Codice Civile art. 2343 ter - Conferimento di beni in natura o crediti senza relazione di stima (1).Conferimento di beni in natura o crediti senza relazione di stima (1). [I]. Nel caso di conferimento di valori mobiliari ovvero di strumenti del mercato monetario non è richiesta la relazione di cui all'articolo 2343, primo comma, se il valore ad essi attribuito ai fini della determinazione del capitale sociale e dell'eventuale sovrapprezzo è pari o inferiore al prezzo medio ponderato al quale sono stati negoziati su uno o più mercati regolamentati nei sei mesi precedenti il conferimento. [II]. Fuori dai casi in cui è applicabile il primo comma, non è altresì richiesta la relazione di cui all'articolo 2343, primo comma, qualora il valore attribuito, ai fini della determinazione del capitale sociale e dell'eventuale sovrapprezzo, ai beni in natura o crediti conferiti sia pari o inferiore: al fair value iscritto nel bilancio dell'esercizio precedente quello nel quale è effettuato il conferimento a condizione che il bilancio sia sottoposto a revisione legale e la relazione del revisore non esprima rilievi in ordine alla valutazione dei beni oggetto del conferimento, ovvero; al valore risultante da una valutazione riferita ad una data precedente di non oltre sei mesi il conferimento e conforme ai principi e criteri generalmente riconosciuti per la valutazione dei beni oggetto del conferimento, a condizione che essa provenga da un esperto indipendente da chi effettua il conferimento, dalla società e dai soci che esercitano individualmente o congiuntamente il controllo sul soggetto conferente o sulla società medesima, dotato di adeguata e comprovata professionalità (2). [III]. Chi conferisce beni o crediti ai sensi del primo e secondo comma presenta la documentazione dalla quale risulta il valore attribuito ai conferimenti e la sussistenza, per i conferimenti di cui al secondo comma, delle condizioni ivi indicate. La documentazione è allegata all'atto costitutivo. [IV]. L'esperto di cui al secondo comma, lettera b), risponde dei danni causati alla società, ai soci e ai terzi. [V]. Ai fini dell'applicazione del secondo comma, lettera a), per la definizione di "fair value" si fa riferimento ai principi contabili internazionali adottati dall'Unione europea (3). (1) Articolo inserito dall'art. 1, comma 2, del d.lg. 4 agosto 2008, n. 142 . (2) Comma sostituito dall'art. 1, d.lg. 29 novembre 2010, n. 224. Il testo precedente recitava: «Non è altresì richiesta la relazione di cui all'articolo 2343, primo comma, qualora il valore attribuito, ai fini della determinazione del capitale sociale e dell'eventuale sovrapprezzo, ai beni in natura o crediti conferiti, diversi da quelli di cui al primo comma, corrisponda: a) al valore equo ricavato da un bilancio approvato da non oltre un anno, purché sottoposto a revisione legale e a condizione che la relazione del revisore non esprima rilievi in ordine alla valutazione dei beni oggetto del conferimento, ovvero b) al valore equo risultante dalla valutazione, precedente di non oltre sei mesi il conferimento e conforme ai principi e criteri generalmente riconosciuti per la valutazione dei beni oggetto del conferimento, effettuata da un esperto indipendente da chi effettua il conferimento e dalla società e dotato di adeguata e comprovata professionalità.» (3) Comma inserito dall'art. 1, d.lg. 29 novembre 2010, n. 224. InquadramentoL'articolo in commento, unitamente all'art. 2343-quater, è stato introdotto dal d.lgs. n. 142/2008 il quale ha dato attuazione alla direttiva 2006/68/CE e poi ampiamente rimaneggiato dal d.lgs. n. 224/2010. Secondo un primo orientamento, la procedura descritta dalla norma in commento sarebbe alternativa ed autonoma rispetto al procedimento ordinario di cui all'art. 2343 (in questo senso, Notari, 57; Abriani, 309). Secondo altri autori, invece, il regime ordinario di stima viene ad essere derogato solo per quanto attiene alla perizia di stima redatta da un esperto nominato dal tribunale ed asseverata, mentre gli ulteriori adempimenti previsti dall'art. 2340 commi 3 e 4 resterebbero applicabili anche nel procedimento ai sensi dell'art. 2343-bis: in altre parole, quest'ultimo rappresenterebbe soltanto una parziale deroga alla disciplina generale (Ferri jr., 255; Salamone, 49). Le singole fattispecie. Il prezzo medio ponderatoIl comma 1 della disposizione in commento prevede che non è richiesta la relazione di cui all'art. 2343 quando oggetto del conferimento siano «valori mobiliari» ovvero «strumenti del mercato monetario» se il valore ad essi attribuito ai fini della determinazione del capitale sociale e dell'eventuale sovrapprezzo è pari o inferiore al prezzo medio ponderato al quale sono stati negoziati su uno o più mercati regolamentati nei sei mesi precedenti il conferimento. Ai sensi del comma 2 dell'art. 111-bis disp. att. per valori mobiliari e strumenti del mercato monetario si intendono quelli di cui all'art. 1, commi 1-bis e 1-ter, del testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, di cui al d.lg. n. 58/1998. Infine, la nozione di «prezzo medio ponderato» dei valori mobiliari o degli strumenti del mercato monetario deve essere ragionevolmente mutuata dall'art. 106,comma 2, d.lgs. n. 58/1998, in materia di prezzo dell'offerta pubblica d'acquisto obbligatoria con la conseguenza che, ai fini del calcolo di tale media, possano essere utilizzati, mutatis mutandis, gli orientamenti espressi dalla Consob in tale materia (Tedeschini-Sacco Ginevri, 60). Qualora i valori mobiliari o gli strumenti del mercato monetario siano negoziati su un mercato regolamentato, il prezzo medio ponderato deriverà dalla media dei prezzi ufficiali rilevati in ciascun giorno di negoziazione in borsa aperta ponderata per le quantità scambiate nello stesso giorno (Bertolotti, 818). Qualora, invece, i mercati sui quali i valori o gli strumenti sono negoziati siano più di uno, sarà necessario ponderare anche i prezzi sui diversi mercati (Spolidoro, 67; Bertolotti, 818). Il criterio del fair valueAl di fuori dei casi previsti dal comma 1, la norma in esame prevede altre due ipotesi di conferimenti di beni in natura o di crediti nelle quali non è necessaria la stima giurata dell'esperto nominato dal tribunale. La prima fattispecie è indicata alla lett. a): la stima non è richiesta quando il valore attribuito ai beni in natura o crediti da conferire ai fini della determinazione del capitale sociale e dell’eventuale sovrapprezzo sia pari o inferiore al fair value iscritto nel bilancio dell’esercizio precedente quello nel quale è effettuato il conferimento e sempre che il bilancio sia sottoposto a revisione legale e la relazione del revisore non esprima rilievi in ordine alla valutazione dei beni oggetto del conferimento. La valutazione dell'espertoL'ultima ipotesi prevista dalla norma in commento è quella esposta alla lett. b) del comma 2. La relazione ex art. 2343 non è richiesta quando il valore attribuito ai beni in natura o crediti conferiti sia pari o inferiore, al valore risultante da una valutazione riferita ad una data precedente di non oltre sei mesi il conferimento e conforme ai principi e criteri generalmente riconosciuti per la valutazione dei beni oggetto del conferimento, a condizione che essa provenga da un esperto che sia: 1) indipendente da chi effettua il conferimento, dalla società e dai soci che esercitano individualmente o congiuntamente il controllo sul soggetto conferente o sulla società medesima; 2) dotato di adeguata e comprovata professionalità. La norma in esame, esonerando il conferente dall'adempimento di cui all'art. 2343, implica che l'esperto non deve giurare la sua perizia. Essa però dovrà contenere quel minimo indispensabile per potere assurgere alla dignità di valutazione tecnico-discrezionale di uno o più cespiti da destinare a capitale di un'organizzazione per l'esercizio di una attività di impresa (Pisani Massamormile, in Com. S., 825). In particolare, la perizia deve essere conforme ai criteri accettati dalla prassi ed elaborati da ordini professionali e dalla dottrina che consentano di identificare in modo chiaro ed attendibile il valore di scambio dei beni oggetto di conferimento (Bertolotti, 825 il quale precisa che essa deve anche contenere l'indicazione, chiara e precisa, dei criteri impiegati e delle motivazioni che hanno condotto all'uso di una particolare metodologia. Sul punto, anche Notari, 84; Abriani, 308; Pisani Massamormile, in Com. S., 383 ss.). La responsabilità dell'espertoL'esperto che provvede alla valutazione di cui alla lett. b) risponde dei danni causati alla società, ai soci e ai terzi. La norma, tuttavia, omette il riferimento all'art. 64 c.p.c. facendo così venire meno la responsabilità penale dell'esperto (Spolidoro 70; Bertolotti, 827; Pisani Massamormile, in Com. S., 405). BibliografiaAbriani, Il nuovo regime dei conferimenti in natura senza relazione di stima, in Riv. not., 2009, 301; Bertolotti, artt. 2343, 2343-ter, 2343-quater, 2344, in Commentario del codice civile, a cura di Gabrielli, Delle società - Dell'azienda. Della concorrenza, artt. 2247-2378, a cura di Santosuosso; Bartalena, Capitale iniziale e conferimenti in danaro nella S.p.A. bancaria, in Banca, Borsa, tit. cred., 2003, I, 134; Bartalena, Le prestazioni accessorie, in Trattato Colombo Portale, 1, Torino, 2004; Cassottana, artt. 2342, 2344, 2345, in Commentario Niccolini, Stagno d'Alcontres, Napoli, 2004; De Luca, sub art. 2345, in Comm. Niccolini, Stagno D'Alcontres, I, Napoli, 2004; Erede, artt. 2342, 2343-bis, 2345 in Costituzione - Conferimenti - Azioni a cura di Notari, Commentario alla riforma delle società diretto da Marchetti, Bianchi, Ghezzi e Notari, Milano, 2008; Ferri jr., art. 2342, in Commentario del codice civile, a cura di Gabrielli E., Delle società - Dell'azienda. Della concorrenza, artt. 2247-2378, a cura di Santosuosso; Ferri jr., La nuova disciplina dei conferimenti in natura in società per azioni: considerazioni generali, in Riv. soc., 2009, 253; Maltoni, Questioni in merito all'applicazione della disciplina dell'art. 2343-ter (disciplina vigente a seguito del d.lgs. 29 novembre 2010, n. 224), in Studio di impresa n. 50-2011/I del Consiglio nazionale del Notariato; Miola, I conferimenti in natura, in Trattato Colombo Portale, I, 3, Torino, 2004; Notari, Il regime alternativo della valutazione dei conferimenti in natura in società per azioni, in Riv. soc., 2009, 54; Olivieri, artt. 2342-2345, in Commentario D'Alessandro, II, 1, Padova, 2011; Olivieri, art. 2344, in Commentario romano al nuovo diritto delle società, diretto da d'Alessandro, II, Padova, 2010; Paolini, art. 2343-bis, in Commentario del codice civile, a cura di Gabrielli, Delle società - Dell'azienda. Della concorrenza, artt. 2247-2378, a cura di Santosuosso; Portale, Capitale sociale e conferimenti nella società per azioni, in Riv. soc., 1970; Portale, La mancata attuazione del conferimento in natura, in Trattato Colombo Portale, Torino, 2004; Salamone, Le verifiche della valutazione semplificata dei conferimenti non in contanti, in Giur. comm., 2010, I, 49; Santosuosso, artt. 2325-2325-bis e 2462, in Commentario del codice civile, a cura di Gabrielli; Spolidoro, I conferimenti in danaro, Gli acquisti pericolosi, in Trattato Colombo-Portale, I, 2, Torino, 2004; Spolidoro, Attuazione della Direttiva 2006/68/CE su Conferimenti non in contanti, acquisto di azioni proprie e assistenza finanziaria, in Not., 2009, 67; Tassinari, artt. 2342, 2343-bis, 2344, in Comm. Maffei Alberti, I, Padova, 2005; Tedeschini Francesco, Sacco Ginevri Andrea, La nuova disciplina dei conferimenti in natura e dell'assistenza finanziaria nelle s.p.a.: primi spunti applicativi, Giur. comm. 2009, 58 |