Codice Civile art. 2296 - Pubblicazione (1).Pubblicazione (1). [I]. L'atto costitutivo della società, con sottoscrizione autenticata [2703] dei contraenti, o una copia autentica di esso se la stipulazione è avvenuta per atto pubblico [2699], deve entro trenta giorni essere depositato per l'iscrizione, a cura degli amministratori [2626], presso l'ufficio del registro delle imprese [2188 ss.; 99 ss. att.] nella cui circoscrizione è stabilita la sede sociale [2297]. [II]. Se gli amministratori non provvedono al deposito nel termine indicato nel comma precedente, ciascun socio può provvedervi a spese della società, o far condannare gli amministratori ad eseguirlo. [III]. Se la stipulazione è avvenuta per atto pubblico, è obbligato ad eseguire il deposito anche il notaio [2626 2]. (1) V. l'articolo unico l. 13 marzo 1980, n. 73, come sostituito dall'art. 6 d.lg. 29 dicembre 1992, n. 516. InquadramentoL'atto costitutivo deve essere depositato, a cura degli amministratori, presso il registro delle imprese per la relativa iscrizione. Presupposto per detta iscrizione è il deposito della scrittura privata autenticata o di una copia autentica dell'atto pubblico ove la costituzione sia avvenuta per atto redatto da un notaio. Tale forma, tuttavia, è richiesta solo per l'iscrizione e non per la validità dell'atto costitutivo il quale, di per sé, non richiede forma scritta né ad probationem né ad substantiam (Tassinari, 457). La mancata iscrizione nel registro delle imprese produce, infatti, soltanto l'irregolarità della società con parziale modificazione della disciplina dettata per le s.n.c. irregolari (Buonocore, in Comm. S., 1995). In dottrina, è stata ritenuta ammissibile la surrogabilità dell'atto scritto da un provvedimento giudiziale di accertamento, sul presupposto che ogni socio possa agire per fare accertare in giudizio l'esistenza del contratto sociale o l'autenticità delle sottoscrizioni e la sentenza potrà poi essere allegata all'istanza di iscrizione in luogo dell'atto pubblico o della scrittura privata autenticata (Costi-Di Chio, 437; Tassinari, 458). Obbligati a provvedere all'iscrizione sono gli amministratori sui quali grava uno specifico obbligo in tal senso (Guerrera, 941; Ferri, in Comm. S.B., 1987, 293) che li espone a responsabilità civile per i danni arrecati ai soci e che è penalmente sanzionato ai sensi dell'art. 2630. Ove la costituzione della società sia avvenuta per atto pubblico, l'obbligo grava sul notaio, riconnettendosi tale adempimento alla funzione di pubblico ufficiale cui egli adempie nel prender parte alla costituzione della società (Garesio, 811). Nel caso di inadempimento da parte dei soggetti obbligati, potrà provvedere ciascun socio, a spese della società. Per questi, tuttavia, la norma non configura un obbligo, ma un diritto connesso al proprio interesse alla costituzione di una società regolare (Galgano, in Tr. C.M., 2007, 371). BibliografiaBigiavi, La ragione sociale della collettività, in Giur. it., 1946, IV; Campobasso G.F., Diritto commerciale, 2, Diritto delle società, a cura di Campobasso M., Torino, 2012; Conforti C, Le società di persone. Amministrazione e controlli, Milano, 2009; Conforti C., La società in nome collettivo, Milano, 2015; Costi, Il nome della società, Padova. 1964; Costi R., Di Chio G., Società in generale. Società di persone. 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