Codice Civile art. 2477 - Sindaco e revisione legale dei conti 1 2 .[I]. L'atto costitutivo può prevedere, determinandone le competenze e i poteri, ivi compresa la revisione legale dei conti, la nomina di un organo di controllo o di un revisore. Se lo statuto non dispone diversamente, l'organo di controllo è costituito da un solo membro effettivo 34.
[II].La nomina dell'organo di controllo o del revisore è obbligatoria se la società: a) è tenuta alla redazione del bilancio consolidato; b) controlla una società obbligata alla revisione legale dei conti; c) ha superato per due esercizi consecutivi almeno uno dei seguenti limiti: 1) totale dell'attivo dello stato patrimoniale: 4 milioni di euro; 2) ricavi delle vendite e delle prestazioni: 4 milioni di euro; 3) dipendenti occupati in media durante l'esercizio: 20 unità5. [III].L'obbligo di nomina dell'organo di controllo o del revisore di cui alla lettera c) del secondo comma cessa quando, per tre esercizi consecutivi, non è superato alcuno dei predetti limiti6.
[IV] Nel caso di nomina di un organo di controllo, anche monocratico, si applicano le disposizioni sul collegio sindacale previste per le società per azioni7. [V]. L'assemblea che approva il bilancio in cui vengono superati i limiti indicati al secondo comma deve provvedere, entro trenta giorni, alla nomina dell'organo di controllo o del revisore. Se l'assemblea non provvede, alla nomina provvede il tribunale su richiesta di qualsiasi soggetto interessato o su segnalazione del conservatore del registro delle imprese8. [VI].Si applicano le disposizioni dell'articolo 2409 anche se la società è priva di organo di controllo 9.
[2] Articolo così sostituito dall'art. 14, comma 13, l. 12 novembre 2011 n. 183, con entrata in vigore, ai sensi dell'art. art. 36 della stessa legge, a partire dal 1° gennaio 2012. Il testo precedente recitava: «Collegio sindacale e revisione legale dei conti - L'atto costitutivo può prevedere, determinandone le competenze e poteri, la nomina di un collegio sindacale o di un revisore. - La nomina del collegio sindacale è obbligatoria se il capitale sociale non è inferiore a quello minimo stabilito per le società per azioni. - La nomina del collegio sindacale è altresì obbligatoria se la società: a) è tenuta alla redazione del bilancio consolidato; b) controlla una società obbligata alla revisione legale dei conti; c) per due esercizi consecutivi ha superato due dei limiti indicati dal primo comma dell'articolo 2435-bis. - L'obbligo di nomina del collegio sindacale di cui alla lettera c) del terzo comma cessa se, per due esercizi consecutivi, i predetti limiti non vengono superati. - Nei casi previsti dal secondo e terzo comma si applicano le disposizioni in tema di società per azioni; se l'atto costitutivo non dispone diversamente, la revisione legale dei conti è esercitata dal collegio sindacale. - L'assemblea che approva il bilancio in cui vengono superati i limiti indicati al secondo e terzo comma deve provvedere, entro trenta giorni, alla nomina del collegio sindacale. Se l'assemblea non provvede, alla nomina provvede il tribunale su richiesta di qualsiasi soggetto interessato». Precedentemente lo stesso articolo era stato sostituito dall'art. 37, comma 26, d.lg. 27 gennaio 2010 n. 39. Il testo originario era: «Controllo legale dei conti. - L'atto costitutivo può prevedere, determinandone le competenze e poteri, la nomina di un collegio sindacale o di un revisore. - La nomina del collegio sindacale è obbligatoria se il capitale sociale non è inferiore a quello minimo stabilito per le società per azioni. - La nomina del collegio sindacale è altresì obbligatoria se per due esercizi consecutivi siano stati superati due dei limiti indicati dal primo comma dell'articolo 2435-bis. L'obbligo cessa se, per due esercizi consecutivi, due dei predetti limiti non vengono superati. - Nei casi previsti dal secondo e terzo comma si applicano le disposizioni in tema di società per azioni; se l'atto costitutivo non dispone diversamente, il controllo contabile è esercitato dal collegio sindacale». [3] Comma così sostituito dall'art. 35, d.l. 9 febbraio 2012 n. 5, conv. con modif. in l. 4 aprile 2012 n. 35. Il testo precedente recitava: «L'atto costitutivo può prevedere, determinandone le competenze e poteri, la nomina di un sindaco o di un revisore». [4] Seguiva un secondo comma, abrogato dall'art. 20, d.l. 24 giugno 2014 n. 91, conv., con modif., in l. 11 agosto 2014, n. 116. Il testo recitava: «La nomina dell'organo di controllo o del revisore è obbligatoria se il capitale sociale non è inferiore a quello minimo stabilito per le società per azioni». [5] Comma così sostituito dall'art. 2-bis, comma 2, d.l.18 aprile 2019, n. 32, conv., con modif., in l. 14 giugno 2019, n. 55, in vigore dal 18 giugno 2019. Il testo precedente era il seguente: « La nomina dell'organo di controllo o del revisore è obbligatoria se la società: a) è tenuta alla redazione del bilancio consolidato; b) controlla una società obbligata alla revisione legale dei conti; c) ha superato per due esercizi consecutivi almeno uno dei seguenti limiti: 1) totale dell'attivo dello stato patrimoniale: 2 milioni di euro; 2) ricavi delle vendite e delle prestazioni: 2 milioni di euro; 3) dipendenti occupati in media durante l'esercizio: 10 unità». Il presente comma era stato precedentemente sostituito dall'art. 379, comma 1, d.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14. Tale modifica, ai sensi dell'art. 389, comma 2, d.lgs. n. 14, cit., è entrata in vigore il trentesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del presente decreto (16 marzo 2019). Per le società a responsabilità limitata e le società cooperative costituite alla data di entrata in vigore dell'articolo 379, d.lgs. n.14, cit. , v. il comma 3 del medesimo articolo. Il testo del comma, come modificato dall'art. 20, d.l. 24 giugno 2014 n. 91, conv., con modif., in l. 11 agosto 2014, n. 116, che aveva soppresso la parola "altresì", era il seguente: «La nomina dell'organo di controllo o del revisore è obbligatoria se la società: a) è tenuta alla redazione del bilancio consolidato; b) controlla una società obbligata alla revisione legale dei conti; c) per due esercizi consecutivi ha superato due dei limiti indicati dal primo comma dell'articolo 2435-bis». Precedentemente l'art. 35, d.l. 9 febbraio 2012 n. 5, conv. con modif. in l. 4 aprile 2012 n. 35, aveva sostituito le parole «del sindaco» con le parole «dell'organo di controllo o del revisore». [6] Comma così sostituito dall'art. 2-bis, comma 2, d.l.18 aprile 2019, n. 32, conv., con modif., in l. 14 giugno 2019, n. 55. Il testo precedente era il seguente: : «L'obbligo di nomina dell'organo di controllo o del revisore di cui alla lettera c) del terzo comma cessa quando, per tre esercizi consecutivi, non è superato alcuno dei predetti limiti. Il presente comma era stato precedentemente sostituito dall'art. 379, comma 1, d.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14.». Tale modifica, ai sensi dell'art. 389, comma 2, d.lgs. n. 14, cit., è entrata in vigore il trentesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del presente decreto (16 marzo 2019). Il testo del comma, come modificato dall'art. 35, d.l. 9 febbraio 2012 n. 5, conv. con modif. in l. 4 aprile 2012 n. 35, che aveva sostituito le parole «del sindaco» con le parole «dell'organo di controllo o del revisore», era il seguente: «L'obbligo di nomina dell'organo di controllo o del revisore di cui alla lettera c) del terzo comma cessa se, per due esercizi consecutivi, i predetti limiti non vengono superati». [7] Comma così sostituito dall'art. 35, d.l. 9 febbraio 2012 n. 5, conv. con modif. in l. 4 aprile 2012 n. 35. Il testo precedente recitava: «Nei casi previsti dal secondo e terzo comma si applicano le disposizioni in tema di società per azioni; se l'atto costitutivo non dispone diversamente, la revisione legale dei conti è esercitata dal sindaco». [8] Comma modificato dall'art. 2-bis, comma 3, d.l.18 aprile 2019, n. 32, conv., con modif., in l. 14 giugno 2019, n. 55, in vigore dal 18 giugno 2019, che ha sostituito le parole: «limiti indicati al secondo comma» alle parole «limiti indicati al terzo comma». Le parole «o su segnalazione del conservatore del registro delle imprese» sono state aggiunte dall'art. 379, comma 2, d.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14. Tale modifica, ai sensi dell'art. 389, comma 2, d.lgs. n. 14, cit., entra in vigore il trentesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del presente decreto (16 marzo 2019). Precedentemente il presente comma è stato modificato dapprima dall'art. 35, d.l. 9 febbraio 2012 n. 5, conv. con modif. in l. 4 aprile 2012 n. 35, che aveva sostituito le parole «del sindaco» con le parole «dell'organo di controllo o del revisore», e successivamente dall'art. 20, d.l. 24 giugno 2014 n. 91, conv., con modif., in l. 11 agosto 2014, n. 116, che aveva soppresso le parole "secondo e". [9] Comma aggiunto dall'art. 379, comma 2, d.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14. Tale modifica, ai sensi dell'art. 389, comma 2, d.lgs. n. 14, cit., entra in vigore il trentesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del presente decreto (16 marzo 2019). InquadramentoL'articolo in commento, successivamente alla riforma del 2003, era stato modificato dall'art. 37 d.lgs. n. 39/2010 e, quindi, dalla l. n. 183/2011 con la quale è stata introdotta la figura del sindaco unico e, successivamente, dal d.l. n. 5/2012 e dalla l. di conv. n. 35/2012 le quali, dopo avere sostituito nella norma il riferimento al sindaco con quello di organo di controllo, avevano integralmente modificato il comma 5 prevedendo che, nel caso di nomina di un organo di controllo, anche monocratico, devono essere applicate le norme dettate per il collegio sindacale delle società per azioni (per un commento di tale modifiche legislative, Cossu, 595 ss.; Demuro, 590 ss.). Infine, in una ottica di semplificazione e di contenimento dei costi, è stato, con il d.l. n. 91/2014 (convertito in l. n. 116/2014), eliminato l'obbligo di nomina dell'organo di controllo per il caso di raggiungimento del capitale sociale della società per azioni, con la conseguenza che la presenza di un organo di controllo o di un revisore rimane in essere soltanto per le ipotesi previste dal comma 3 dell'articolo in commento. La scelta dell'organo di controllo. Il controllo facoltativoIl comma 1 dell'articolo in commento attribuisce una (inedita, Abriani, 653) autonomia statutaria in ordine ai controlli nell'ambito della società a responsabilità limitata. È, infatti, previsto che l'atto costitutivo possa prevedere, determinandone le competenze e i poteri, ivi compresa la revisione legale dei conti, la nomina di un organo di controllo o di un revisore. L'esplicarsi dell'autonomia privata ha a riferimento anche la composizione dell'organo il quale potrà essere alternativamente monocratico ovvero pluripersonale: in difetto di previsione statutaria, però, l'organo di controllo è costituito da un solo membro effettivo. Come si vede, è attribuita all'autonomia privata la facoltà di scegliere alternativamente tra un organo di controllo ed un revisore e ciò non solo quando l'introduzione del controllo societario sia facoltativa, ma anche nel caso in cui essa sia obbligatoria ai sensi del comma 3 dell'articolo in commento (Abriani 653; Masturzi, 799; Ruotolo-Boggiali, 3; dubbioso Demuro, 614; Cagnasso, 2438). La nomina obbligatoria dell'organo di controllo o del revisoreL'articolo in commento è stato, una prima volta, modificato dal d.lgs. n. 14/2019 (recante “Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza in attuazione della legge 19 ottobre 2017, n. 155”), che aveva previsto che la nomina dell'organo di controllo o del soggetto incaricato della revisione legale dei conti era obbligatoria se la società: a) è tenuta alla redazione del bilancio consolidato; b) controlla una società obbligata alla revisione legale dei conti; c) ha superato per due esercizi consecutivi almeno uno dei seguenti limiti: 1) totale dell'attivo dello stato patrimoniale: 2 milioni di euro; 2) ricavi delle vendite e delle prestazioni: 2 milioni di euro; 3) dipendenti occupati in media durante l'esercizio: 10 unità. Successivamente, il comma 5 dell'articolo in commento è stato nuovamente modificato dall'art. 2-bis, comma 2, d.l.18 aprile 2019, n. 32, conv., con modif., in l. 14 giugno 2019, n. 55, in vigore dal 18 giugno 2019. Oggi, è quindi previsto che la nomina dell'organo di controllo o del revisore è obbligatoria se la società: a)è tenuta alla redazione del bilancio consolidato; b) controlla una società obbligata alla revisione legale dei conti; c) ha superato per due esercizi consecutivi almeno uno dei seguenti limiti: 1) totale dell'attivo dello stato patrimoniale: 4 milioni di euro; 2) ricavi delle vendite e delle prestazioni: 4 milioni di euro; 3) dipendenti occupati in media durante l'esercizio: 20 unità. Peraltro, sempre in ragione delle modificazioni di cui al d.l. n. 32/2019, l'obbligo di nomina dell'organo di controllo o del revisore di cui alla lettera c) del secondo comma cessa quando, per tre esercizi consecutivi, non e' superato alcuno dei predetti limiti. È però opportuno continuare a dar conto del dibattito giurisprudenziale e dottrinario in ordine alla vecchia formulazione della norma. È poi previsto che l'assemblea che approva il bilancio in cui vengono superati i limiti indicati al secondo comma deve provvedere, entro trenta giorni, alla nomina dell'organo di controllo o del revisore. Se l'assemblea non provvede, alla nomina provvede il tribunale su richiesta di qualsiasi soggetto interessato o su segnalazione del conservatore del registro delle imprese. Si afferma, in dottrina, che al venir meno dei parametri legali si verifica un'ipotesi di decadenza del sindaco o del revisore con la conseguenza che alla successiva deliberazione dei soci va attribuito funzione non già di revoca, ma di dichiarazione, di accertamento di un effetto giuridico già prodottosi così che non è necessario seguire la procedura di cui all'art. 2400 comma 2 (Masturzi, 798; Abriani, 645; Cavalli, 714). Anche in caso di obbligatoria presenza dell'organo di controllo, quest'ultimo sarà a composizione monocratica, salva diversa disposizione contenuta nell'atto costitutivo (Masturzi, 784). Anche il comma in commento richiede la nomina di un organo di controllo «o» di un revisore: si ripropongono in questa sede le questioni già affrontate nel precedente paragrafo con riguardo alla possibilità, per i soci, di nominare alternativamente l'organo di controllo ovvero il revisore ed all'ampiezza delle competenze di essi. Secondo Trib. Roma, 1 giugno 2020, non è necessario che il sindaco unico di s.r.l., con compiti limitati alla vigilanza interna e con esclusione del controllo contabile, sia iscritto nel registro dei revisori legali dei conti. L'applicazione delle norme in tema di società per azioniIl comma 5 (oggi 4) dispone che, nel caso di nomina di un organo di controllo, anche monocratico, si applicano le disposizioni sul collegio sindacale previste per le società per azioni. Secondo la dottrina (Abriani, 663), il rinvio alle norme relative alle società azionarie riguarda solo le ipotesi di obbligatoria presenza dell'organo di controllo ed impone una traslazione imperativa della disciplina dettata per il collegio sindacale delle società per azioni con gli adattamenti derivanti dalla possibile nomina di un organo monocratico (Abriani, ivi). Nel caso di nomina facoltativa dell'organo di controllo, invece, l'autonomia statutaria potrà determinare competenze e poteri dell'organo. L'applicabilità alla società a responsabilità limitata dell'art. 2409Il d.lgs. n. 14/2019 ha, peraltro, disposto l'applicazione alla s.r.l. dell'istituto della denunzia al tribunale di cui all'art. 2409 precisando che ciò avviene anche se la società è priva di organo di controllo. BibliografiaAbriani, in Comm. Gabrielli, Milano, 2015; Ambrosini, in Comm. Niccolini-Stagno d'Alcontres, Napoli, 2004; Angelillis-Sandrelli, in Comm. 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