindi, potrà essere chiamato ad adempiere da parte dei creditori sociali (attesa la rilevanza solo interna del patto) una obbligazione sociale rimasta inadempiuta, ma, una volta corrisposto quanto dovuto al terzo, potrà esercitare azione di regresso nei confronti degli altri soci con i quali ha pattuito la propria limitazione di responsabilità. La norma, quindi, lascia liberi i soci di pattuire, tra di essi, un diverso assetto di ripartizione degli oneri sociali ma senza pregiudizio delle ragioni dei creditori ai quali non può essere opposto detto patto neppure nell'ipotesi in cui essi ne fossero a conoscenza (Conforti, 2015, 119). È stato, poi, osservato che l'inefficacia del patto di cui al comma in commento non riguarda solo la limitazione di responsabilità, ma ogni altra deroga al regime previsto dal comma 1, quale l'esclusione della solidarietà o, in genere, la variazione delle condizioni legali per l'esercizio dell'azione da parte dei creditori sociali (Ferri, 320; Conforti, 2015, 119). Secondo un orientamento dottrinario, il patto limitativo della responsabilità non potrebbe essere stipulato a favore degli amministratori (Galgano, in Tr. C.M., 2007, 362; contra Ferrara-Corsi, 315), come si ricava dal disposto dell'art. 2320. Secondo tale disposizione, infatti, laddove il socio che gode di una limitazione di responsabilità partecipi all'amministrazione della società, il legislatore impone, anche nei rapporti interni, una inderogabile responsabilità illimitata: pertanto, l'art. 2291 deve essere integrata proprio con il disposto di cui all'art. 2320 (Galgano, 362; Conforti, 2015, 120). La partecipazione di persone giuridiche o di entiÈ stata a lungo dibattuta la possibilità, per una società di capitali, di assumere la qualità di socia illimitatamente responsabile in una società di persone. In senso contrario, si evidenziava come il legislatore avesse dato nella disciplina delle società di persone, assoluto rilievo alla persona del socio e che tale rilievo non consentisse di dare ingresso ad un socio persona giuridica ove quest'ultima, in ragione della sua «entificazione», è caratterizzata da una completa scissione del patrimonio individuale da quello comune. Oggi, il nuovo testo dell'art. 2361 ha riconosciuto la legittimità dell'assunzione di «partecipazioni in altre imprese comportante una responsabilità illimitata per le obbligazioni delle medesime» da parte della società per azioni: la disposizione è stata, peraltro, riconosciuta applicabile anche alle società a responsabilità limitata (Trib. Torino, 4 aprile 2007). BibliografiaBigiavi, La ragione sociale della collettività, in Giur. it., 1946, IV; Campobasso G.F., Diritto commerciale, 2, Diritto delle società, a cura di Campobasso M., Torino, 2012; Conforti C, Le società di persone. Amministrazione e controlli, Milano, 2009; Conforti C., La società in nome collettivo, Milano, 2015; Costi, Il nome della società, Padova. 1964; Costi R., Di Chio G., Società in generale. Società di persone. Associazione in partecipazione, Torino, 1991; Cottino, Considerazioni sulla forma del contratto di società, in Riv. soc. 1963; Cottino, Diritto commerciale, I, 2, 4ª ed., Padova, 1999; Di Sabato, Società in nome collettivo, in Enc. giur., XXIX, Roma, 1993; Di Sabato, Manuale delle società, Torino, 1999; Ferrara F., Corsi F., Gli imprenditori e le società, Milano, 2009; Fusaro, La durata della società di persone ed i diritti del creditore particolare del socio, in Contr. impr. 1985, 495; Fusaro, La durata delle società di persone, in Contr. impr. 1987, 494; Garesio G., Società in nome collettivo, in Cottino G. (a cura di), La società in generale. Le società di persone. Le società tra professionisti, Torino, 2014; Ghidini, Società personali, Padova, 1972; Guerrera, Società i nome collettivo, in Enc. dir., XLII, Milano, 1990; Marano, Il requisito della durata nella società di persone, in Giur. comm. 1992, II, 526; Marziale, Osservazioni sugli effetti della scadenza del termine nel contratto di società, in Riv. comm. 1965, II, 223; Oppo, Diritto dell'impresa. Scritti giuridici, Padova, 1992; Palmieri G., Conferimenti immobiliari ed invalidità nelle società di persone, in Riv. soc. 1992, 1405; Rivolta, La partecipazione sociale, Milano, 1965; Romano Pavoni, Teoria delle società: tipi, costituzione, Milano, 1953; Salafia, Limiti alla responsabilità delle società personali per atti degli amministratori eccedenti il potere di rappresentanza, in Soc 1999; Schlesinger P., L'approvazione del rendiconto annuale nelle società di persone, in Riv. soc. 1965; Spada, La tipicità delle società, Padova, 1974; Spolidoro, Sul capitale sociale delle società di persone, in Riv. soc. 2001, 849; Spolidoro M.S., Sul capitale delle società di persone, Riv. soc. 2001, fasc. 4, 790; Stagno D'Alcontres A., De Luca N., Le società, Tomo I, Le società in generale. Le società di persone, Torino, 2015; Tassinari F., Della società in nome collettivo, in Delle società - Dell'azienda. Della concorrenza, artt. 2247-2378, a cura di Santosuosso D., in Commentario del codice civile, a cura di Gabrielli E., Torino, 2015. |