Codice Civile art. 2447 quater - Pubblicità della costituzione del patrimonio destinato (1).Pubblicità della costituzione del patrimonio destinato (1). [I]. La deliberazione prevista dal precedente articolo deve essere depositata e iscritta a norma dell'articolo 2436. [II]. Nel termine di sessanta giorni (2) dall'iscrizione della deliberazione nel registro delle imprese i creditori sociali anteriori all'iscrizione possono fare opposizione. Il tribunale, nonostante l'opposizione, può disporre che la deliberazione sia eseguita previa prestazione da parte della società di idonea garanzia. (1) V. nota al Capo V. (2) V. Avviso di rettifica in G.U. 4 luglio 2003, n. 153. InquadramentoLa delibera istitutiva del patrimonio destinato deve essere depositata e iscritta a norma dell'art. 2436. La norma non riproduce, tuttavia, la disposizione, contenuta ad es., nell'art. 2410 comma 2 e nell'art. 2443, comma 3, secondo la quale la deliberazione deve risultare da verbale redatto da un notaio. Secondo una parte della dottrina, ferma restando che l'atto di destinazione e la conseguente sottrazione alla garanzia dei creditori generali hanno effetto solo dal momento dell'assolvimento dell'obbligo pubblicitario (al pari delle modifiche statutarie), l'omissione ora descritta implica la non necessità dell'intervento del notaio per la redazione in forma di atto pubblico della delibera in questione (Comporti 981). Al contrario, secondo alcuni autori, il richiamo all'art. 2436 è sufficiente a ritenere che la delibera debba essere verbalizzata dal notaio il quale provvederà ad esercitare su di essa i controlli di legalità sostanziale e, quindi, a curarne l'iscrizione nel registro delle imprese (Mignone, 1653). La pubblicità della costituzione dei patrimoni destinatiCome già evidenziato, la deliberazione prevista dal precedente articolo deve essere depositata ed iscritta nel registro delle imprese. Il notaio verbalizzante è l'esclusivo legittimato a richiedere, entro trenta giorni dalla data del verbale della deliberazione, l'iscrizione nel registro delle imprese contestualmente al deposito della deliberazione stessa. Ovviamente, egli procederà in tal senso dopo avere esercitato il controllo di legalità formale e sostanziale su di lui incombente (Santagata 176). Quanto all'iscrizione, il richiamo all'art. 2436 vale a fa ritenere che la pubblicità prevista dalla norma in esame abbia carattere costitutivo, sia nel senso che la delibera è efficace e può avere esecuzione dopo l'iscrizione e la mancata opposizione dei creditori sociali preesistenti, sia nel senso che l'effetto tipico della costituzione del patrimonio destinato resta subordinato all'adempimento di tutti i richiesti adempimenti pubblicitari. L'opposizione dei creditoriIl secondo comma della disposizione in commento prevede che nel termine di sessanta giorni dall'iscrizione della deliberazione nel registro delle imprese i creditori sociali anteriori all'iscrizione possono fare opposizione. Il tribunale, nonostante l'opposizione, può disporre che la deliberazione sia eseguita previa prestazione da parte della società di idonea garanzia. La norma trova la propria giustificazione nel fatto che la costituzione di un patrimonio destinato determina una diminuzione della garanzia patrimoniale offerta dalla società ai terzi, atteso che una parte del patrimonio sociale viene sottratta all'iniziale destinazione ed alla funzione di garanzia. L'opposizione va proposta nel termine di decadenza di sessanta giorni dall'iscrizione della delibera istitutiva nel registro delle imprese e la legittimazione è limitata ai creditori anteriori all'iscrizione, non ravvisandosi quelli successivi, che sono a conoscenza (o che, comunque, possono conoscere) dell'esistenza del patrimonio destinato e del vincolo sul medesimo, analoghe esigenze di tutela. Si afferma, poi, che legittimato è chiunque vanti un credito, anche potenziale ossia in via di regresso o in quanto fideiussore, verso la società purché sorto anteriormente alla data di iscrizione della delibera costitutiva del vincolo (Santagata 183). Inoltre, i creditori possono far valere i vizi genetici della deliberazione di costituzione del vincolo suscettibili di incidere sulla garanzia patrimoniale (Comporti 984) e che sono suscettibili di essere compensati con l'idonea garanzia disposta dal tribunale (Santagata 184 che porta ad es., il vizio relativo al superamento della soglia del dieci per cento del patrimonio netto). L'opposizione assume una incidenza sospensiva relativa: la sua proposizione perpetua la garanzia del patrimonio sociale dei soli creditori procedenti (Ibba 731, Santagata, 185) e non ha effetto sulla posizione di tutti i terzi come avviene nei caso di fusione o scissione dove l'opposizione assume efficacia reale e dove è non razionalmente concepibile porre un discrimine tra i vari creditori opponenti o meno. BibliografiaBartalena, I patrimoni destinati: due posizione a confronto. I patrimoni destinati ad uno specifico affare, in Ric. dir. comm. 2003, I, 83; Fauceglia, I patrimoni destinati ad uno specifico affare, in Fall. 2003, 809; Fimmanò, Patrimoni destinati e tutela dei creditori nella società per azioni, Milano, 2008; Giannelli, in Comm. Niccolini, Stagno D'Alcontres, Napoli, 2004; Inzitari, I patrimoni destinati ad uno specifico affare (art. 2447-bis, lettera a, c.c.), in Contr. e impr. 2003, I, 164; Lenzi, I patrimoni destinati: costituzione e dinamica dell'affare, in Riv. not. 2003, 543; Manes, Sui «patrimoni destinati ad uno specifico affare» nella riforma del diritto societario, in Contr. e impr. 2003; Santagata, I diritti particolari dei soci, in Comm. S., Milano, 2014. |