Codice Civile art. 2575 - Oggetto del diritto.

Roberto Amatore
aggiornato da Francesco Agnino

Oggetto del diritto.

[I]. Formano oggetto del diritto di autore le opere dell'ingegno di carattere creativo che appartengono alle scienze, alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all'architettura, al teatro e alla cinematografia, qualunque ne sia il modo o la forma di espressione (1).

(1) V. l. 22 aprile 1941, n. 633, nonché art. 3 d.P.R. 14 maggio 1974, n. 490, che estende alla televisione i diritti previsti dall'art. 29 l. 22 aprile 1941, n. 633. V., inoltre, d.P.R. 20 ottobre 1962, n. 1842, che approva lo statuto della Società italiana degli autori ed editori.

Inquadramento

La normativa italiana non contiene, ma piuttosto presuppone una definizione di opera dell'ingegno (Ascarelli, 698). L'elenco delle creazioni contenuto nell'articolo in commento riveste così un carattere esemplificativo, non tassativo. Ne consegue che grande rilievo riveste l'elencazione contenuta nell'art. 2 l. n. 633/1941 che non solo stabilisce in modo vincolante condizioni e limiti della protezione di determinate opere, ma con la esemplificazione fornita fornisce anche una chiarificazione sul significato e la portata di nozioni generali (Auteri, 492). La disciplina d'autore non assicura tutela alle semplici idee, ma solo alla loro concretizzazione esterna.

In passato era controverso se la tutela prevista dalla legge aut. potesse essere accordata anche al software che ora rientra invece espressamente per le opere protette, ossia della sua espressione tra le opere protette, equiparato ad un'opera letteraria, in seguito al d.lgs. n. 518/1992 che ha attuato la direttiva Cee 91/250. Nella definizione di programma per elaboratore rientra il programma sia in forma sorgente, e cioè nella sua espressione letteraria comprensibile all'uomo, sia nella forma di codice oggetto, ossia nella versione destinata all'uso da parte dell'elaboratore (Cavani, 14).

Le fotografie fino al 1979 non erano ricomprese nel novero delle opere tutelate, ma sono oggetto di protezione di contenuto analogo, ma minore rispetto a quella d'autore, che prescindeva dal carattere creativo. La distinzione tra le opere che continuano a godere di tale tutela e quelle oggetto di un vero e proprio diritto d'autore non è semplice; anche la rappresentazione di un soggetto comune e noto può infatti assurgere alla dignità di opera d'arte, o comunque qualificarsi originale, se compiuta con interpretazione personale e se presenta un risultato finale che sia frutto del singolare ingegno del suo autore. Nel campo delle opere dell'arte figurative, la creatività dell'opera va riferita non all'oggetto rappresentato, bensì all'impronta personale e all'impegno estetico insiti nella sua riproduzione, non potendosi dubitare che la rappresentazione di un soggetto comune e noto, ancorché abbia ispirato altri esecutori, possa assurgere alla dignità di opera d'arte o comunque qualificarsi originale se compiuta con una interpretazione personale e presenti un risultato finale che sia frutto singolare dell'ingegno del suo autore (Trib. Milano 4 febbraio 1982).

Generalità

Nella disciplina del diritto di autore di cui alla l. n. 633/1941, l'opera fotografica, anche prima della sua espressa inclusione nell'elenco, di tipo esemplificativo, contenuto nello art. 2 della legge medesima (inclusione disposta con il d.P.R. n. 19/1979), gode della piena protezione accordata dagli artt. 1 e ss. l. n. 633/1941, comprensiva della tutela del cosiddetto diritto morale di autore, qualora presenti valore artistico e connotati di creatività, mentre beneficia della più limitata tutela di cui ai successivi artt. 87 e segg. l. n. 633/1941 (in tema di diritti connessi con il diritto d'autore), quando configuri un mero atto riproduttivo privo dei suddetti requisiti (Cass. n. 1988/1984).

Anche alle banche dati è assicurata tutela quando “per scelta o la disposizione del materiale costituiscono una creazione dell'ingegno tutelabili con il diritto d'autore” (art. 2, n. 9, l. n. 633/1941). Le elaborazioni creative di preesistenti opere dell'ingegno sono a loro volta considerate opere dell'ingegno suscettibili di autonoma protezione (art. 4 l. n. 633/1941).

Oggetto della tutela

In tema di diritto d'autore relativo a programmi televisivi, al fine di stabilire se un «format» integri gli estremi dell'opera dell'ingegno protetta dal diritto di esclusiva, è necessario, in particolare quando si tratti di un'opera caratterizzata da uno sviluppo narrativo diacronico, articolata in una successione di episodi, che vi sia una struttura programmatica dotata di un grado minimo di elaborazione creativa, la quale sia caratterizzata dall'individuazione iniziale almeno degli elementi strutturali della vicenda, quali l' ambientazione nel tempo e nello spazio, i personaggi principali, il loro carattere e il filo conduttore della narrazione. (Nella specie la Corte ha escluso che potesse essere protetta la mera ideazione, senza ulteriori dettagli, di una serie televisiva che aveva ad oggetto le vicende personali e l'attività di un commissariato di polizia romano in cui fosse presente in posizione di rilievo, una donna) (Cass. n. 21172/2011). Nella disciplina del diritto di autore di cui alla l. n. 633/1941, l'opera fotografica, inclusa dal d.P.R. n. 19/1979 nella elencazione, contenuta nell'art. 2 stessa legge, gode della piena protezione accordata dalla legge, comprensiva della tutela del cosiddetto diritto morale di autore, qualora presenti valore artistico e connotati di creatività, mentre beneficia della più limitata tutela di cui ai successivi artt. 87 e ss. l. n. 633/1941 (in tema di diritti connessi con il diritto di autore), quando configuri un mero atto riproduttivo privo dei suddetti requisiti (Cass. n. 8186/1992). In tema di diritto di autore relativo a programmi televisivi, ai fini della configurabilità di un'opera dell'ingegno, pur potendosi prescindere da una assoluta novità e originalità di essa e nell'ambito di un concetto giuridico di creatività comunque soggettivo, è necessario, con riferimento al «format», cioè all'idea base di programma quale modello da ripetere anche da altre emittenti o in altre occasioni ed in assenza di una definizione normativa, avere riguardo alla nozione risultante dal bollettino ufficiale della Siae n. 66 del 1994, secondo cui l'opera, ai fini della prescritta tutela, deve presentare, come elementi qualificanti, delle articolazioni sequenziali e tematiche, costituite da un titolo, un canovaccio o struttura narrativa di base, un apparato scenico e personaggi fissi, così realizzando una struttura esplicativa ripetibile del programma (Cass. n. 3817/2010). In tema di diritto d'autore, il concetto giuridico di creatività, cui fa riferimento la norma ex art. 1 l. n. 633/1941, non coincide con quello di creazione, originalità e novità assoluta, riferendosi, per converso, alla personale e individuale espressione di un'oggettività appartenente alle categorie elencate, in via esemplificativa, nell'art. 1 l. cit., di modo che un'opera dell'ingegno riceva protezione a condizione che sia riscontrabile in essa un atto creativo, seppur minimo, suscettibile di manifestazione nel mondo esteriore, con la conseguenza che la creatività non può essere esclusa soltanto perché l'opera consiste in idee e nozioni semplici, ricomprese nel patrimonio intellettuale di persone aventi esperienza nella materia (nella specie, è stata riconosciuta la protezione accordata dalla norma de qua alla fotografia di un dipinto sull'assunto che essa non ne costituiva una semplice riproduzione — in quanto tale esclusa testualmente, ex art. 87 l. n. 633/1941, dalla protezione del diritto d'autore — bensì una vera e propria elaborazione, come tale sufficiente a giustificare l'assunto che si trattasse, per l'appunto, di opera protetta) (Cass. n. 5089/2004). 

Opere dell'ingegno protette

In tema di tutela del diritto d'autore, l'art. 185 l. n. 633/1941 assicura protezione a tutte le opere per la prima volta pubblicate in Italia, non escludendo tuttavia di tutelare un'opera non ancora pubblicata, ovvero inedita, cioè non ancora appartenente alla letteratura in senso formale (perché entrata nel mercato), ben potendo l'opera dell'ingegno essere compiuta espressione del suo autore, e dunque meritevole di tutela, qualunque ne siano il modo o la forma, ancorché essa non costituisca per lui un'attuale «sorgente di utilità» (Cass. n. 18037/2012). L'opera dell'ingegno consistente nella regia teatrale di opera lirica, è ricompresa nella nozione generale dell'art. 1 l. n. 633 del 1941, in forza dell'ampia lettera della disposizione, la quale, al pari di quella dell'art. 2575 c.c. ed in piena coerenza con la ratio della disciplina, contempla il prodotto della creatività umana quale oggetto di tutela tutte le volte che si debba riconoscere un apporto personale e creativo della "lettura" dell'opera da parte del regista, non rilevando in direzione contraria la mancanza di esplicita menzione della "regia" nella legge sul diritto d'autore o nella Convenzione di Berna, entrata in vigore il 5 dicembre 1887 (Cass. n. 17565/2022).

Bibliografia

Ascarelli, Teoria della concorrenza e dei beni immateriali, Milano, 1960, 698; Auteri, in AA.VV., Diritto Industriale, proprietà intellettuale e concorrenza, 4° ed., 492; Caselli, Codice del diritto d'autore,Torino, 1943, 325; Cavani, in La legge sul software. Commento sistematico, in Quaderni di Aida, Milano, 1994; Santini, I diritti della personalità nel diritto industriale, Padova, 1959, 40.

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