Codice Civile art. 2501 sexies - Relazione degli esperti (1).Relazione degli esperti (1). [I]. Uno o più esperti per ciascuna società redigono (2) una relazione sulla congruità del rapporto di cambio delle azioni o delle quote, che indichi: a) il metodo o i metodi seguiti per la determinazione del rapporto di cambio proposto e i valori risultanti dall'applicazione di ciascuno di essi; b) le eventuali difficoltà di valutazione. [II]. La relazione deve contenere, inoltre, un parere sull'adeguatezza del metodo o dei metodi seguiti per la determinazione del rapporto di cambio e sull'importanza relativa attribuita a ciascuno di essi nella determinazione del valore adottato. [III]. L'esperto o gli esperti sono scelti tra i soggetti di cui al primo comma dell'articolo 2409-bis e, se la società incorporante o la società risultante dalla fusione è una società per azioni o in accomandita per azioni, sono designati dal tribunale del luogo in cui ha sede la società. Se la società è quotata in mercati regolamentati, l'esperto è scelto tra le società di revisione sottoposte alla vigilanza della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (3). [IV]. In ogni caso, le società partecipanti alla fusione possono congiuntamente richiedere al tribunale del luogo in cui ha sede la società risultante dalla fusione o quella incorporante la nomina di uno o più esperti comuni. [V]. Ciascun esperto ha diritto di ottenere dalle società partecipanti alla fusione tutte le informazioni e i documenti utili e di procedere ad ogni necessaria verifica. [VI]. L'esperto risponde dei danni causati alle società partecipanti alle fusioni, ai loro soci e ai terzi. Si applicano le disposizioni dell'articolo 64 del codice di procedura civile. [VII]. Ai soggetti di cui ai precedenti terzo e quarto comma è altresì affidata, in ipotesi di fusione di società di persone con società di capitali, la relazione di stima del patrimonio della società di persone a norma dell'articolo 2343. [VIII]. La relazione di cui al primo comma non è richiesta se vi rinunciano all'unanimità i soci e i possessori di altri strumenti finanziari che attribuiscono il diritto di voto di ciascuna società partecipante alla fusione (4). (1) V. nota al Capo X. (2) Lart. 1 d.lg. 22 giugno 2012, n. 123, ha sostituito le parole «devono redigere» con la parola «redigono». (3) L’art. 37, comma 32, del d.lg. 27 gennaio 2010, n. 39, ha modificato il secondo periodo del comma, che recitava: «Se la società è quotata in mercati regolamentati, l'esperto è scelto fra le società di revisione iscritte nell'apposito albo». Precedentemente il comma era stato sostituito dall'art. 6 d.lg. 17 gennaio 2003, n. 6, come modificato dall'art. 5 1ddd) d.lg. 6 febbraio 2004, n. 37. (4) Lart. 1 d.lg. 22 giugno 2012, n. 123, ha inserito, dopo le parole «i soci», le parole: «e i possessori di altri strumenti finanziari che attribuiscono il diritto di voto». Il comma è stato inserito dall'art. 1 d.lg. 13 ottobre 2009, n. 147. Per la disciplina transitoria, v. l'art. 2 dello stesso d.lg. InquadramentoGli esperti, per ciascuna società, redigono una relazione sulla congruità del rapporto di cambio delle azioni o delle quote. Gli esperti non devono procedere a determinare autonomamente il rapporto di cambio, ma devono esprimere un giudizio, imparziale, di congruità sul rapporto di cambio per come determinato dagli amministratori (Cacchi Pessani, 605). Il contenuto della relazioneLa relazione, al fine di esprimere un giudizio sulla congruità del rapporto di cambio, deve indicare: 1) il metodo o i metodi seguiti per la determinazione del rapporto di cambio proposto e i valori risultanti dall'applicazione di ciascuno di essi; 2) le eventuali difficoltà di valutazione. È, dunque, richiesto che gli esperti ripercorrano l'iter logico seguito dagli amministratori nella propria relazione nonché il procedimento da questi adottato per pervenire alla determinazione del rapporto di cambio (Perrino 1522), valutando la completezza dei dati posti a base della fissazione del rapporto di cambio, sull'adeguatezza dei criteri adottati e sulla ragionevolezza del procedimento, rimanendo esclusa, però, ogni valutazione sulla convenienza economica dell'operazione (Perrino ivi, Santagata, 359). La nomina degli espertiIl legislatore ha inteso garantire l'indipendenza e la professionalità degli esperti prevedendo che essi debbano essere scelti tra i revisori legali dei conti o tra le società di revisione legale iscritti nell'apposito registro qualora la società non sia quotata in mercati regolamentati. Qualora, invece, si tratti di società quotata la scelta dovrà ricadere comunque tra una società di revisione sottoposte alla vigilanza della Consob. Se la società incorporante o la società risultante dalla fusione è una società per azioni o in accomandita per azioni, gli esperti sono designati dal tribunale del luogo in cui ha sede la società. La designazione da parte del tribunale è necessaria anche nel caso di richiesta congiunta di esperti comuni per tutte le società coinvolte. Nel caso in cui fra la società nel cui interesse è redatta la relazione ex art. 2501-sexies ed esperto, pur giudizialmente nominato, non si formi il consenso in ordine alla misura del compenso cui quest'ultimo ha diritto, la relativa liquidazione dovrà avvenire all'esito di un ordinario processo di cognizione (Trib. Roma, 21 settembre 2007, Giur. mer., 2008, 3152). Il diritto alle informazioni e la responsabilità dell'espertoCiascun esperto ha diritto di ottenere dalle società partecipanti alla fusione tutte le informazioni e i documenti utili e di procedere ad ogni necessaria verifica: resta fermo il dovere di mantenere la riservatezza sulle informazioni così acquisite (Perrino 1524; Santagata, 368; Cacchi Pessani, 610). Sotto il profilo della responsabilità, la norma dispone che l'esperto risponde dei danni causati alle società partecipanti alle fusioni, ai loro soci e ai terzi. Si applicano le disposizioni dell'articolo 64 c.p.c. Sebbene si registrino incertezze, si ritiene che la responsabilità sia contrattuale nei confronti della società che ha conferito l'incarico (Serra Spolidoro, 73, Santagata, 379) ed extracontrattuale nei confronti dei soci e dei terzi (Serra Spolidoro, 73). La rinunzia alla relazioneLa relazione di cui al primo comma non è richiesta se vi rinunciano all'unanimità i soci e i possessori di altri strumenti finanziari che attribuiscono il diritto di voto di ciascuna società partecipante alla fusione. Se in passato la relazione era considerata funzionale anche alla tutela degli interessi dei terzi estranei, oggi, attesa la rinunziabilità, non pare dubbio che la relazione sia diretta a tutelare soltanto l'interesse dei soci. BibliografiaArdizzone, in Marchetti, Bianchi, Ghezzi., Notari, Commentario alla riforma delle società. Trasformazione. Fusione. Scissione (artt. 2498 - 2506-quater), Milano, 2006; Cacchi Pessani, in Marchetti, Bianchi, Ghezzi, Notari, Commentario alla riforma delle società. Trasformazione. Fusione. Scissione (artt. 2498 - 2506-quater), Milano, 2006; Cagnasso, D'Arrigo, in Cagnasso, D'Arrigo, Gallarati, Panzani, Quaranta, Trasformazione Fusione e scissione. 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